Come diventare geologo: chi è e cosa fa il laureato in Geologia

Quando pensiamo alla tutela ambientale e alla conservazione della straordinaria biodiversità animale e vegetale, generalmente ci si concentra sullo studio di piante ed animali.

Ma cosa c’è alla base di tutto questo? Da dove provengono le principali risorse fisiche e chimiche che permettono la vita terrestre?

La qualità della vita per tutte le specie animali e vegetali, umani compresi dipende dalle relazioni con la terra.

E’ dalla terra che nascono i fiumi, è dalla terra che provengono i minerali, è dalla terra che provengono le sostanze nutritive di base che permettono la nostra sopravvivenza.

Ed è la terra, e più precisamente lo studio della terra l’oggetto dell’articolo di oggi.

Parleremo infatti della figura professionale del geologo, il professionista che studia le scienze della terra e analizzeremo il processo formativo per diventare geologi.

Il geologo studia, approfondisce e analizza i fenomeni naturali della terra. In questo ultimo decennio è diventato ormai evidente come sia necessario trovare un equilibrio tra l’esplosione demografica umana, con la sua crescente urbanizzazione e il continuo bisogno di risorse naturali.

La sostenibilità ambientale da semplice slogan utilizzato da politici e aziende, deve diventare una realtà predominante.

In un contesto del genere, la figura professionale del geologo diventa sempre più importante perché è il professionista capace di prevenire e progettare sistemi che si integrano nella morfologia del territorio, diventando un anello importante nella progettazione di insediamenti ed edifici sostenibili in grado di resistere agli eventi geologici-ambientali naturali.

Contenuti dell'articolo

diventare geologoTra tutte le professioni che un giovane ha davanti a sé dopo la scuola superiore, sicuramente una scelta vincente è quella della geologia.

La Geologia è la compagna quotidiana poco conosciuta del nostro vivere in questo pianeta, nella nostra epoca caratterizzata dalle grandi sfide ambientali, è sempre più necessario portare all’attenzione della società civile e del mondo politico e industriale, l’importanza delle geoscienze per un rapporto più sano e consapevole con il nostro pianeta.

Di tutte le professioni che potrebbero sparire nel futuro prossimo, sicuramente quella del geologo non sarà una di queste.

La geologia negli ultimi anni si è sviluppata in maniera considerevole e i tempi in cui il geologo studiava la terra con scarponi e scalpello sono ormai lontani.

Oggi la geologia si avvale di nuove tecnologie come le immagini satellitari, l’utilizzo di droni per creare modelli digitali del territorio e complessi software volti alla creazione di modelli 3 D da studiare.

Una delle priorità di ogni paese è quella di dotarsi di una carta geologica che descriva il suolo, il sottosuolo e più in generale tutte le caratteristiche del territorio.

In Italia oltre la metà del paese non dispone di una cartografia geologica adeguata e moderna, la documentazione minima indispensabile per lo svolgimento di ogni attività umana.

Se non conosciamo le caratteristiche geologiche del nostro paese, come pensiamo di poterci sviluppare in maniera sostenibile con l’ambiente che ci circonda?

Ecco quindi la necessità di avere un nutrito gruppo di geologi capaci di gestire la transizione ecologica.

Come si diventa geologi?

Le applicazioni della geologia sulla vita di tutti i giorni sono più numerose di quello che si tende a pensare. Pensiamo ad esempio alla creazione di nuovi materiali per ridurre l’impatto ambientale, o allo studio delle aree sismiche per la messa in sicurezza dei territori.

Ma come si diventa geologi? Che percorso si deve intraprendere per diventare un esperto di geoscienze?

Il primo passo per diventare geologi è quello di iscriversi alla facoltà di Geologia, presente in molte città italiane.

Sul sito iogeologo, vediamo la lista completa delle facoltà di geologia: Bari, Napoli, ma anche Bologna, Palermo, Camerino e tante altre, in Italia chi desidera studiare geologia ha molte opportunità di scelta.

A livello universitario la legge 240 del 2010, in modo anacronistico e miopee, ha ridotto i dipartimenti di Scienze delle Terra da 29 precedenti ai soli 8 attuali. Questo significa che i luoghi dove si preparano i geologi del futuro saranno sempre meno.

Tuttavia, nonostante una classe politica imbarazzante, grazie al forte impegno dei docenti e del personale che a vario titolo lavora nelle strutture didattiche e di ricerca, vi sono ancora 29 sedi dove è possibile svolgere le lauree triennali e magistrali delle classi di Scienze Geologiche.

Qui le tradizionali lezioni teoriche sono affiancate da numerose attività pratiche e di laboratorio e da numerose spedizioni direttamente sul territorio a contatto diretto con la materia di studio.

Così come per biologia marina, il mio personale percorso di studi, il rapporto docenti/studenti è generalmente ottimale e permette un contatto continuo ed estremamente proficuo per gli studenti sia durante le lezioni sia durante le numerose attività pratiche.

Scienze geologiche fa parte del settore scientifico, quindi una buona preparazione di base su materie quali matematica, chimica e fisica è ovviamente la benvenuta, tuttavia non ci sono vincoli particolari, qualsiasi scuola superiore abilita all’iscrizione alla facoltà.

Iscriversi alla facoltà di geologia

Per iscriversi alla facoltà di scienze geologiche non si deve superare nessun test d’ingresso essendo un corso di studi a numero aperto, tuttavia sarà necessario effettuare un test di verifica delle conoscenze obbligatorio, ma non selettivo ai fini dellìammissione.

Il solo vincolo è aver conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado in Italia o equivalente conseguito all’estero.

A seguito della riforma che ha coinvolto quasi tutte le facoltà, il percorso per diventare geologi si compone da una prima laurea triennale in Scienze Geologiche che abilita alla figura professionale di geologo junior, e da successivi due anni di specializzazione.

Il piano di studi è simile in tutte le facoltà italiane e riguardano materie come chimica, geologia, matematica, mineralogia, geochimica, geologia applicata, litologia, sedimentologia, rilevamento e tante altre materie rivolte alla comprensione della terra e delle sue componenti.

Al termine degli studi universitari, per esercitare la professione di geologo e conseguire l’abilitazione professionale bisogna superare l’esame di stato ed iscriversi al relativo ordine professionale. Nell’albo professionale dell’Ordine dei Geologi sono istituite la sezione A e la sezione B. Agli iscritti alla sezione A spetta il titolo professionale di geologo; agli iscritti alla sezione B spetta il titolo professionale di geologo junior.

Ogni anno sono previste due sessioni di esami, generalmente una a Giugno e una a Novembre.

Per sostenere l’esame di Stato i candidati possono presentare domanda in carta semplice alla segreteria universitaria allegando il titolo di studio in possesso e la ricevuta del pagamento della tassa di ammissione agli esami di €. 49,58.

L’esame consiste in due prove scritte, una prova orale e una prova pratica.

La prima prova scritta verte intorno gli aspetti teorici delle materie di base della professione, la seconda prova concerne gli aspetti applicativi, la prova orale oltre alle materie oggetto delle prove scritte, verte intorno al codice deontologico della professione per poi terminare nella prova pratica riguardo alla lettura, interpretazione ed elaborazione di carte e sezioni geologiche.

Con il conseguimento dell’abilitazione e l’iscrizione all’Albo il Geologo, benvenuto finalmente nel mondo del lavoro.

La quasi totalità dei lavori, quello del geologo compreso, inizia dall’analisi del problema e della situazione generale.

Per farlo il geologo inizia con la raccolta dati, le indicazioni e la documentazione relativa al problema in esame, andando poi ad analizzare e stabilire le azioni fondamentali da effettuare con relative problematiche economiche e tecnologiche da affrontare.

Il geologo si dedica a reperire i dati geologici e tecnici pregressi al fine di elaborare un modello preliminare del territorio di indagine che illustri la conformazione geologica e le caratteristiche quali-quantitative dei terreni e delle acque, per poi progettare e programmare le indagini geognostiche utili alla definizione del modello definitivo del territorio di indagine.

Questo comporta la raccolta dei rilievi geologico-tecnici e di presiedere alla realizzazione dei campionamenti effettuati sul terreno quali scavi, carotaggi, prove e test sul posto in esame oppure, quando necessario in laboratorio con i campioni raccolti.

La fase di valutazione dei dati raccolti necessita di interpretazione e rielaborazione in forma di report e cartografie tematiche che verranno utilizzate per la progettazione degli interventi in questione.

Questo vale per la costruzione di edifici, vie di comunicazione, opere idrauliche come ponti e dighe, ma anche per attività di sfruttamento minerario o idrico e attività potenzialmente inquinanti, come per esempio la gestione dei rifiuti oppure gli impianti di industrie di lavorazione di prodotti inquinanti.

Sempre il geologo nella fase successiva esegue e coordina il monitoraggio geologico-tecnico relativo agli effetti dell’intervento sul terreno, svolgendo svolge una continua attività di controllo sia durante la realizzazione del progetto, che dopo la sua completa realizzazione.

Le principali branche della geologia

Le scienze della terra a cui la geologia si rivolge offre tutta una serie di specializzazioni che un geologo può scegliere.

Gli ambiti principali in cui il geologo può specializzarsi sono:

  • geofisica: studia i vari fenomeni fisici (termodinamici, ottici, elettrici ecc.) che hanno luogo nell’atmosfera, sulla superficie e nell’interno della Terra. Si divide tradizionalmente in tre branche fondamentali, corrispondenti ai tre stati di aggregazione (solido, liquido, gassoso) della materia che costituisce la Terra: fisica della Terra solida, fisica delle acque superficiali e profonde, fisica dell’atmosfera. In particolare il geofisico applicato utilizza le informazioni di carattere geofisico, oltre che a scopi pratici (prospezioni minerarie, opere di ingegneria civile, per la difesa e conservazione dell’ambiente.
  • geochimica: cioè lo studio della composizione chimica del pianeta Terra che analizza e esamina i processi chimici che scambiano materia ed energia tra le diverse sfere geochimiche: rocce e suoli (litosfera), acque superficiali e sotterranee (idrosfera), gas (atmosfera) e la componente biotica (biosfera). Il geochimico attraverso lo studio della composizione chimica della Terra valuta l’abbondanza, la distribuzione e la migrazione degli elementi chimici e dei loro isotopi nelle varie sfere geochimiche. I geochimici usano la loro esperienza in geologia e chimica per aiutare la ricerca di risorse naturali o ripulire l’ambiente. In qualità di geochimico, utilizzerai la chimica fisica e inorganica per studiare la quantità e la distribuzione degli elementi chimici nelle rocce e nei minerali. Studierai anche il movimento di questi elementi nel suolo e nei sistemi idrici e utilizzerai la chimica organica per studiare la composizione dei depositi di combustibili fossili.
  • Geomorfologia:si indica quel ramo della geografia che studia le caratteristiche fisiche della superficie terrestre e più precisamente la composizione, la forma e l’evoluzione del territorio. Le diverse tipologie di suolo vengono così indagate in merito non solo alla loro peculiare morfologia, ma anche ai loro elementi costitutivi e agli agenti esterni (fenomeni erosivi, clima, ecc.) che hanno influito sulla loro odierna conformazione. In particolare, la geomorfologia tenta di cogliere e di approfondire ogni interazione tra litosfera, atmosfera, idrosfera e biosfera, soffermandosi non solo su quelle presenti, ma anche su quelle passate, così da ricostruire delle “curve” evolutive e da trovare le cause all’origine delle situazioni attuali. Dal punto di vista pratico, la geomorfologia mira ad approfondire la storia e la dinamica del territorio per effettuare previsioni sui futuri cambiamenti: a tale scopo, la disciplina procede associando osservazioni, esperimenti fisici e modelli matematici.
  • Idrogeologia: Branca della geologia applicata che riguarda lo studio degli aspetti geologici dell’idrologia. Rientrano pertanto in essa tutti i problemi di mutua interferenza che nascono allorché le acque di precipitazione vengono a contatto con il suolo o penetrano nel sottosuolo attraverso le discontinuità in esso presenti.  L’idrogeologo è l’esperto delle acque sotterranee, cioè della parte del ciclo dell’acqua che inizia dall’infiltrazione della pioggia nel terreno, prosegue con l’arrivo e col deflusso dell’acqua negli acquiferi, fino all’efflusso nei corpi idrici recettori (fiumi, laghi, mare, oceano). In particolare l’Idrogeologo studia la struttura del sottosuolo per la ricostruzione dei sistemi acquiferi ai fini sia dello sfruttamento sia della tutela delle risorse idriche. Una figura chiave nel futuro prossimo.
  • Mineralogia: la scienza che studia la composizione chimica, la struttura cristallina e le caratteristiche fisiche (ad esempio durezza, magnetismo e proprietà ottiche) dei minerali, nonché la loro genesi, trasformazione e utilizzo da parte dell’uomo.  Il minerologo si occupa dei minerali dal punto di vista delle loro proprietà morfologiche, fisiche, chimiche e strutturali, nonché della loro genesi e delle trasformazioni che subiscono per processi naturali.
  • Paleontologia: il ramo della Scienza che studia la vita nel passato. I documenti che permettono di ricostruire i modelli di vita del passato sono i fossili che sono giunti fino a noi attraverso i processi di fossilizzazione. Il fossile è qualsiasi resto di animale o vegetale vissuto in epoche antecedenti all’attuale, o di qualsiasi traccia che un organismo ha lasciato negli strati rocciosi, comprese quelle della sua attività come le orme, le impronte, le piste di spostamento, e così via.I fossili, in quanto resti di antichi organismi, sono preziosi testimoni del passato della Terra, oggetti scientifici che ci permettono di giungere, attraverso il loro studio, alla ricostruzione degli eventi biologici, geologici e geografici.
  • Petrografia: descrive e classifica sistematicamente le rocce, in quanto aggregati di minerali, indagandone la natura chimica e mineralogica (specialmente con la branca che prende il nome di petrochimica), la genesi e le trasformazioni (in particolare con la branca denominata petrogenesi), e le proprietà fisiche (con la branca detta petrofisica).
  • Sedimentologia: la branca della geologia che ha come oggetto di studio i sedimenti che componono la superficie terrestre, acquatica e delle rocce sedimentarie formatesi nel corso dei milioni di anni.Il sedimentologo è in grado di studiare e analizzare i diversi ambienti sedimentari grazie alla base delle caratteristiche geologiche, paleontologiche, mineralogiche e petrografiche dei sedimenti.
  • Stratigrafia: branca delle scienze geologiche che studia la successione cronologica delle rocce della crosta terrestre e la loro distribuzione geografica, cercando di ricostruirne le originarie successioni attraverso i cosiddetti metodi stratigrafico, paleontologico, petrografico, risalendo alla storia dell’evoluzione geologica della Terra, per cui è anche detta geologia storica; si occupa anche della ricostruzione degli ambienti antichi, della correlazione delle datazioni e della classificazione delle rocce sedimentarie.
  • Vulcanologia: la scienza che si occupa dei vulcani, dei fenomeni vulcanici l’evoluzione dei vari apparati vulcanici, la distribuzione spaziale e temporale del vulcanismo e le modalità che caratterizzano le singole manifestazioni. Particolare importanza hanno assunto oggi nel campo della vulcanologia la sorveglianza dei vulcani attivi, la valutazione del rischio vulcanico di determinate regioni, e anche la possibilità della previsione delle eruzioni vulcaniche.

In un prossimo video/articolo vedremo tutti gli sbocchi professionali che un geologo ha davanti a sé.

Ho deciso di dedicarci un articolo/video specifico in quanto il geologo può lavorare in tanti settori diversi tra loro.

Un consiglio valido per tutte le professioni in campo scientifico, geologo compreso, è quello di effettuare esperienze pratiche anche al di fuori dei confini universitari il prima possibile, iniziando sin dal primo anno di studi.

Queste esperienze saranno poi utilissime al termine del percorso di studi per trovare lavoro.

Per chi supporta Keep the planet ho creato la Green Academy, l’unica scuola in Italia che ti accompagna nel variegato mondo dei green Jobs.

Io sono Alessandro e questo è Keep the Planet.

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