La parola Brasile associata alla parola Bolsonaro, scatena un attacco di panico a tutti gli ambientalisti.
Presidente del Brasile dal 1 Gennaio del 2019, Jair Messia Bolsonaro ha intrapreso senza sosta una serie di iniziative a danno della Foresta Amazzonica.
Dal suo insediamento ad oggi, Bolsonaro ha sistematicamente indebolito le politiche ambientali per la conservazione della foresta Amazzonica.
Da un lato, il presidente ha commissariato le principali agenzie federali atte alla tutela ambientale, dall’altro non ha esitato a fare ricorso alle Forze armate per intimidire gli attivisti e favorire il disboscamento e le attività di estrazione.
Non a caso, sotto il suo governo il tasso di deforestazione è aumentato di oltre il 10% rispetto all’anno precedente.
In un contesto del genere, ogni piccolo barlume di speranza va accolto a braccia aperte, ed è proprio questo il tema del video di oggi.
Guarda il video o leggi l’articolo:
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore di Keep the Planet e oggi voglio parlarvi dell’ambizioso progetto di costruire il più grande corridoio ecologico al mondo nel Brasile di Bolsonaro.
Iniziamo dal dire, che cos’è un corridoio ecologico?
Definizione di corridoio ecologico
Un corridoio ecologico è una porzione di habitat naturale che connette due o più habitat principali scollegati tra loro. La funzione principale del corridoio ecologico è quello di permettere lo spostamento delle specie animali e delle spore vegetali da una macchia di habitat ad un altro.
Prendiamo due grandi aree naturali disconnesse tra di loro, per aumentare la conservazione delle specie animali e vegetali potremmo creare un corridoio di alberi che connette queste due aree e metterlo sotto tutela ambientale.
Ecco abbiamo creato un corridoio ecologico. Un altro esempio sono i ponti verdi che si vedono sopra le autostrade, un’area verde che permette il passaggio delle specie animali.
Creare corridoi ecologici è uno dei tasselli fondamentali per la tutela della biodiversità e il progetto che andremo a vedere rappresenta una speranza per il futuro.
In Brasile, nonostante Bolsonaro, l’associazione non governativa Black Jaguar Foundation pianterà 1,7 miliardi di alberi creando di fatto il corridoio ecologico più grande al mondo.
Il Corridoio ecologico di Araguaia sarà un arteria verde lunga 2.600 chilometri e larga 40 chilometri che connetterà la Foresta Amazzonica con la savana del Cerrado.
L’obiettivo è quello di riforestare e proteggere 1 milione di ettari di territorio, ora degradato o disboscato.
Meno conosciuta rispetto alla foresta pluviale amazzonica, la savana del Cerrado è un ecosistema vitale e complesso che costituisce il 20% del territorio brasiliano. E’ una delle savane più ricche al mondo in termini di biodiversità con oltre 10.000 specie di piante, i suoi grandi fiumi, fauna endemica e alberi unici che la rendono preziosa come la foresta pluviale amazzonica.
Lo sviluppo del corridoio rappresenta ovviamente una grandissima sfida perché attraversa ben 6 differenti regioni, 112 comuni, 23997 terreni di cui il 96% di proprietà privata.
Se questo ambizioso progetto avrà successo, rappresenterà un enorme esempio per tutto il mondo.
Verranno impiegati 6 metodi di riforestazione: seminando, piantando piccoli alberi, incrementando la densità degli alberi, arricchendo con nuove specie dove la biodiversità è bassa e rimuovendo fattori di degradazione laddove presenti.
Sono oltre 50 le specie di alberi nativi utilizzati nel processo di riforestazione.
La presenza del corridoi ovviamente favorirà non solo il passaggio delle specie tra foresta amazzonica e savana, ma anche l’arrivo di animali nel nuovo territorio ripristinato.
E non dimentichiamo che qui, è la casa dell’elusivo giaguaro nero.
Secondo lo studio della Black Jaguar foundation, nei prossimi 50 anni grazie alla creazione del corridoio si potrebbe catturare ben 262 milioni di tonnellate di carbonio, generare 2,7 miliardi di dollari di entrate per i proprietari rurali e contribuire per l’8% all’obiettivo brasiliano dell’accordo di Parigi.
Tra i numerosi benefici, anche la creazione di oltre 38 mila posti di lavoro e la riduzione di 527 milioni di tonnellate di sedimenti provocati dall’erosione del suolo.
Non solo biodiversità e lavoro, gli alberi producono ossigeno, gli alberi filtrano l’acqua, rendono il terreno più stabile, creano umidità portando piogge così necessarie per la sopravvivenza dell’umanità, sono fonte di medicine e di cibo, specialmente per le persone meno ricche.
Solo menti folli possono pensare di poter sopravvivere senza alberi.
Negli ultimi 70 anni, l’essere umano ha distrutto la natura e le sue creature, ora è il momento di cambiare.