Un articolo di Alessandro Nicoletti, fondatore di Keep the Planet, sulle balene.
Considerati i giganti buoni del mare, le balene sono animali enormi ma dotatati di grazia ed eleganza al tempo stesso.
Il termine balena deriva dal latino bālaena, bāllaena o bālēna, con cui si è soliti indicare qualsiasi cetaceo di grandi dimensioni come ad esempio il capodoglio, la megattera, la balenottera e le balenide.
Questa distinzione non ha carattere scientifico in quanto i cetacei sono divisi non a seconda delle dimensioni, ma da caratteristiche anatomiche come la presenza o meno di denti.
I misticeti sono i grandi cetacei che nel linguaggio comune sono intese come le balene, con l’eccezione del capodoglio, il più grande degli odontoceti che per via delle sue grandi dimensioni viene confuso con le balene prive di denti.
Insomma, il termine balena genera un po’ di confusione che cercheremo di risolvere.
In questa guida con il termine balena ci riferiamo ai cetacei appartenenti all’ordine dei misticeti.
Al mondo esistono 89 specie di cetacei: circa 70 sono Odontoceti e 15 Misticeti, suddivisi in 13 famiglie e 42 generi.
Gli Odontoceti, come dice il nome, sono provvisti di denti; le specie più rappresentative sono i delfini e le orche, mentre i Misticeti sono privi di denti e le specie più rappresentative sono le grandi balene appunto.
Le famiglie di Misticeti sono quattro: i Balenidae, privi di pinna dorsale, i Balenopteridae, che hanno grandi dimensioni e sono assai veloci, i Neobalenidae, con una sola specie di piccole balene e gli Eschrichtiidae, con pinna dorsale e fanoni corti.
Le balene sono mammiferi marini e come tale sono caratterizzate dal loro avere, come noi umani, i polmoni e dunque, respirando l’aria, riemergono dall’acqua per prendere fiato.
Le balene sono infatti discendenti dei mammiferi terrestri che vivevano sulla terraferma. I loro predecessori hanno iniziato ad adattarsi alla vita acquatica approssimativamente 50 milioni di anni fa gradualmente.
Caratteristiche delle balene
In cima alla loro testa presentano il cosiddetto sfiatatoio, ovvero una duplice apertura simile alle nostre narici da cui, una volta emerso, espellono forzatamente l’aria regalandoci con il loro tipico spruzzo, uno degli spettacoli più particolari in natura.
Oltre a essere delle abili nuotatrici, le balene sono note anche per la loro meravigliosa ‘danza’ caratterizzata da lunghi salti e piroette nell’aria prima di immergersi nuovamente in profondità.
Nonostante le loro dimensioni, le balene si nutrono di esseri piccolissimi: si tratta di piccoli pesci, di plancton e di krill, un crostaceo più piccolo di un gamberetto che è solito nuotare a poca profondità.
Ma uno dei tratti più peculiari delle balene è quello relativo al loro modo di comunicare, meglio conosciuto come il canto delle balene.
Caratteristica principale delle megattere e della balena azzurra, il canto consiste in una serie di suoni, di vocalizzazioni emessi da questa specie e soprattutto durante la stagione degli accoppiamenti.
L’estensione vocale delle balene raggiunge le sette ottave e, la variazione della durata e dall’ampiezza dei suoni, dipende dal messaggio che intendono comunicare. Questo canto, infatti, non è soltanto uno strumento ai fini del corteggiamento, ma viene impiegato anche per informare il pericolo della caccia e si classifica tra i linguaggi più complessi da poter essere codificati.
È disponibile su Google un progetto grazie a cui è possibile ascoltare questi suoni. Si chiama”Pattern Radio: Whales Songs” ed è una stazione radio in cui sono disponibili ottomila ore di registrazioni di questi canti subacquei.
Le curiosità relative a questa specie sono molte: il loro cuore, ad esempio, è grande quanto un’automobile e il battito è così forte da essere percepibile a chilometri di distanza; alcune specie, come i capodogli, dormono in piedi; è stato attestato che alcuni esemplari raggiungo l’età dei cento anni e che, la balena artica, è in grado di arrivare addirittura alla soglia dei duecento anni. Inoltre, l’enorme balena bianca protagonista del celebre romanzo Moby Dick scritto da Herman Melville, sarebbe esistita davvero. Infatti, sebbene gli avvistamenti di questa specie non siano stati numerosi nel corso della storia, oggi è documentata con il nome di Migaloo, una magattera bianca vicino all’Australia.
Nei nostri mari e oceani abitano molte specie di balena. Vediamole insieme.
Le specie di balene esistenti
Quando usiamo il termine generico di balena, ci riferiamo a qualunque cetaceo in grado di raggiungere dimensioni enormi.
I cetacei sono mammiferi la cui maggioranza vive in acque marine e soltanto una piccola parte abita in acque dolci.
Come accennato in precedenza, l’ordine dei cetacei è composto da due sottordini: il sottordine dei misticeti e il sottordine degli odontoceti.
Al primo raggruppamento appartengono le balenottere, la megattera e le balene propriamente dette; al secondo, delfini, capodogli e orche.
Sebbene il processo evolutivo abbia prodotto delle somiglianze fisiche tra i due sottordini, fra di essi intercorre una differenza nella cavità orale: i misticeti sono dotati di fanoni, ovvero delle lamine al posto dei denti usate come filtro per espellere l’acqua dalla bocca trattenendo le piccole prede di cui si nutrono; gli odontoceti, invece, hanno dei denti veri e propri.
Ma vediamoli in dettaglio.
Nel sottordine dei misticeti troviamo quattro grandi famiglie:
- la famiglia Balaenidae, che comprende le specie Balaena mysticetus (balena della Groenlandia), Eubalaena australis (balena franca australe), Eubalaena glacialis (balena franca nordatlantica), Eubalaena jacoponica (balena franca nordpacifica);
- la famiglia Balaenopteridae, di cui fanno parte le specie Balaenoptera acutorostrata (balenottera minore), Balaenoptera bonaerensis (balenottera minore antartica), Balaenoptera borealis (balenottera boreale), Balaenoptera bridei (balenottera di Bryde), Balaenoptera edeni (balenottera di Eden), Balaenoptera musculus (balenottera azzurra), Balaenoptera omurai (balenottera di Omura), Balaenoptera physalus (balenottera comune) e la specie Megaptera novaeangliae (megattera);
- la famiglia Eschrichtiidae comprende la specie Eschrichtius robustus (balena grigia);
- Neobalaenidaee la specie Caperea marginata (caperea).
Il sottordine degli Odontoceti è composto da quattro superfamiglie:
- la Superfamiglia Physeteroidea, composta dalla famiglia Kogiidae e dalla famiglia Physeteridae di cui fa parte il capodoglio (Physeter macrocephalus);
- la Superfamiglia Platanistoidae, composta dalla famiglia Iniidae, dalla famiglia Lipotidae, dalla la famiglia Platanistadae e da quella Pontoporiidae;
- la Superfamiglia Delphinoidea, di cui fanno parte la famiglia Monodontidae, la famiglia Phocoenidae e quella Delphinidae;
- la Superfamiglia Ziphiioidae, composta dalla famiglia Ziphiidae. Ma andiamo a vedere alcune di queste specie più da vicino.
A differenza degli altri pesci, come abbiamo già visto, le balene sono animali mammiferi caratterizzati dal possedere – nella maggior parte dei casi – i fanoni, ovvero piccole lamine al posto dei denti propriamente detti.
All’interno della famiglia dei Balenoptera troviamo le specie degli animali più grandi in natura.
La Balenoptera musculus, meglio conosciuta come la balenottera azzurra, con i suoi trenta metri di lunghezza e un peso che si aggira tra le cinquanta e le centocinquanta tonnellate, detiene il record di essere l’animale più grande al mondo seguita subito dopo dalla Balenoptera physalus, la balenottera comune che misura circa ventiquattro metri.
Fanno seguito poi: la balenottera boreale (Balenoptera borealis); la balenottera minore (Balenoptera acutorostrata); la balenottera minore antartica (Balenoptera bonaerensis) e la balenottera di Omura (Balenoptera omurai), chiamata così in onore del cetologo giapponese Hideo Omura, caratterizzata per avere un corpo magro e più slanciato rispetto alle altre balenottere comuni e misura dai dieci ai dodici metri circa.
Alla famiglia dei Balenoptera appartiene anche la megattera (Megaptera novaengliae), chiamata anche balena gobba, specie presente in quasi tutti gli oceani e in quasi tutti i mari e misura circa sedici metri per un peso superiore alle trenta tonnellate.
Nell’odine delle Balenidi (Balenidae), troviamo gli esemplari di balena più longevi , noti per la loro lentezza e soprattutto per le loro dimensioni che si presentano più piccole rispetto alle agli altri infatti, misurano tra i quindici ai diciassette metri al massimo.
Di questa famiglia fanno parte la balena della Groenlandia (Balena mysticetus), la balena franca australe (Eubalaena australis), la balena nordatlantica (Eubalaena glacialis) e la balena franca nordpacifica (Eubalaena japonica). Ancora più piccole sono le balene appartenenti alla famiglia Cetortheriidae tra cui spicca, con i suoi sei metri e mezzo di lunghezza, la caperea (Caperea marginata).
La balena grigia (Eschrichtius robustus), è l’unica rappresentante della specie degli Eschrichtiidae ed è caratterizzata dalla mancanza della pinna dorsale infatti, al suo posto, possiede delle piccole gobbe. Il capodoglio (Physeter macrocephalus) è il più grande della specie della famiglia degli Odontoceti nonché il più grande animale in natura ad essere provvisto di denti. Dotato di una testa enorme, raggiunge i diciotto metri di lunghezza.
I rischi per le balene
La caccia intensiva alle balene è ancora oggi la minaccia più grande per la sopravvivenza di questa specie. Le balene sono indispensabili per l’ecologia e dunque per il buon funzionamento degli oceani ma, nonostante ciò, in alcuni Paesi come la Norvegia, l’Islanda e il Giappone, la loro uccisione è una realtà drammatica.
Sebbene l’International Whaling Commission – IWC, la Commissione internazionale per la caccia alle balene ne abbia sancito il divieto sin dagli anni Ottanta del Novecento, la pratica della caccia resta in vigore poiché da essa sono numerosi i vantaggi economici che si traggono. Diversamente dalla caccia commerciale, la caccia di sussistenza alle balene è soggetta a una tipologia di controllo da parte dell’International Whaling Commission – IWC.
Questo tipo di caccia è presente in Groenlandia, Alaska, Saint Vincent e Grenadine, nelle isole Faroe o nella regione Čukotka in Siberia orientale.
Alcuni Paesi però, praticano la caccia clandestina e dunque, risulta impossibile calcolare quante balene vengano uccise ogni anno.
Le Filippine, ritiratesi dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene, fanno parte di quest’ultima categoria che agisce nella totale illegalità e usando metodi brutali come quello degli esplosivi per poter riempire le reti più facilmente. Dunque, la caccia rappresenta un serio pericolo per la maggior parte delle specie di balena.
Ogni anno si registrano numerosi massacri di cetacei e le statistiche sono sempre più preoccupanti. Per questo motivo, numerosi Paesi hanno creato delle zone protette per tutelare la conservazione di questa specie marina e sono numerose le attività per la salvaguardia di questi maestosi animali con molti programmi di volontariato.
L’Islanda e le Isole Canarie, ad esempio, sono molto attive nella sensibilizzazione sul tema dell’uccisone delle balene.
In Islanda si ha l’opportunità di svolgere un’esperienza di volontariato promosso dall’organizzazione non governativa SEEDS, fondata nel 2005.
Si tratta di un’organizzazione che si occupa di promuovere attività legate alla promozione della tutela ambientale attraverso numerosi progetti a sfondo sociale, interculturale e culturale per innalzare il livello di consapevolezza sulle tematiche ambientali.
I volontari di questo campo saranno impegnati nella creazione e nella distribuzione di materiale informativo per sensibilizzare le persone sui rischi della caccia alle balene; in attività di ricerca sul tema e nella sensibilizzazione della popolazione anche attraverso la sottoscrizione di alcune cartoline informative che verranno poi recapitate alle autorità locali.
Anche l’Italia offre programmi di volontariato con le balene presso il santuario dei cetacei nel Mar Ligure, regalando esperienze a bordo di imbarcazioni o nella sede della centrale operativa.
Lavorare con le balene richiede molta attenzione e i volontari sono per lo più impegnati nelle operazioni di monitoraggio della carcasse rinvenute sulle spiagge, nell’istruzione e nell’educazione della popolazione locale e turistica sulla salvaguardia di questa specie e anche nella redazione di materiale informativo relativo all’argomento.
Oltre alla caccia, i pericoli che le balene devono fronteggiare sono anche altri: i cambiamenti climatici, l’inquinamento chimico e acustico, l’aumento del traffico marittimo, lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche, mettono a rischio, anno dopo anno la sopravvivenza di questi animali.
Le balene sono molto importanti per il nostro ecosistema poiché svolgono un ruolo significativo nel catturare il carbonio dall’atmosfera, riciclando i nutrimenti e i loro rifiuti fecali favoriscono la produzione di plancton e quando una balena muore, la sua carcassa serve da nutrimento e anche da rifugio a molte specie che abitano sui fondali marini.
Dove vivono le varie specie di balene
La balena della Groenlandia (Balaena mysticetus), come suggerisce il nome stesso, vive principalmente nelle zone circostanti la Groenlandia e in Norvegia e Giappone. Attualmente è una delle specie più a rischio di estinzione. Le acque del Cile, invece, rappresentano l’habitat ideale della balena franca australe (Eubalaena australis).
La balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis) vive al nord dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Artico. La balena franca nordpacifica vive nell’oceano Pacifico tra il 20° e il 60° parallelo Nord e in estate si trova principalmente nei mari di Okhotsk e di Bering.
La balenottera azzurra (Balenoptera musculus)è un animale migratorio, proprio per questo motivo è considerata una specie cosmopolita poiché in grado di vivere in tutti i mari e in tutti gli oceani ad eccezione del Mar Mediterraneo e del Mare di Bering.
La balenottera comune, nota per il suo nuotare velocemente, vive lontano dalla costa e in mare aperto ed è nota anche nel Mar Mediterraneo.
È possibile avvistare la balenottera boreale (Balenoptera borealis) in tutti i mari e in tutti gli oceani e talvolta, sebbene sia raro, anche nelle acque polari e tropicali. La balenottera minore antartica vive nei mari dell’emisfero australe, soprattutto quelli antartici.
La balenottera di Omura (Balaenoptera omurai) abita prevalentemente in acque tropicali e subtropicali. La megattera (Megaptera novaengliae) trascorre l’estate nelle acque del nord Atlantico e in genere migra verso le acque delle Indie occidentali e del centro-sud Africa.
La megattera invece che vive tendenzialmente nel nord Pacifico, sverna in genere nella acque calde del Messico e dell’America centrale.
La balena caparea (Caparea marginata), una delle più piccole balene esistenti al mondo, vive solo nelle acque più fredde e meridionali dell’Australia, dell’America, dell’Africa e della Nuova Zelanda.
La balena grigia (Eschrichtius robustus) vive nelle acque settentrionali dell’oceano Pacifico.
Il capodoglio (Physeter macrocephalus) viaggia per lunghe distanze e vive in tutti gli oceani e nel Mar Mediterraneo, abbondando soprattutto nelle acque artiche e in quelle vicine all’equatore.
Sarebbe molto bello avere un video riassuntivo!!