Il Giappone è uno Stato insulare dell’Asia orientale, con capitale Tokio. Questo Stato rappresenta morfologicamente un arcipelago composto da quasi settemila isole, anche se, la fetta più grande del territorio, è occupata da quattro isole di maggiore superficie rispetto alle altre, ossia: Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku, che sono collegate tra loro tramite ponti e tunnel sottomarini. Molte delle restanti isole, d’altra parte, sono montagne, di cui alcune di origine vulcanica. Anche la vetta più alta del Giappone, il Monte Fuji, è un vulcano attivo.
Problemi e tutela ambientale in Giappone
La flora e fauna selvatica del Giappone sono estremamente variegate, e cambiano molto spostandosi da un’isola all’altra.
In questo territorio infatti, la vegetazione va dalle foreste umide subtropicali, alle foreste boreali di conifere delle isole del nord; inoltre convivono oltre novantamila specie di animali diversi, tra cui l’orso bruno, il macaco giapponese, il cane procione giapponese, la salamandra gigante giapponese, e varie specie autoctone, tra cui diverse specie di mammiferi e molte specie di uccelli, ma anche una nutrita varietà di rettili, anfibi, pesci, e insetti.
Il Giappone ha introdotto le prime politiche di preservazione dell’ambiente già all’inizio del 1600. Infatti all’epoca, sebbene il Giappone vivesse un periodo di pace e prosperità, iniziarono a mostrarsi i primi problemi ambientali, tra i quali: l’eccessivo sfruttamento delle risorse forestali del Paese; il disboscamento dovuto anche al boom edilizio del periodo 1570-1650; gli incendi, che al tempo scoppiavano facilmente a causa dell’utilizzo di questo materiale nelle costruzioni e per il riscaldamento delle abitazioni, delle volte provocando delle vere e proprie catastrofi naturali. Anche per queste ragioni, nel 1666 in Giappone venne vietato il taglio degli alberi, incentivato il rimboschimento, e fu emanato un editto per mettere in guardia da problemi ambientali come l’erosione, la deforestazione e l’impoverimento dei suoli.
Successivamente a questo periodo, la produzione legislativa in tema di ambiente da parte del governo giapponese non si fermò, e fu creato un corpo di leggi per la gestione forestale, che prevedeva, ad esempio, il ridotto impiego di legname nelle costruzioni, e anche per il riscaldamento delle abitazioni, al fine di ridurre gli incendi; nonché l’aumento dei controlli sulla regolarità nell’utilizzo e nella gestione del legname.
Nonostante l’attenzione per la tutela ambientale ed il fatto che il Giappone è uno dei leader mondiali nello sviluppo di nuove tecnologie rispettose dell’ambiente, questo Stato è anche uno dei Paesi maggiormente industrializzati del pianeta.
Ciò comporta che ancora oggi sussistono rilevanti problemi ambientali in Giappone, tra cui, quelli principali sono: l’inquinamento dell’aria urbana, la gestione dei rifiuti, il cambiamento climatico e la gestione dei prodotti chimici.
Per tutelare maggiormente il proprio habitat naturale, il Giappone ha creato una rete di parchi nazionali, riserve, proprio al fine di tutelare l’ambiente. Inoltre in Giappone vi sono circa venti siti riconosciuti patrimonio mondiale dall’UNESCO, tra i quali le Isole Ogasawara, la penisola di Shiretoko e l’Isola Yakushima.
Campi di volontariato in Giappone per tutela ambientale e dell’habitat naturale
Ci sono diversi programmi di volontariato ambientale nazionali e internazionali, che permettono a chi lo desidera di andare a prestare la propria opera in Giappone come volontario.
Ad esempio, è possibile fare un’esperienza di volontariato nella foresta di Satoyama, famosa per la sua biodiversità e perché fornisce equilibrio idrogeologico a tutta l’area che la circonda. Questa foresta, che in passato era stata minacciata dalla costruzione di un grande campo da golf e di un inceneritore, è stata salvata dalla popolazione locale che ha bloccato questi progetti, acquistando terreni con lo scopo di tutelarli; nonché dando vita a un vero e proprio movimento (National Trust). E ancora oggi, i diversi gruppi nati dal National Trust continuano il lavoro di tutela ambientale, accogliendo persone provenienti da tutto il mondo che amano la natura e che vogliono contribuire a preservarla.
I volontari in questa esperienza si occupano di attività quali abbattere e ricollocare gli alberi per mantenere la foresta nelle condizioni che più favoriscono la sua biodiversità originaria. Per fare ciò i volontari utilizzano attrezzature da taglio, per cui naturalmente vengono formati prima di iniziare la loro partecipazione al campo di lavoro. Per partecipare al progetto non sono comunque richieste esperienze particolari, però senza dubbio è necessaria una forte motivazione ed una buona condizione fisica, perché il lavoro è molto pesante.
Un’altra esperienza di volontariato da fare in Giappone per gli amanti della natura che vogliono tutelarla, è quella che si svolge nel campo di lavoro presso Oda city, Shimane prefecture, in cui i volontari hanno il compito di collaborare per preservare la foresta di bambù dell’area.
Il campo è organizzato ogni anno sin dal lontano 2007, da un’organizzazione locale nata per sostenere l’importanza dei prati e delle foreste nell’ecosistema giapponese.
Il campo di volontariato prevede diverse attività per la conservazione della foresta di bambù che circonda la zona, come, ad esempio, la potatura degli alberi; oppure i volontari potranno partecipare all’organizzazione di eventi locali, in occasione dei quali possono avere anche la possibilità di interagire con i giovani che vivono nella città. È poi prevista una parte studio del progetto dedicata alla storia e alla cultura di Oda, nonché allo studio delle tecniche per preservare le aree verdi del Giappone.
Ancora, un’esperienza di volontariato da fare in Giappone è attiva presso il campo di lavoro situato ad Ikata, che è una città famosa per la coltivazione di agrumi. Da qualche anno ormai purtroppo lo spopolamento e la carenza di lavoratori nelle campagne, minacciano la vita della comunità, rendendo estremamente utile se non indispensabile, l’arrivo continuo di volontari provenienti da tutte le parti del mondo.
I volontari del campo che partecipano a questa esperienza, sono coinvolti in attività quali la raccolta dei frutti, la potatura degli alberi e il mantenimento della fertilità dei terreni. Oltre al lavoro agricolo e manuale presso i campi, i volontari partecipano ad altre attività, come ad esempio visitare le scuole per promuovere lo scambio interculturale con i bambini locali. Inoltre, come parte studio del progetto, i volontari acquisiscono conoscenze agricole, relative in particolare alla coltura dei mandarini.
Buongiorno il vostro articolo è molto interessante, a luglio vado in Giappone e mi piacerebbe fare un esperienza di volontariato. Sto studiando giapponese, ho 51 anni e amo la cultura giapponese. Se è possibile vorrei poter fare questa esperienza. Grazie per la vostra attenzione, buona giornata
Ciao Maria Grazia, se vuoi associarti e aiutarci ne saremo molto felici https://www.keeptheplanet.org/database-volontariato/