Un articolo di Alessandro Nicoletti sulle migliori opportunità di vacanze volontariato in Asia, un continente dove lo sfruttamento delle risorse economiche mette in rischio molte specie selvatiche.
Se cerchi dei campi di volontariato dove aiutare la conservazione dell’ambiente e delle specie selvatiche, probabilmente l’Asia è il continente che fa per te.
L’Asia è un luogo magico, famoso per la bellezza e la cultura che lo contraddistinguono.
È anche il continente più grande del mondo, in cui sussistono una varietà incredibile di ecosistemi e specie animali.
Che si vada in Indonesia, Cina, Giappone o Nepal (che sono solo alcuni dei Paesi che la compongono), numerosissime sono le attrazioni da visitare e le attività da svolgere in Asia, anche nel campo del volontariato con gli animali.
In questo continente infatti c’è una grande varietà di animali, e anche molte specie protette, che necessitano di tutto l’aiuto possibile per essere salvaguardate.
Si pensi al panda gigante, l’animale che forse rappresenta di più l’Asia, essendo originario della Cina centrale e diventato anche il simbolo della salvaguardia degli animali.
Oppure agli orsi del sole (gli orsi più piccoli al mondo), agli orsi della luna, che sono sfruttati per la loro bile, preziosa sia in campo medico, che cosmetico, ma anche per la loro carne, considerata una pietanza prelibata dal popolo Asiatico.
Numerosissimi sono i movimenti di protesta contro questa pratica della cultura Asiatica e soprattutto cinese.
Si può supportarli firmando petizioni e attivamente attraverso la diffusione delle informazioni sui social network e partecipando alle manifestazioni.
Quindi fare volontariato con gli animali in Asia è estremamente utile per gli animali che ospita questo Paese, ed è anche l’occasione per scoprire meglio questo immenso continente, che affascina milioni di persone per la sua storia e per la sua cultura.
Si può fare volontariato con gli animali in Asia, attraverso progetti ben strutturati, in Cambogia, Cina, Filippine, Mongolia, Nepal, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam e numerose altre zone di questo splendido continente.
È possibile, facile ed entusiasmante prestare la propria opera di volontario in questa zona, soprattutto tramite i campi di volontariato internazionale, denominati workcamps.
Questi campi hanno alla base un’idea di solidarietà e di cooperazione internazionale: attraverso un’attività concreta e l’incontro di persone di tutto il mondo, i campi permettono di vivere nella quotidianità di una esperienza unica, i valori del dialogo, della convivenza, della pace.
I campi di volontariato sono organizzati da associazioni specializzate negli scambi internazionali, in collaborazione con gruppi e associazioni locali, municipi, cooperative.
E sono numerosi i volontari stranieri coinvolti ogni anno nei campi organizzati in Asia, insieme ad associazioni ambientali, culturali e antirazziste, enti locali e gruppi di giovani che operano nelle diverse regioni asiatiche.
Chi vuole iscriversi ai progetti internazionali in Asia, per prima cosa deve individuare il progetto più adatto a sé, localizzando la zona, il periodo di svolgimento, il tipo di attività.
Ogni associazione o progetto ha un modulo d’iscrizione reperibile online, e che si può inviare tramite il cellulare (esistono anche delle applicazioni da scaricare per compiere tutte le operazioni) o dal PC.
In questa fase, basterà fornire i propri dati personali, indicando nome e cognome, indirizzo di residenza ed un telefono dove si può essere reperirti (è necessario avere una e-mail personale, altrimenti non si può procedere all’iscrizione).
In questa fase è bene anche indicare: eventuali problemi di salute, diete particolari e il contatto di emergenza. Ricevuta la domanda, l’organizzazione al cui progetto si vuole prendere parte, valuterà se c’è disponibilità di posto, se non vi siano sbilanciamenti di sesso, di età e di nazionalità, e, se è tutto in regola, accetterà la domanda.
I campi sono quasi sempre autofinanziati. Ecco perché le organizzazioni chiedono una quota di iscrizione a chi parte. Si tratta di un sistema equo che garantisce lo sviluppo dei programmi nazionali e permette di assicurare qualità e costante monitoraggio dei progetti.
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Volontariato in Thailandia
In Thailandia in tema di tutela degli animali, assume un ruolo centrale la salvaguardia dell’elefante Asiatico.
D’altra parte per Induisti e Buddisti l’elefante è un animale sacro, e in Thailandia lo si vede rappresentato in numerosi templi, luoghi istituzionali e si celebra anche la loro festa nazionale.
Questa consacrazione però è in realtà solo formale, perché l’elefante in queste zone è sempre stato catalogato come mezzo di trasporto e da lavoro, e quindi ampiamente sfruttato. Senza contare i danni che questa specie è costretta a subire in Asia, a causa della progressiva distruzione del loro habitat e al bracconaggio.
L’obiettivo delle organizzazioni che offrono attività di volontariato è quindi soprattutto quello di migliorare le condizioni di vita degli elefanti in cattività, fornendo anche sostenibilità economica per i loro proprietari attraverso il turismo volontario responsabile.
In sostanza i turisti invece che pagare per cavalcare un elefante o vederlo esibirsi in un circo, pagano per fargli il bagno o nutrirlo.
Un’esperienza che si può fare in Thailandia, è per esempio il progetto che si svolge a Huay Pakoot, un villaggio isolato nel Nord della Tailandia.
Il villaggio conta circa 300 abitanti e molte famiglie hanno i loro elefanti. Purtroppo, l’aumento dell’urbanizzazione e dei cambiamenti nello stile di vita costringono gli abitanti del paese a mettere a disposizione i loro animali per i giri turistici nella regione di Chiang Mai. Lo scopo di questo progetto è quello di far sì che alcuni elefanti riconquistino il loro ambiente naturale, nella foresta intorno alla comunità.
Tra le associazioni che organizzano attività di questo tipo in Thailandia, c’è poi l’Elephant Nature Park, che si occupa anche del soccorso e della riabilitazione di elefanti sfruttati nell’industria del legno e nel turismo.
Il Surin Project, ad esempio, è un progetto molto interessante, perché mira a introdurre il concetto di turismo responsabile nei villaggi che hanno una grande popolazione di elefanti tenuti in cattività.
La funzione principale dei volontari di questo progetto, è mostrare alla popolazione locale ed ai proprietari di elefanti che non tutti i turisti sono interessati a spettacoli circensi o poco dignitosi e dolorosi per gli animali, e che parte di loro è invece disposta a pagare per potersene prendere cura ed interagire in maniera sana.
Durante questa esperienza di volontariato si ha la possibilità di stare a contatto con questi bellissimi animali diverse ore al giorno. Le attività quotidiane includono passeggiate con gli elefanti, pulizia dei recinti o il taglio e la semina della canna da zucchero.
Un’altra occasione di crescita umana a stretto contatto con gli animali, è il soggiorno all’Elephant Conservation Center, che consente di approfondire tutti gli aspetti concernenti flora e fauna del biosistema tropicale insieme ad un team internazionale di biologi e veterinari: dagli insetti all’incredibile varietà di piante, ai progetti di riforestazione.
Volontariato in Indonesia
L’Indonesia è un luogo famoso per le spiagge, i vulcani, i draghi di Komodo, gli elefanti, gli oranghi e le tigri che trovano rifugio nella giungla.
L’Indonesia ha una legislazione piuttosto rigida ed efficace nel proteggere le specie native, ma sfortunatamente queste leggi non vengono applicate, in particolare nei confronti del bracconaggio e della vendita di animali poco appariscenti come gli uccelli.
Il commercio di pitte è l’ennesimo esempio di come il traffico illegale di fauna selvatica sia palese e sfacciato. Come gruppo di specie, le pitte sono facili da riconoscere: i loro colori brillanti non passano inosservati neppure quando sono in gabbia.
Le autorità dovrebbero essere in grado di individuarle facilmente e prendere provvedimenti contro i venditori. Ci appelliamo al governo indonesiano affinché metta fine al mercato illegale di uccelli, facendo rispettare le leggi severe che già possiede.
In questo luogo è possibile unirsi a diversi progetti di volontariato, come quelli per la salvaguardia delle tartarughe. Le tartarughe verdi sono tra le più grandi tartarughe di mare, sono una specie a rischio, e devono affrontare numerose minacce: raccolta delle uova, bracconaggio, fili e reti da pesca in cui rimangono intrappolate
In particolare, ci si può occupare della protezione delle tartarughe verdi nella splendida Nusa Penida, un’isola piena di ricchezze naturali appartenente alla provincia di Bali.
Qui si può contribuire alla raccolta dei dati e ad altre attività per la salvaguardia delle tartarughe verdi, e le attività variano a seconda della stagione.
Si possono pulire gli acquari, nutrire le tartarughe, seguire le ronde di sorveglianza sulla spiaggia, raccogliere e pulire i coralli per la riserva, aiutare allo sviluppo e al mantenimento della stessa (pulizia delle zone circostanti, fabbricare pannelli informativi, creare brochure con informazioni sulle tartarughe).
Volontariato in Vietnam
Il Vietnam è un paese sensibile alla tutela degli animali, anche a causa dei maltrattamenti che avvengono nelle sue terre. Ad esempio qualche anno fa il Dipartimento di Sanità Animale del Vietnam, ha emesso una direttiva provinciale che colpisce duramente i trafficanti di carne di cane, allo scopo di contrastare il crescente rischio di contrarre la rabbia. L’iniziativa ha permesso di porre un freno al crudele mercato della carne di cane in questo paese.
In Vietnam esistono comunque diverse opportunità di fare volontariato. Ad esempio esiste un progetto internazionale denominato Animal Rescue and Care in questa zona dell’Asia, che dà la possibilità ai volontari di contribuire al benessere della fauna vietnamita.
È un progetto incentrato sul supporto ad un centro di recupero di animali, la maggior parte dei quali arriva dopo essere stata confiscata in ambito di operazioni di contrasto al commercio illegale di animali.
I volontari sono chiamati a svolgere diverse mansioni, tra cui: provvedere a nutrire gli animali; costruire nuove gabbie e lavorare alla manutenzione del centro.
Volontariato in Cambogia
Nelle foreste che ricoprono il nord della Cambogia vivono specie animali estremamente rare e minacciate costantemente dall’uomo, che con il bracconaggio e lo sfruttamento scellerato delle risorse naturali, danneggia l’habitat delle altre creature presenti sul territorio.
Tra queste ci sono l’ibis gigante, animale simbolo della Cambogia, il leopardo nebuloso, misterioso felino di cui si pensa rimangano solo trentamila individui e il banteng, una specie di bue selvatico, di cui le stime dicono che al mondo ne sono rimasti meno di cinquemila esemplari allo stato brado.
Per cercare di proteggere questa inestimabile ricchezza biologica, la Cambogia ha istituito una nuova area protetta nel nord del Paese. La riserva, costituita da circa sessantacinquemila ettari di foresta, è stata concessa da un decreto ministeriale.
Già nel 2014 un’ampia parte della foresta di Siem Pang era stata dichiarata protetta, e l’area sotto tutela oggi si estende dunque ora su oltre centotrentamila ettari.
In Cambogia esistono poi diversi progetti di volontariato, come quello per la tutela dell’orso nero Asiatico.
Questo orso, conosciuto come “orso della luna” per la macchia bianca presente sul petto che lo caratterizza, subisce in Asia delle vere e proprie torture. Infatti è molto gettonata la sua bile, utile nella produzione dei cosmetici, ed in luoghi come la Cina, il Vietnam e la Cambogia, esistono delle fattorie in cui questi animali vengono rinchiusi in gabbie e lasciati a morire di una lenta agonia.
Dunque un’esperienza di volontariato interessante e utile da fare in Cambogia, è per esempio quella con l’associazione Free the bears che gestisce un centro (il Phnom Tamao Wildlife Rescue Center) per il recupero degli orsi prelevati dalle fattorie abusive, e di altre specie animali sottratte da luoghi in cui vengono sfruttati, al traffico illegale di animali o dalle trappole dei bracconieri.
Volontariato nelle Filippine
Le Filippine sono un Paese del sudest asiatico. Da un punto di vista naturalistico, in questa terra è presente una grande quantità di ecosistemi e di animali di diverse specie.
In particolare, le Filippine sono conosciute per la presenza dei dugonghi, innocui mammiferi marini erbivori, parenti dei lamantini da cui differiscono principalmente per la coda, e che in passato venivano scambiati per le sirene!
Purtroppo oggigiorno per questi animali la situazione è difficile: inquinamento, in alcuni casi caccia indiscriminata (la carne del dugongo è molto apprezzata), e soprattutto incidenti coi motoscafi stanno riducendo sensibilmente il numero di questi animali.
Esistono diversi progetti di volontariato nelle Filippine, che permettono di andare a prendersi cura di questi animali, sia tramite attività di ricerca e monitoraggio, sia mediante attività più pratiche come la preparazione del cibo o partecipare ai lavori di manutenzione del centro.