Volontariato ambientale internazionale: le domande principali

Nonostante negli ultimi anni si sia registrata una crescente domanda nell’ambito del volontariato ambientale internazionale, non tutti hanno le idee chiare su come funziona.

Questa guida risponde alle domande che di più vengono poste su questo argomento.

Leggi l’articolo o guarda il video:

Cos’è il volontariato internazionale

Volontariato ambientale internazionale

Il volontariato ambientale internazionale offre la possibilità a chi ha a cuore l’ambiente, di partecipare attivamente a progetti di conservazione della natura, anche senza essere proprio degli esperti. Fino a poco tempo fa, solo grandi organizzazioni proponevano la possibilità di partecipare a questi progetti, in cambio di contributi finanziari che pochi potevano permettersi.

Oggi per fortuna le cose sono cambiate: esistono un gran numero di piccoli progetti, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo che hanno bisogno di volontari e la quota di partecipazione è alla portata di tutti.

Il volontariato internazionale è un’occasione straordinaria per visitare posti lontani, conoscere popolazioni con altre culture, vedere da vicino animali esotici e posti meravigliosi, e contemporaneamente contribuire attivamente alla loro conservazione.

Perché partecipare

Sono almeno tre i motivi per partecipare ad uno o più progetti di volontariato ambientale internazionale: due di questi sono stati già accennati nel paragrafo precedente e cioè che questo tipo di attività, ti permette di fare un turismo “alternativo” che comprende la possibilità di conoscere posti lontani e allo stesso tempo ti mette attivamente in campo per aiutare la fauna e l’ambiente che li caratterizzano.

Ma questi sono i motivi più evidenti, più scontati, anche se non per questo meno importanti.

Un altro motivo che invoglia decisamente molte persone a prendere in considerazione questa opportunità è che il volontariato ambientale internazionale offre un’esperienza importante sia agli studenti sia a chi si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro, perché è una vera e propria formazione oltre che uno strumento utile per avere molti spunti in più per una tesi di laurea.

Di sicuro il volontariato internazionale esiste perché oggi salvaguardare il Pianeta è diventata una priorità e solo con la partecipazione di molte persone che dedicano il loro tempo a questa attività piuttosto che ad un’altra, si può forse cambiare il nostro destino.

Ci sono posti del mondo che fino a qualche tempo fa sono stati lontani dall’industria intensiva ma che oggi, in concomitanza anche all’ aumento della popolazione, si stanno sviluppando molto velocemente senza tener conto di quanto sia delicata la situazione dell’equilibrio ambientale e di come la natura debba essere protetta e tutelata.

Le multinazionali per esempio, stanno deforestando parti del Pianeta importantissimi per la salute ambientale, portando alla morte tantissimi animali, distruggendo ecosistemi preziosissimi per il bene dell’umanità.

Fare volontariato ambientale significa anche prendere una posizione, stabilire da che parte stare e sentirsi veramente utili, ottenendo una parte attiva nelle operazioni di difesa della Terra.

Partecipare al volontariato ambientale ripaga tantissimo sia in termini di emozioni, rapporti interpersonali, esperienza.

Quindi perché partecipare?

Perché alla fine non c’è un motivo valido per non farlo. Se si ha la passione, è impossibile non prendere in considerazione questa scelta.

Come partecipare 

Come si partecipa al volontariato ambientale? Quali sono i primi passi da compiere? Sono queste le domande che spesso vengono poste da chi si approccia per la prima volta a questo mondo.

La prima risposta è quella ovviamente di mettersi in contatto con le organizzazioni non governative che propongono i più interessanti progetti in questo settore.

Ebbene si, le organizzazioni sono tante: basta googlare volontariato ambientale internazionale e subito ci troviamo davanti una lista abbastanza lunga di progetti ambientali e organizzazioni che operano in questo settore.

Le ONG giocano un ruolo molto importante nell’offrire opportunità di volontariato: alcune propongono progetti su una vasta gamma di specie, habitat e località geografiche, a diversi costi per i volontari.

Di progetti allo stesso tempo ne esistono molti.

Alcuni di essi sono minori, specialmente nel terzo mondo: sono poco noti perché sono frutto di iniziative locali e non sono rappresentati da grandi organizzazioni internazionali.

La prima cosa da fare è scegliere un’ organizzazione in base ai progetti che propone (se sono per esempio progetti che più ti sembrano idonei al tuo percorso di studio o alla tua sensibilità) e mettersi in contatto con essa, tramite telefono o email.

Ma ricordati che i progetti più interessanti, ricevono molte richieste e di solito i posti a disposizione vengono occupati da chi arriva prima.

Quindi è importantissimo essere veloci nel contatto e se non ottieni risposta, telefona direttamente. Insieme alla prima richiesta, manda una descrizione delle tue competenze e dei tuoi interessi, e allega un curriculum vitae.

Perché anche se tu fai una scelta, ricordati che non è così scontato che tu poi sarai scelto a tua volta. Se invece scegli un’ organizzazione piuttosto che un’altra perché è più conosciuta e quindi ti fa sentire più sicuro o sicura, oppure perché per come si pone nel web cattura di più la tua attenzione, contattandola non solo puoi fare tutte le domande del caso e se non sono già presenti nel sito, puoi anche richiedere l’elenco dei progetti per scegliere quello che fa per te in un secondo momento.

Esiste un elenco ufficiale delle associazioni di protezione ambientale italiane, riconosciute.

Quando hai deciso e sei pronto per partecipare ad un progetto di volontariato ambientale internazionale, di solito devi fare un’ iscrizione con un modulo di domanda standard. Nel modulo di iscrizione sono riportate diverse domande per esempio sull’età, lo stato di salute ecc ecc.

Anche se non lo prevede, manda sempre un lettera di presentazione, scritta in inglese se l’organizzazione è straniera, e chiedi se oltre a ciò che invii servono altre informazioni.

Ricordati che spesso organizzazioni e progetti hanno pochi fondi a disposizione.

In generale, minore è il contributo richiesto da un’organizzazione per partecipare ai progetti, maggiore dovrà essere il tuo sforzo per cercare di facilitare il contatto con te. In ogni caso seleziona il progetto adatto a te con largo anticipo: così puoi programmare meglio le ferie, se sei un lavoratore oppure trovare le migliori tariffe aeree.

Perché si paga una quota

Si, sembra un controsenso pagare per fare volontariato.

Spesso chi non è nel settore rimane perplesso perché volontariato è sinonimo di “gratis” e la cosa diventa ancora più strana se a pagare poi, è proprio il volontario.

Se torniamo indietro di due o tre paragrafi in questa guida, la risposta a questa domanda diventa persino ovvia.

Abbiamo parlato di esperienza unica, ma non è giustificabile, ma abbiamo anche parlato di formazione, questo potrebbe essere un motivo ma non è proprio quello giusto.

Si paga una quota di partecipazione semplicemente perché si va in paesi lontani dove bisogna aver pure un tetto sulla testa e del cibo da mangiare, tanto per cominciare.

Chi dovrebbe sostenere queste spese altrimenti?

Di certo non il paese nel quale si va a dare il proprio sostegno perché magari fa già fatica a pagare i propri dipendenti che lavorano all’ interno del campo o della struttura in cui tu vai a dare una mano.

Le organizzazioni a loro volta impiegano tempo e risorse proprie per organizzare il viaggio per offrirti un’esperienza unica, utile a te, al paese che ti accoglie e soprattutto sicura.

I progetti di volontariato inoltre richiedono dei costi che vanno sostenuti e tutto questo, richiede l’impiego di personale qualificato pronto a risolvere tutti i problemi e per dare a te, il maggior beneficio da questa esperienza internazionale. Quando ti trovi in un paese straniero prima di tutto dovrai integrarti con la popolazione, capire la loro lingua e tutto questo comporta anche dei momenti di formazione, indispensabili per la buona riuscita del progetto.

Alla fine ecco perché per fare volontariato ambientale internazionale si deve pagare una quota di partecipazione: perché si sostengono i costi del vitto e alloggio, l’assicurazione medica e di viaggio, il trasferimento da e per l’aeroporto, l’accoglienza e la formazione dell’arrivo, il supporto H24 e 7 giorni su 7, l’organizzazione personalizzata del progetto ecc ecc.

Dove andare

<p> Dove andare lo decidi tu che vuoi fare volontariato ambientale internazionale, scegliendo ciò che propongono le organizzazioni non governative, in base all’area geografica, alla specie animale o vegetale che vuoi salvaguardare e soprattutto anche in base ai costi.

Pensa dunque a quello che desideri fare, alla specie e agli habitat che preferisci, alla localizzazione geografica, alla durata del periodo di volontariato, al budget che hai.

Per quanto riguarda l’area geografica la scelta è molto libera perché sostanzialmente non c’è continente o nazione che non abbia problemi di natura ambientale: l’Africa, l’Asia, il Mediterraneo, l’Europa, il Medio Oriente, l’ Oceania, il Sud America, l’ America Centrale, il Messico, gli Usa, il Canada, insomma tutto il mondo.

Ci sono organizzazioni che non si occupano di specie animali o vegetali particolari, altre al contrario si concentrano solo su progetti che hanno come obiettivo quello di aiutare solo una determinata specie animale o di occuparsi di un habitat specifico. I costi sono vari possono essere da zero fino a €200,00 se stiamo in una fascia molto bassa, dai €200,00 ai €1.200 o anche oltre i €2.000.

Attività da evitare

Fai sempre attenzione a dividere quello che vuoi fare da quello che sai fare perché se le cose non combaciano è meglio lasciar perdere. Anche se i progetti di volontariato ambientale internazionale, non richiedono particolari abilità è da tener conto che alcune mansioni richieste necessitano di un minimo di preparazione.

Se non tieni conto di questo, non solo potresti rallentare il lavoro di tutti ma allo stesso tempo potresti mettere in pericolo te e chi ti sta intorno.

Quindi evita quelle attività un po’ troppo impegnative, se ritieni di non avere la giusta competenza, anche se su questo aspetto, esiste un’ attenta selezione da parte delle organizzazioni.

Evita inoltre attività che non rispecchiano gli accordi presi e che si discostano molto dallo scopo del progetto. Se ciò dovesse succedere, non è un’ organizzazione seria.

Attività che svolgerai

Le attività che svolgerai possono essere diverse: se ti trovi in Sud Africa in una riserva faunistica, per esempio, potresti svolgere attività di cattura degli animali per la sistemazione di radio collari, marcatura e raccolta di dati, fare censimenti, costruire e tenere il mantenimento dei recinti e fare un lavoro di sensibilizzazione delle comunità locali.

Se invece gli animali non sono proprio il tuo forte ma hai una particolare sensibilità per l’inquinamento, potresti andare sui litorali di mari e fiumi, per esempio anche nello Stato di New York a raccogliere la spazzatura sulla spiaggia e registrare su particolari moduli che tipo di rifiuti sono stati raccolti.

Oppure potreste scegliere un progetto che si basa molto sul “camminare” e sullo spirito di avventura, se ovviamente sei amante del trekking: in Indonesia potresti fare trekking nella foresta per seguire e trovare gli orangutan selvatici, anche con cuccioli, per 4 giorni e 3 notti.

In questo caso ci si potrebbe accampare nella giungla e fare un lavoro di pura osservazione annotando tutti i movimenti degli animali, le abitudini sociali e alimentari. Si raccolgono poi campioni di piante e feci.

Il lavoro al campo base invece di solito in questi casi, è tutto sul computer con inserimento dati e analisi dei campioni raccolti.

Se ti stanno a cuore gli orsi, potresti scegliere di andare nelle foreste del Nord del Minnesota dove potresti dedicarti alla conservazione degli orsi neri americani oppure potresti andare in Siberia e occuparti della riforestazione di varie zone disboscate o bruciate.

Se invece sono i primati la tua specializzazione puoi scegliere di andare dai gibboni delle mani bianche nelle foreste pluviali in Tailandia e occuparti della preparazione del cibo e l’osservazione sul comportamento di questi animali.

Oppure puoi partire per le foreste pluviali in Messico per proteggere e studiare l’ecosistema della scimmia urlatrice.

Allo stesso tempo se è la botanica la cosa che più ti appassiona, potresti andare nelle foreste decidue degli USA orientali e occuparti delle piante esotiche, dell’olmo olandese e fare rilevamenti sullo stato ambientale.

Se invece il mare è tutta la tua vita, potresti andare all’ isola di Bimini nelle Bahamas e fare ricerche in barca ed elaborare dati. Per esempio la ricerca potrebbe essere sulle abitudini alimentari, sui rapporti preda – predatore, sulla crescita, sugli spostamenti e sulle relazioni sociali dello squalo limone.

Come vedi sono tantissime le attività che puoi fare in un progetto di volontariato ambientale internazionale: basta crederci, studiare e lanciarsi in questa avventura unica e indimenticabile.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Diventa parte attiva del cambiamento

ISCRIVITI GRATIS ALLA GREEN COMMUNITY

Unisciti gratuitamente alla community di Keep the Planet su Telegram