Volontariato ambientale in Birmania nei migliori progetti di conservazione

volontariato ambientale in birmania myanmarLa Birmania (ufficialmente denominata Repubblica dell’Unione del Myanmar) è uno Stato dell’Asia sudorientale, che dal 2005 ha come capitale la città di Yangon a Pyinmana, poi denominata nel 2006 Naypyidaw (che significa in birmano città dei re). Questo Paese fa parte della penisola indocinese, ed affaccia sul Golfo del Bengala e sul mar delle Andamane, confinando da ovest a est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia.

Ambiente in Birmania

La Birmania ha diversi habitat naturali molto diversi tra loro, che hanno favorito la biodiversità, e quindi la presenza di flora e fauna estremamente ricche e variegate. La Birmania è infatti caratterizzata dalla presenza della foresta tropicale, che si alterna con habitat montani più freschi a nord; e dalle pianure centrali, che rappresentano la zona secca del Paese, e sono per lo più ricoperte di risaie.

In particolare, questo Stato dell’Asia tropicale presenta due tipi di foresta tropicale: la foresta monsonica e la foresta pluviale. Lungo le coste di Rakhaing (Arakan) e Tanintharyi, si trovano poi le foreste di mangrovie negli estuari dei fiumi, nelle lagune, nei canali di marea e lungo le isole basse. Al di sopra del livello delle maree invece, troviamo foreste di palme, ibischi e altri alberi in grado di resistere a forti venti e mareggiate.

Per quanto riguarda la fauna selvatica, la Birmania ospita attualmente circa 300 specie di mammiferi, più di 600 specie di uccelli, e ci sono diverse specie di rettili e anfibi. Tra i mammiferi più caratteristici di questa zona ci sono il leopardo, il gatto pescatore, lo zibetto, la mangusta indiana e la mangusta granchivora, l’orso himalayano, l’orso nero asiatico, l’orso malese, il banteng (un tipo di bovino selvatico), il serow (capra di montagna asiatica), il cinghiale selvatico, il sambar (tipo di cervo), il muntjac (cervo abbaiatore), il tragulo (una specie di piccolo cervo), il tapiro e il macaco. Tra i mammiferi marini poi, ci sono i delfini e dugonghi. Tra i rettili e gli anfibi infine, ci sono diverse specie di tartarughe marine, e numerosi tipi di serpenti. Più di 50 specie di serpenti presenti nel paese sono velenosi, tra cui il cobra comune e il cobra reale (amadriade), la vipera malese, la vipera verde e la vipera di Russell.

La Birmania poi è caratterizzata dal fatto che circa un terzo della popolazione mondiale degli elefanti asiatici esistenti sul pianeta, popolano il suo territorio. Tuttavia gli elefanti viventi in questo Paese sono a rischio di estinzione perché sfruttati (soprattutto per l’agricoltura e per la raccolta del legname); nonché a causa della deforestazione che porta alla distruzione del loro habitat naturale. A causa della deforestazione, tra l’altro, molte delle specie di animali che abitano il Paese sono oggi a rischio di estinzione. Tra queste ci sono la tigre, il rinoceronte e il panda rosso.

Tutela ambientale in Birmania

Il governo birmano non è rimasto inerme innanzi i problemi ambientali del Paese, anche se il cattivo collegamento tra le istituzioni pubbliche di questo Stato, non ha consentito di mettere in atto politiche ambientali risolutive.

Già in passato, considerata l’importanza del settore forestale per lo sviluppo sociale ed economico nazionale (nonché per l’equilibrio ecologico e la stabilità ambientale del Paese), è stata avviata in Birmania una politica forestale partendo dai principi esposti dalla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Ambientale (UNCED). Da allora le attività principali in ambito di salvaguardia dell’ecosistema sono stati la protezione del suolo, delle acque, di flora e fauna selvatiche, della biodiversità e dell’ambiente; la sostenibilità delle risorse forestali per assicurare l’approvvigionamento costante di beni materiali e immateriali ottenuti dalle foreste, per le generazioni presenti e future; la cura dei bisogni primari della popolazione relativi a carburante, riparo, cibo, ecc.; il miglioramento dell’efficienza nello sfruttare compatibilmente dal punto di vista sociale e ambientale il potenziale delle risorse forestali; la partecipazione della popolazione nella conservazione e fruizione delle foreste; infine la consapevolezza pubblica del ruolo vitale delle foreste nel benessere e sviluppo socio-economico della nazione.

Inoltre il governo birmano per rispondere alle esigenze derivanti dai problemi ambientali del Paese, ha creato una fitta rete di parchi nazionali, riserve naturali e altre aree protette in Birmania. Ad esempio, tra i parchi nazionali e montani ci sono: Alaungdaw Kathapa; Khakaborazi, Popa; Lenya. Ci sono poi diverse oasi faunistiche e naturali, come: Bumhpabum; Chatthin; Dipayon; Inlay Lake (o Inlay Wetland). C’è poi un giardino botanico per la tutela della flora birmana, che è il National Botanical Gardens.

Esperienze di volontariato ambientale in Birmania

In Birmania le esperienze da fare in ambito di salvaguardia dell’ecosistema sono diverse. In particolare ci sono numerosi progetti (in cui sono molto ricercati i volontari provenienti da tutto il mondo), che riguardano le comunità rurali stanziate in questo Paese. Infatti la deforestazione, l’isolamento geografico, le sfavorevoli condizioni climatiche e il degrado ambientale, comportano danni sia agli habitat naturali, che all’economia di questa regione, la quale risulta arretrata, poco produttiva, e dipendente dalle imprevedibili e limitate precipitazioni stagionali.

Ci sono diversi progetti a cui si può chiedere di partecipare, ed incentrati sull’aiuto delle comunità rurali tramite il miglioramento delle condizioni ambientali in cui vivono. Molti di questi progetti, ad esempio, sono incentrati sulla risoluzione di problemi, quali: la povertà; l’uso inefficiente e inadeguato delle risorse idriche; la deforestazione per foraggio e vendita di combustibile; le scarse competenze nella gestione delle risorse naturali e la scarsa conoscenza in tema nutrizionale. L’obiettivo delle associazioni organizzatrici di programmi di questo tipo, è fondamentalmente quello di coinvolgere intere comunità nella gestione sostenibile delle risorse; rafforzare le capacita di gestione delle risorse naturali di diversi attori pubblici (centrali e locali); nonché, in generale, aumentare le capacità delle comunità rurali per l’adattamento al cambiamento climatico.

I volontari che vogliono andare in Birmania e partecipare ai progetti per la tutela dell’ambiente e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali, vengono dunque coinvolti in attività volte al miglioramento delle condizioni nutrizionali e di reddito delle comunità, attraverso la diversificazione delle attività produttive; ma anche in attività volte a indirizzare in modo costruttivo l’uso delle risorse da parte delle comunità e delle istituzioni pubbliche. In particolare i volontari saranno chiamati a svolgere le seguenti attività: coltivazione e zootecnica intensificata e diversificata, per migliorare la cultura alimentare della comunità; workshop sul miglioramento nella gestione comunitaria delle risorse naturali; attività volte a sollecitare le istituzioni pubbliche nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo di attività produttive ecosostenibili.

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