Viaggio naturalistico in Namibia alla ricerca della fauna africana

viaggio naturalistico in namibiaUna guida di Alessandro Nicoletti per chi vuole organizzare un viaggio in Namibia, uno dei paesi più belli del mondo a livello naturalistico.

La Namibia è uno Stato situato in Africa del sud, con capitale la città di Windhoek. Il Paese confina a nord con l’Angola e lo Zambia; ad est col Botswana; a sud col Sudafrica; ed inoltre, a ovest, è bagnata dall’Oceano Atlantico.

La Namibia è un’incantevole terra desertica, posta nella zona occidentale dell’Africa meridionale.

Il paesaggio di questo Paese è caratterizzato verso ovest, dove si affaccia sull’oceano, da distese rocciose, dune sabbiose e paesaggi lunari e aridi. Ad est invece ci sono gli altopiani, che proseguono fino al deserto del Kalahari, che segna il confine con lo Stato del Botswana.

Una delle caratteristiche della Namibia è la bassissima densità di popolazione che lascia ampi spazi alla natura selvaggia, quella stessa natura oggi schiacciata in tutto il mondo dalle attività umane che incessantemente sottraggono importanti spazi vitali all’ambiente.

Questo fortunatamente non è ancora avvenuto in Namibia così da renderla la meta perfetta per un viaggio naturalistico.

Noi di Keep the Planet abbiamo inoltre selezionato delle associazioni per coloro che desiderano effettuare un periodo di volontariato in Namibia all’insegna della conservazione degli animali e non solo.

Se sei interessato, associati alla nostra associazione e diventa un volontario per la natura.

Ambiente naturale in Namibia

natura in namibiaLa Namibia è un Paese con un alto tasso di biodiversità. La flora e la fauna presenti sul territorio comprendono numerose specie animali e vegetali, che variano a seconda della zona (e del clima) in cui ci si trova.

Ad esempio, tra le specie vegetali, nel deserto del Namib si trova la welwitschia mirabilis (endemica del deserto dell’Angola), che è una delle piante più insolite del pianeta, anche se si considera che è una delle più antiche e longeve esistenti.

Ma in Namibia ci sono anche oltre cento specie di piante e alberi in particolare, come l’acacia erioloba, il terminalia o il fico gigante e il baobab africano.

Nella zona dell’Okavango troviamo invece specie vegetali come graminacee da palude, papiro e ninfee.

Ci sono poi zone coperte dalla savana (come nel Parco nazionale d’Etosha ad esempio).

Ma anche la fauna selvatica della Namibia comprende numerose specie animali.

In particolare, sono presenti in abbondanza in questo Paese i grandi felini africani come il ghepardo, che è ancora presente in gran numero soprattutto nella zona dell’altopiano di Waterberg.

Numerosi sono anche i carnivori di piccola taglia come i gatti selvatici, le genette, i suricati, gli sciacalli e le mellivore. Ci sono altre specie animali come: antilopi, gazzelle, giraffe, zebre, facoceri ed elefanti.

Ci sono poi anche rinoceronti, come quelli “neri” stanziati nel Damarland.

Anche lungo le coste bagnate dall’Oceano, grazie al ricco ecosistema che permette a molti mammiferi marini di nutrirsi, ci sono diverse specie di delfini, nonché numerose colonie di otarie (come quella si trova a Cape Cross ad esempio) altre creature.

Sebbene gran parte della fauna selvatica di questo Paese sia intatta, un tempo in Namibia era presente un numero ancor maggiore di specie animali, di cui molte endemiche (soprattutto nel deserto del Namib).

Purtroppo però le battute di caccia organizzate tra la fine del XIX° secolo e l’inizio del XX°, hanno comportato la decimazione di diverse specie.

Ad esempio, era quasi totalmente scomparso dalla Namibia il rinoceronte bianco, che però è stato fortunatamente reintrodotto nel Parco nazionale d’Etosha con ottimi risultati, tanto che oggi il Parco è qualificato come “donatore” (ossia cede rinoceronti ad altre riserve).

Un altro grave problema che ha afflitto il territorio, è stato poi quello con gli elefanti.

Infatti essendo la Namibia un Paese desertico e colpito dalla siccità, questi animali spesso si spingevano pericolosamente vicino agli insediamenti umani, al fine di cercare risorse, ma provocando spesso la reazione degli abitanti o delle autorità.

Aree naturali protette in Namibia

cosa vedere in namibiaIn Namibia il vasto e diversificato habitat naturale ha portato il governo ad adottare diverse misure volte alla protezione e alla conservazione della flora e della fauna del Paese.

Ed infatti, in primo luogo, è stata creata una fitta rete di parchi, riserve e altre strutture di conservazione dell’ambiente naturale, che attualmente occupano gran parte della superficie territoriale della Namibia.

Queste aree tra l’altro oltre a rivelarsi essenziali per garantire la conservazione dell’habitat naturale e dei suoi abitanti, sono diventate anche un metodo di sviluppo economico grazie al turismo, visto che ogni anno persone da tutto il mondo si recano in Namibia per visitare questi luoghi.

Inoltre il governo della Namibia (Stato indipendente dal 1992) al momento della stesura della Costituzione del Paese, ha citato espressamente la protezione ambientale ed il sistema delle aree protette quali principi inderogabili su cui si deve fondare lo Stato; ed ha inoltre fondato il piano di conservazione ambientale sul principio del community based natural resource management (“gestione comunitaria delle risorse naturali”).

Ossia l’organizzazione della conservazione dell’habitat naturale prevede una gestione ampiamente decentralizzata delle risorse ambientali del Paese, mediante, tra le altre cose, la partecipazione a patti e trattati di cooperazione internazionale in materia ambientale.

I due principali parchi nazionali della Namibia sono il Namib-Naukluft, che è il più grande del continente (ed il quarto al mondo), e che include buona parte del deserto del Namib e dei monti Naukluft; e il Parco nazionale d’Etosha.

Ma ci sono anche aree dedicate al recupero e al reinserimento in natura degli animali feriti o malati.

Ad esempio ci sono i santuari naturalistici che offrono un rifugio sicuro per vari esemplari a rischio e in difficoltà.

Ed è proprio in questi centri che c’è la possibilità di sperimentare il volontariato ambientale che permette di vivere a contatto con le popolazioni locali mentre ci si prende cura della flora e della fauna.

Per scoprire le migliori associazioni e centri di recupero attivi sul territorio della Namibia, associati alla nostra associazione e diventa un volontario per la natura.

I periodi migliori per visitare la Namibia

viaggiare in namibiaIl clima della Namibia varia a seconda della zona del Paese in cui ci si trova, potendo andare dal clima desertico a quello sub – tropicale.

Ad esempio, nella zona del deserto del Namib, situato nei pressi della costa, il clima è desertico, quindi secco e con scarse piogge, ma comunque temperature non troppo alte grazie alla presenza delle correnti oceaniche.

Anche nell’entroterra la temperatura è generalmente moderatamente calda, ma nei mesi che vanno da dicembre a marzo (specialmente a gennaio e a febbraio) queste zone sono soggette a forti precipitazioni.

Tuttavia la zona in cui piove più spesso in Namibia è quella settentrionale, in cui è situato anche il Parco nazionale di Etosha.

Chi vuole fare un viaggio in Namibia, nonostante le temperature siano generalmente calde ma tollerabili come appena detto, deve tenere conto che essendo la zona prevalentemente desertica la notte le temperature scendono parecchio, arrivando a toccare anche diversi gradi sotto lo zero in alcuni periodi dell’anno.

Inoltre, in Namibia la stagione invernale va dal periodo che intercorre tra maggio ed ottobre, in cui le temperature diventano molto più fresche.

Dunque il periodo migliore per viaggiare in Namibia, è probabilmente quello che va da marzo a novembre.

A meno che tu non sia un miliardario che vuole spendere centinaia di migliaia di euro a caso, devi sempre avere un’assicurazione sanitaria nei viaggi extra europei.

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Viaggio naturalistico in Namibia alternativo: il volontariato

Coloro che desiderano vivere un viaggio differente dal solito, possono certamente partecipare ad un viaggio volontariato dove il viaggiatore diventa parte attiva della conservazione.

Potrai partecipare attivamente al monitoraggio dei grandi felini, contribuire alle cure veterinarie degli animali feriti, organizzare eventi benefici, fare educazione ambientale e molto altro ancora.

Il volontariato naturalistico in Namibia è un’ottima strategia per conoscere il paese, viverlo in maniera autentica al di fuori degli itinerari turistici classici e allo stesso tempo apportare benefici alle comunità locali e all’ambiente.

Tra le associazioni presenti in Namibia, potrai lavorare a contatto con gli elefanti del deserto, oppure fare volontariato con i ghepardi che, nonostante in Namibia sia presente la più grande popolazione selvatica di questo meraviglioso felino, è una specie comunque minacciata e in pericolo di estinzione.

Se il tuo sogno è di vivere un’avventura a contatto con la natura selvaggia della Namibia, associati alla nostra associazione e diventa un volontario ambientale.

Cosa vedere in Namibia

ecoturismo namibiaNel corso della guida abbiamo già accennato ad alcune aree degne di note dal punto di vista naturalistico della Namibia, in questo capitolo le riportiamo in ordine per facilità:

Windhoek

Città dinamica e cosmopolita, la capitale della Namibia è il punto di arrivo e di partenza della maggior parte dei visitatori in Namibia.

L’edificio più caratteristico di Windhoek è senza dubbio la chiesa luterana di Christuskirche.

Progettata da Gottlieb Redecker all’inizio del XX secolo, questa chiesa presenta un’inedita ibridazione tra neogotico e art nouveau.

Altro importante edificio di culto è la cattedrale cattolica di Santa Maria, sede dell’arcidiocesi della capitale della Namibia.

Ma il monumento di maggior rilievo storico è l’Alte Feste, un forte edificato con pietre piatte.

Un po’ fuori dalla città c’è forse il monumento simbolo di Windhoeck: l’Heroes Acre o Acre degli eroi.

Parco Nazionale Etosha

Chi ama la natura come noi di Keep the Planet troverà nell’Etosha il simbolo della Namibia, il parco dove c’è la maggior concentrazione di animali in Namibia.

Il nome “Etosha” significa “grande luogo bianco”, con riferimento al colore del suolo del deserto salino che costituisce il 25% dell’area del parco.

Il parco fu fondato nel 1907, epoca in cui la Namibia era ancora una colonia tedesca col nome di Africa Tedesca del Sud-Ovest.

Con un’area di 100.000 km², il parco era all’epoca la più grande riserva faunistica del mondo. Negli anni sessanta il parco venne progressivamente ridimensionato, fino a raggiungere l’attuale estensione.

La parte centrale del parco è costituita dall’Etosha Pan, una depressione salina di 5000 km² (circa 130 km di lunghezza e 50 km di larghezza nel punto più ampio).

Durante la stagione delle piogge, il Pan viene talvolta alluvionato dai fiumi Ekuma, Oshigambo e Omuramba Ovambo[1]. Durante la stagione secca, il Pan torna ad assumere le caratteristiche di un deserto; il suolo salino, screpolato dal sole, assume il colore bianco caratteristico.

Il parco Etosha ospita 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, 110 di rettili, 16 di anfibi e persino una specie di pesci.

Fra i mammiferi presenti nel parco si possono citare gli elefanti, gli springbok, le zebre di Burchell, le giraffe, gli orici, i kudu, gli gnu, gli eland, i dik dik, i leoni, le iene, gli sciacalli, i leopardi e i ghepardi.

Endemico della zona, ma in via di estinzione, è il raro impala dal muso nero. Qui ci sono anche i rarissimi rinoceronti neri, specie un tempo abbondante, ma che oggi è stato spinto sulla soglia dell’estinzione dal bracconaggio illegale per il suo corno e dalla distruzione dell’habitat.

Namib-Naukluft National Park

Il parco nazionale di Namib-Naukluft (Namib-Naukluft National Park) è un’area naturale protetta situata nel deserto del Namib. Con un’estensione totale di 49.768 km² (pari all’incirca all’area della Svizzera), il Namib-Naukluft è la più grande riserva faunistica dell’Africa ed è il quarto più grande parco nazionale del mondo.

Comprende una vasta porzione del deserto del Namib e parte dei monti Naukluft. Il parco fu fondato nel 1907 per volere dell’amministrazione coloniale tedesca, a partire da un nucleo iniziale costituito dalla regione compresa fra i fiumi Swakop e Kuiseb.

Il parco ospita molte specie di serpenti, gechi e insetti, ma anche animali di taglia più grande come iene e sciacalli. E’ certamente uno dei luoghi più suggestivi dell’intero continente africano.

Sossusvlei

Situato all’interno del Namib-Naukluft National Park troviamo il Sossusvlei, il simbolo della Namibia. Il paesaggio della zona di Sossusvlei è caratterizzato da dune di sabbia dai colori intensi, compresi fra il rosa e l’arancione.

Qui troverai uno dei paesaggi più incredibili e spettacolari del mondo e una delle cose da vedere assolutamente della Namibia, il Deadvlei.

Il Deadvlei è il caratteristico crostone di argilla bianca con resti di acacie secolari mummificate, delimitate dalle dune del deserto, da secoli si stagliano contro le dune rosse che circondano la depressione del Deadvlei.

Se cerchi online viaggio Namibia, molto probabilmente questa zona è la prima che troverai perché è appunto anche la più famosa del paese.

Fish River Canyon

Il Fish River Canyon si trova nella Namibia meridionale. È secondo per dimensioni solo al Grand Canyon in Nordamerica, e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche del paese.

Si estende per circa 160 km, con una larghezza che arriva fino a 27 km e una profondità che in alcuni punti supera i 500 m. Circa 90 km della lunghezza complessiva del canyon si trovano in terreni di proprietà privata oggi adibiti a riserve naturali.

Nel canyon vivono numerose specie di mammiferi, inclusi kudu, saltarupi (klipspinger), raficeri (steenbok), springbok, zebre di Hartman, leopardi, babbuini, iraci del Capo, e numerose specie di roditori, tra cui i ratti delle rocce. Gli uccelli sono relativamente abbondanti, soprattutto nei periodi in cui è presente acqua; si possono avvistare per esempio aquile nere, aquile pescatrici, diverse specie di martin pescatore, pellicani, aironi e struzzi.

I rettili includono diverse specie di lucertole e gechi, cobra del Capo, cobra neri sputatori, vipere soffianti e vipere cornute. Nelle pozze naturali formate dal Fish River si trovano alcune specie di pesci, come i pesci gatto. Fra gli insetti sono particolarmente abbondanti locuste, farfalle e falene.

Skeleton Coast

La Skeleton Coast (letteralmente “costa degli scheletri”) è una parte della costa atlantica della Namibia settentrionale e comprende anche l’area naturale protetta del Parco nazionale della Skeleton Coast, fondato nel 1973.

La Skeleton Coast è nota per essere particolarmente inospitale e difficile da raggiungere; verso l’interno il deserto si estende per decine di chilometri, e dal mare è difficile avvicinarsi a causa delle forti onde causate dalla corrente del Benguela. Non a caso è così chiamata anche per i numerosi relitti di barche che proprio qui hanno trovato la loro fine.

Dal punto di vista naturalistico è un paesaggio unico al mondo, dove nella parte meridionale predominano le spiagge sassose, mentre a nord le dune di sabbia arrivano ad affacciarsi sull’oceano.

Nella regione vive una vasta gamma di animali, da quelli di piccola taglia come insetti e rettili (presenti anche in molte zone interne del Namib) fino a grandi mammiferi come elefanti, giraffe, rinoceronti, leoni, springbok e gemsbock.

Per quanto riguarda la vita marina, è possibile avvistare l‘otaria orsina del Capo e il raro cefalorinco di Heaviside, un piccolo delfino del genere Cephalorhychus.

Il deserto del Kalahari

Il Kalahariè una regione desertica dell’Africa meridionale che si estende principalmente in Botswana, ma è presente anche in Namibia nella fascia orientale. Con una superficie di circa 930 000 km², è il sesto deserto più grande del mondo.

Tra gli animali che vivono nella regione vi sono le iene, i leoni, i suricati, diverse specie di antilopi (incluso l’orice), e molte specie di rettili e uccelli.

La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante (come il melone tsamma), ma consiste principalmente di graminacee e acacie.

Il Kalahari ospita l’antico popolo nomade dei San (Boscimani), che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni.

Stanco dei soliti viaggi? Associati alla nostra associazione e diventa un volontario per la natura.

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