Organizzati per un viaggio naturalistico in Australia, il paese più grande del continente Oceanico ed il sesto del mondo per estensione.
Definita “Continente fossile” da alcuni studiosi per la sua conformazione antichissima, risalente infatti a più di 3 miliardi e seicento anni fa, rimase sconosciuta all’Europa fino al ‘600, quando fu avvistata e successivamente colonizzata per la prima volta dal Regno Unito, che fu purtroppo artefice di una modifica irreparabile della fauna e della flora, rimaste fino ad allora incontaminate.
Ripercussioni che si ebbero anche sugli aborigeni australiani, anche questi definibili “fossili” per loro stessa antichissima origine, non avendo più avuto contatti col resto del mondo, fino ad allora.
Infatti, i primi ceppi di popolazione, provenienti dall’attuale sud-est asiatico misero piede su quelle terre, attraversando il ponte naturale della dorsale oceanica, inabissatosi con la fine delle grandi glaciazioni, per giungere in una terra dagli immensi spazi aperti e dalla natura selvaggia.
Natura che per quanto fu fortemente corrotta dai colonizzatori, tramite coltivazioni indigene e depredazioni della fauna locale, ha resistito alla completa devastazione e successiva urbanizzazione. La moderna metropoli australiana convive infatti con meravigliosi paradisi naturali, straordinarie bellezze paesaggistiche e un complesso di specie faunistiche e vegetali che non è paragonabile con nessun’altra parte del globo.
La Grande barriera corallina
È la barriera corallina più grande al mondo. Così immensa che la si vede dallo spazio. Con più di due mila km di lunghezza è una delle più grandi attrazioni turistiche dell’Australia.
La sua struttura corallina è composta da miliardi di minuscoli organismi dalla così unica biodiversità da essere inclusa come Patrimonio dell’Umanità nel 1981 e nelle Sette meraviglie del mondo dalla CNN.
Situata al largo di Cairns, nel Queensland del Nord è meta di un turismo di lusso ma dal bugdet contenuto. Lungo questo capolavoro della natura è possibile nuotare in un oceano turchese, tra tartarughe, delfini, mante ed altri pesci colorati.
Per gli amanti dello snorkeling viene data la possibilità di fare immersioni in 16 diversi siti e per i più spericolati viene anche data l’opportunità di sorvolare il panorama con un idrovolante.
Isole Whitsunday
Per gli amanti dell’esplorazione e dell’avventura è possibile godere delle straordinarie bellezze naturalistiche nella costa del Queensland, le isole Whitsunday, chiamate così dall’esploratore inglese James Cook che le scoprì nel giorno di Pentecoste.
Sono un arcipelago di 74 isole paradisiache, oltre a isolotti e scogli, facenti parte delle Cumberland Islands.
Popolare meta turistica per i visitatori della Grande Barriera Corallina, le isole hanno spiagge ottime per praticare la vela, nuoto, snorkeling e per fare esplorazioni tra atolli deserti e isolette colonizzate da migliaia di volatili.
La Foresta pluviale di Daintree
Patrimonio dell’Umanità dal 2015 si trova lungo la costa nord-est del Queensland e si estende per una superficie di circa 1200 km2. Fa parte della foresta pluviale più grande dell’Australia, ed è la più antica foresta pluviale tropicale del mondo, con più di 110 milioni di anni.
La sua incredibile estensione tocca le sponde marine del Queensland e permette una fusione magica tra maestosi alberi e incantevoli spiagge bianche. Magica è poi la Mossman Gorge, riserva naturale patrimonio dell’Unesco, nella quale è possibile venire a conoscenza di cultura e credenze della popolazione indigena australiana.
Ai turisti viene data anche la possibilità di scoprire la fauna locale con giri in barca ed esplorazioni notturne, che tra sentieri profumati e corsi d’acqua impervi, danno la possibilità di ammirare coccodrilli, felci preistoriche, mangrovie serpenti, e specie animali esistenti solo li come il casuario, un uccello della famiglia dei ratiti considerato il più pericoloso volatile al mondo.
Tasmania
L’isola australiana più a sud del Paese presenta un clima fresco con grandi foreste, parchi naturali e aree protette, che l’hanno resa nel tempo una delle mete naturalistiche più ambite, la cui bellezza lascia a bocca aperta.
Vi sono infatti specie vegetali e animali uniche al mondo, per la maggior parte salvatesi dalla distruzione dei colonizzatori, per via della lontananza dalla terraferma.
Le specie più note sono i quoll o gatti indigeni, i tozzi roditori wombat, i formichieri spinosi echidna, varie specie di rane dai colori insoliti e ovviamente il famoso diavolo della Tasmania, un mammifero marsupiale che somiglia ad un piccolo cane ma con un’indole molto aggressiva.
Oggi, purtroppo, specie estinte o a rischio di estinzione. Famoso è il Parco Nazionale Franklin Gordon Wild River che ospita cascate impetuose, foreste, laghi, profonde gole, e altre meraviglie venute a far parte del Patrimonio dell’Umanità. Di singolare bellezza è la foresta pietrificata di Kings Island che, come suggerisce il nome, ha tronchi d’albero calcificati nella sabbia.
Isola dei canguri
Un’isola meridionale, terza per dimensioni dopo la Tasmania, battezzata dai primi colonizzatori inglesi per la presenza ovviamente del famoso marsupiale.
Ma i canguri non sono l’unica attrattiva che quest’isola può offrire, essendo ricca di numerose altre specie animali come il canguro nano wallaby, l’echidna, gli opossum; ma anche specie importate come i koala e gli ornitorinchi.
Alla riserva naturale Seal Bay è possibile passeggiare tra i leoni marini che sono purtroppo in via di estinzione. L’isola soddisfa anche le buone forchette offrendo ai visitatori pesce, frutti di mare, formaggi e vini artigianali.
Deserto dei Pinnacoli
Uno scenario che ha dell’incredibile è quello che offre il paesaggio selvaggio dell’Australia dell’Ovest. Si tratta del deserto dei Pinnacoli, un’immensa ed arida area sabbiosa caratterizzata dalla presenza di migliaia di formazioni rocciose calcaree, simili a dei megaliti monolitici.
Per la precisione il deserto si trova nel parco nazionale di Namburg, di oltre 17 mila ettari. I pinnacoli originariamente erano nei fondali marini e si sono formati con la stratificazione millenaria di calcare e organismi marini.
Con l’emersione le rocce sono state fratturate dagli agenti atmosferici che gli hanno conferito questa forma a pinnacolo. Tra di essi è possibile notare l’aggirarsi di emù e marsupiali.
I Bungle Bungles del Parco Nazionale di Purnululu
Si tratta di strutture di arenaria dalla forma a cupola, dall’aspetto simile a montagne tigrate che si susseguono tra canyon, voragini e gole in un panorama geologico unico e dalle forme e colori rari.
Il parco Nazionale del Purnululu è situato in una località remota dell’Australia Occidentale e grazie ai Bungle Bungles dalle striature grigie, nere e arancioni prodotte da batteri e ossidi di ferro e alle pitture rupestri degli aborigeni, rappresenta un paradiso per gli appassionati di paesaggi estremi e geologicamente incomparabili, che hanno la possibilità di campeggiare nel parco o di sorvolare la zona in areo o in elicottero.