Un articolo di Alessandro Nicoletti sulle vacanze in barca a vela, un modo ecologico per scoprire il mare e le sue meravigliose creature. Buona lettura!!!
Sin dall’antichità l’umanità è stata attratta dal mare, dai vichinghi che sfidavano il mare del nord, alle popolazioni oceaniche che affidavano il loro destino alle stelle, il mare, gli oceani, le correnti, hanno rappresentato nell’immaginario comune un senso di sfida e libertà assoluta.
Il desiderio di scoprire nuovi orizzonti, nuovi paesaggi, e nuovi paesi anima anche i meno coraggiosi a sfidare le forze marine che da sempre riempiono le pagine dei libri.
E come resistere quindi a questo richiamo, all’avventura di partire per mari e oceani misteriosi alla ricerca non solo di nuove esperienze, ma anche e soprattutto di noi stessi.
Nonostante il mare rappresenti tutto questo per l’uomo antico e moderno, oggi gli oceani stanno lanciando un grido di aiuto alle persone più attente, un grido disperato contro l’inquinamento, la pesca eccessiva e i cambiamenti climatici.
I ricercatori sono ormai decenni che hanno messo in chiara correlazione gli effetti dei gas serra rilasciati dalle attività umane con il riscaldamento globale e la successiva acidificazione degli oceani, acidificazione che sta causando i primi effetti visibili: dallo sbiancamento massivo delle barriere coralline, all’invasione di specie tropicali che si spingono sempre più a nord, la salute dei mari di tutto il mondo è in serio pericolo.
Che cosa c’entrano queste problematiche con una vacanza in barca a vela?
Il legame tra problemi ambientali e barche a vela è rappresentato semplicemente dalla maggiore consapevolezza di chi vive il mare di rispettare l’ambiente.
Solo chi conosce può amare, ecco perché spesso sono proprio i velisti i primi ambientalisti che lottano contro gli sversamenti in mare, la plastica e la pesca eccessiva.
E come associazione ambientalista impegnata a sensibilizzare sulle tematiche ambientali, non possiamo non condividere la nostra passione per il mare attraverso l’organizzazione di un viaggio in barca a vela.
La vita a bordo può rivelarsi molto istruttiva: vivere a stretto contatto 24 ore su 24 in mezzo al mare ti renderà consapevole della bellezza della natura e ti aiuterà a coltivare i sentimenti di conservazione.
Tutto questo si associa con le limitate risorse in barca, dai litri contati di acqua potabile, alle scorte di cibo, tutto diventa prezioso e importante in barca.
Questi insegnamenti che poi potranno essere riportati a casa facendoci assumere comportamenti rispettosi per l’ambiente.
Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo prima cambiare noi stessi.
Il viaggio deve essere ecologico
Penso non sia necessario sottolineare come una vacanza in barca a vela sia nettamente più ecologica rispetto alla crociera in una grande nave.
Le grandi navi consumano infatti enormi quantità di carburante e producono enormi quantità di rifiuti.
Ma siamo sicuri che la barca a vela sia sempre e comunque ecologica e garantisca il rispetto dell’ambiente e soprattutto del mare?
Non necessariamente, perché una vacanza in barca a vela per definirsi veramente ecologica deve garantire certi comportamenti che dipendono dalle persone che ne fanno parte.
Anche se è vero che in teoria non c’è nulla di meno inquinante che spostarsi sfruttando la forza del vento, per essere veramente ecologica, la vacanza deve rispettare alcuni punti fondamentali:
- Mai, e sottolineo mai, gettare oggetti di qualsiasi natura in mare;
- Mai utilizzare stoviglie e bicchieri usa e getta di plastica;
- Cosmetici, detersivi, creme solari sempre biodegradabili;
- Mai prodotti con imballaggi ingombranti;
- Se possibile utilizzare dissalatore;
- Scegliere barche a vela con pannelli solari e turbine eoliche;
- Chiedere allo skipper circa la manutenzione dei motori e dello scafo;
- Pianificare il percorso seguendo ove possibile le correnti e i venti così da ridurre l’uso del motore.
Vacanze in barca a vela: da soli o organizzati?
La risposta a questa domanda è strettamente legata alla situazione personale di ognuno, se hai una barca, la patente e l’esperienza per farlo, probabilmente non avrai bisogno di leggere questo articolo.
Se invece, come la maggior parte della gente, non ha una barca e tantomeno l’esperienza per condurla, ti starai chiedendo come organizzare il tuo prossimo viaggio in barca a vela.
Una vacanza in barca a vela infatti è una scelta adatta non solo ai vecchi marinai e ai lupi di mare, ma anche a chi vuole provare un’esperienza nuova di contatto con la natura e il mare.
Ci sono diversi modi per organizzare il viaggio, puoi recarti presso la marina più vicina a domandare circa gli skipper con barca disponibili da contattare, oppure cercare sul web attraverso dei portali specifici dove gli skipper pubblicano la loro offerta di viaggio.
Dove andare in viaggio con la barca a vela
Il mondo è pieno di destinazioni meravigliose per velisti e aspiranti tali e riassumerli in un articolo è un’impresa impossibile.
Tuttavia, con un piccolo sforzo, voglio riportarti alcune delle crociere a barca a vela che ti consiglio di prendere in considerazione.
Vacanze in Italia
Con ben 7465 chilometri di costa, l’Italia è una destinazione top per vacanze in barca a vela. Siamo circondati da mari meravigliosi, dall’Adriatico al Tirreno, ogni angolo di costa rappresenta un luogo da esplorare. +
Certo, alcuni tratti sono purtroppo rovinati dall’incuria e dalla cementificazione sconsiderata degli ultimi decenni, tuttavia con un po’ di pazienza e determinazione si possono trovare dei paesaggi unici al mondo.
Vediamoli insieme.
Barca a vela in Sardegna
La Sardegna è la seconda isola più grande del Mar Mediterraneo dopo la Sicilia e rappresenta una destinazione perfetta per gli amanti della vela e della biologia marina come il sottoscritto.
La mia passione per la Sardegna è radicata sin dagli anni universitari, è qui infatti che passai uno dei mesi più belli della mia vita facendo immersioni tra coralli rossi e cavallucci marini, un ricordo indelebile che mi porto con me da sempre.
Nonostante sia molto difficile scegliere una parte rispetto all’altra, la Sardegna che conosco meglio è la costa nord, quel tratto compreso tra il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Parco Naturale Regionale Di Porto Conte.
Due gioielli italiani famosi agli addetti del settore, è qui che scoprirai quanto bello è il mare italiano quando è protetto e conservato.
Il Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena è un parco geomarino che si estende su una superficie – tra terra e mare – di circa 18.000 ettari (5.134 ettari di superficie terrestre e 13.000 ettari di superficie marina) e 180 chilometri di coste.
Il Parco Nazionale comprende tutta l’area marina dell’Arcipelago di La Maddalena e include anche quella terrestre, ovvero tutte le isole e gli isolotti appartenenti al territorio del Comune di La Maddalena.
L’isola della Maddalena è l’isola più grande che con le sue magnifiche spiagge bagnate da acque cristalline, sabbie rilucenti, insenature e splendidi fondali da il nome all’intero parco marino.
Parco che comprende inoltre, alcune delle spiagge più belle del Mediterraneo, tra cui la famosa spiaggia rosa dell’isola di Budelli, che deve il suo caratteristico colore allo scheletro di piccolissimi animali, portati a riva dalle correnti, visitabile solo con le guide.
Tra le altre splendide spiagge spiccano Cala Coticciu, Brigantina e Portese a Caprera; Cala Corsara e Cala Granara a Spargi; Cala Lunga a Razzoli.
Navigando verso ovest, attraversiamo la costa battuta dal maestrale con la stupenda vista di Costa Paradiso, un piccolo angolo di paradiso che insieme all’isola Rossa offrono un’occasione per fare delle ottime immersioni.
Avvicinandoci verso Alghero, punto teorico per la conclusione del tragitto, ci troviamo ad attraversare il Parco Nazionale dell’Asinara, gioiello naturale diventato famoso perché ospito due degli ultimi eroi italiani, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino durante gli anni più duri della lotta contro la mafia.
Passare qui anche come omaggio alla memoria di questi due immensi e grandi eroi indimenticabili che hanno sacrificato la loro vita per il bene di uno stato che non ha saputo e voluto difenderli.
Sull’isola dell’Asinara, tra una nuotata ed un’immersione, puoi avvistare il caratteristico Asino Albino dell’Asinara.
Superato il parco, il viaggio continua in direzione Alghero, ed è proprio qui che potrai dirigerti verso le Grotte di Nettuno, formazioni carsiche situate nel versante nord-ovest del promontorio di Capo Caccia.
La rotta fin qui descritta fa parte anch’essa della zona conosciuta come Santuario per i mammiferi marini.
Barca a vela nel santuario dei cetacei
Quando pensiamo a balene e delfini ci vengono in mente mari ed oceani lontani, dall’Australia al Cile, pochi pensano al mare italiano come rifugio per questi meravigliosi mammiferi marini.
Ed invece è proprio così, anche noi italiani abbiamo i nostri cetacei da ammirare e proteggere.
Il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo è un’area marina protetta classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo che include tratti di mare francese, italiano e monegasco.
In Italia è conosciuto con il nome di Santuario per i mammiferi marini ed è stato istituito nel 1991 dal Ministero dell’ambiente dell’epoca.
Compresa nei mari liguri, toscani e sardi, l’area è importante dal punto di vista naturale perché qui si trova un’importante raggruppamento di cetacei marini come la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il capodoglio (Physeter macrocephalus), il delfino comune (Delphinus delphis), il tursiope (Tursiops truncatus), la stenella striata (Stenella coeruleoalba), il globicefalo (Globicephala melas), il grampo (Grampus griseus), lo zifio (Ziphius cavirostris).
Nonostante questa possa sembrare una bella storia di conservazione, alcune ricerche scientifiche stanno evidenziando un calo drastico nel numero di esemplari rispetto ai decenni passati.
I motivi sono sempre gli stessi, pesca eccessiva ed inquinamento hanno effetti diretti sulla salute dei mammiferi marini e non solo.
Ecco perché lo sviluppo di un turismo ecologico di whale watching può essere una delle soluzioni al degrado dell’area, area che va finanziata dalle istituzioni e adeguatamente tenuta sotto controllo dalle attività illegali.
Barca a vela in Adriatico
Io sono nato vicino all’Adriatico, è il mio mare e come tale ho vissuto in prima persona tutta la sua storia recente, storia che non è affatto positiva.
Pesca eccessiva e inquinamento hanno infatti diminuito la sua antica bellezza, ancora ricordo quanto ricco di fauna marina era il mio mare, fauna che da ormai alcuni anni è sparita.
Ma non è ancora tutto perduto, se rispettato e protetto il mare è capace di rigenerarsi velocemente e la presenza di turisti consapevoli non può che beneficiare l’economia dei luoghi e la protezione dei fondali marini.
Lungo ben 800 chilometri, la costa adriatica offre alcuni punti di notevole interesse quale il Parco regionale del Conero, un’area protetta che protegge il promontorio omonimo.
Purtroppo il parco non comprende la parte marina, ma solo quella terrestre. Il progetto è da anni sulla scrivania dei governi regionali, ma, seppur sostenuta dalla comunità scientifica, ha sempre trovato impedimenti da parte dei piccoli interessi locali.
Un viaggio a vela sull’Adriatico non può ovviamente mancare la visita alle Isole Tremiti, piccolo arcipelago di 6 isole circondate dalla Riserva naturale marina Isole Tremiti.
Qui avrai l’opportunità di immergerti in uno dei fondali più belli di tutto l’Adriatico.
Continuando verso sud, altre mete degne di nota sono il Parco Nazionale del Gargano, l’Area Marina di Porto Cesareo e le coste del Salento conosciute come le Maldive italiane grazie alle spiagge sabbiose e ai fondali cristallini.
Barca a vela in Sicilia
Inserire Sicilia e vela nella stessa frase significa dire Isole Eolie, cioè l’arcipelago situato nel Mar Tirreno, a nord della costa siciliana che comprende due vulcani attivi, e 5 isole tra cui la più grande Lipari.
Le Eolie infatti sono la meta ideale per una vacanza ecologica all’insegna del relax e della natura. Qui potrai ammirare uno degli arcipelaghi più belli di tutta Italia, dallo spettacolo naturale dell’eruzione dello Stromboli, al Gran Cratere di Vulcano, non puoi rimanere deluso.
Una crociera alle Eolie significa almeno 7 giorni di navigazione, togliere anche un singolo giorno all’itinerario sarebbe un vero e proprio peccato.
Se hai più giorni a disposizione, la seconda area siciliana che ti consiglio è quella delle Isole Egadi, cioè l’arcipelago composto da 3 isole (Favignana, Marettimo e Levanzo) e due isolotti, più una serie di scogli e faraglioni[1], ed è posto a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, fra Trapani e Marsala, in provincia di Trapani.
Vacanze in Europa
Se l’Italia ti sta stretta, o ancor meglio l’hai visitata tutta in cima e a fondo, ecco che allora ci possiamo spingere leggermente verso le altre destinazioni europee.
Vediamo le principali insieme.
Barca a vela in Croazia
La Croazia rappresenta per me un bellissimo ricordo, fu proprio la Croazia la destinazione del mio primo viaggio all’estero con gli amici.
Anche se al tempo non facemmo un giro in barca a vela, la Croazia è una delle destinazioni preferite per tutti gli amanti della vela perché possiede ben 1185 isole, di cui solo 50 abitate.
E’ chiaro che questa miriade di isole e isolotti sono il contorno perfetto per un’avventura a vela.
Tra gli itinerari principali ricordiamo i parchi nazionali delle Isole Kornati e delle cascate di Krka e il parco di Telascica sull’isola Dugi Otok.
Di sicuro interesse sono le maggiori isole della Dalmazia: isole Brac e Hvar, Korcula, Lastovo e Vis.
Se sei un sub, o quanto meno ti accontenti di maschera e boccaglio, i fondali croati ti lasceranno a bocca aperta, di facile avvistamento le numerose popolazioni di delfini.
Barca a vela in Grecia
La Grecia con oltre 6000 isole e con 13.676 km di coste non deve certo sentirsi inferiore a nessuno. La Grecia ha probabilmente i migliori itinerari per velisti grazie alla perfetta unione tra natura e storia.
Quando noi italiani pensiamo di avere il patrimonio artistico più importante al mondo, non dobbiamo dimenticarci dei nostri cugini greci che sono assolutamente al nostro pari per quanto riguarda la cultura e la natura.
Non a caso in Grecia dicono di noi italiani “una faccia una razza“. E sì, il legame tra il popolo italiano e greco va oltre la superficie, siamo legati da un legame secolare, le nostre sono le culture occidentali dominanti del Mar Mediterraneo del passato, dominio che si vede nel lascito monumentale.
Ed è proprio il territorio greco che si presta non solo ad itinerari naturalistici, ma anche storici inseguendo le antiche rotte della flotta ateniese.
Sintetizzare le oltre 6000 isole in questo contesto è impossibile, ricordiamo qui le principali zone da visitare come le Isole Cicladi, le Sporadi, il Dodecanneso, le Isole Ionie, Cipro e Creta.
Barca a vela alle Isole Canarie
Conosco particolarmente l’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie e ti assicuro che non ne rimarrai affatto deluso. Le Canarie infatti sono la meta invernale perfetta, quando le tempeste di freddo colpiscono l’Italia e l’Europa, qui alle Canarie troverai il posto perfetto per rifugiarti.
L’arcipelago è composto da 7 isole maggiori, le due principali Tenerife e Gran Canaria, e a seguire Fuerteventura, Lanzarote, La Palma, La Gomera e El Hierro.
Attenzioni, non cadere nell’inganno che vista un’isola viste tutte, è vero il contrario: nonostante qualche paesaggio possa risultare simile, ogni isola è un mondo a sè.
Dal Vulcano Teide che domina Tenerife, al paesaggio lunare di Lanzarote, alle lunghe spiagge sabbiose di Fuerteventura, le Canarie non ti deluderanno.
Generalmente sono due gli itinerari principali, quello ad est tra Lanzarote, Fuerteventura e Gran Canaria, a quello ovest composto da Tenerife, La Palma, El Hierro e La Gomera.
I più temerari ci aggiungono anche l’approdo all’Africa continentale sulle coste del Marocco.
Barca a vela alle Baleari
Certamente famose per la vita notturna di Ibiza, le Isole Baleari sono molto più che partt e discoteche, sono infatti un vero e proprio gioiello naturalistico .
Composto da 4 isole maggiori (Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera) più diversi isolotti come quello di Cabrera compreso all’interno del Parco marino omonimo, l’arcipelago delle Baleari offre un’esperienza davvero unica nel suo genere.
Situato nel mar Mediterraneo occidentale al largo delle coste spagnole, il mare che circonda le isole protegge la più grande prateria sottomarina di Posidonia oceanica, la pianta marina endemica che rappresenta il sistema più evoluto di fondale marino mediterraneo.
La Posidonia infatti forma delle vaste praterie sottomarine che stanno ad indicare il massimo sviluppo dell’ecosistema marino in Mediterraneo, conosciuto con il nome di climax.
Qui si rifugiano centinaia di specie caratteristiche del Mar Mediterraneo. Questa pianta è molto importante per l’ecosistema in quanto le praterie producono una grande quantità di ossigeno importante per la vita delle creature marine.
Attenzione quindi quando viaggi in queste aree, le praterie sono sensibili alle ancore delle barche che danneggiano la pianta provocandone la riduzione del suo areale.
Vacanze internazionali
Il mondo è grande e meraviglioso, e allora perché limitarci al bacino del Mediterraneo quando ogni mare ha le sue peculiarità?
Ecco alcune delle mete principali per chi ama la barca a vela e cerca delle mete naturalistiche di primo piano.
Barca a vela nei mari del nord
Il grande nord, viaggio probabilmente non adatto a tutti, le temperature e le condizioni meteo alzano l’asticella delle caratteristiche necessarie per affrontare un percorso del genere.
Ma il freddo e la fatica saranno presto ripagate da posti unici e incredibili, da paesaggi e vita marina introvabile altrove.
Ecco quindi costeggiare le coste della Norvegia alla ricerca delle orche marine, o allontanarsi fino a raggiungere l’Islanda seguendo le antiche rotte vichinghe.
E che dire della Groenlandia, la terra verde, alla ricerca delle ultime popolazioni di tricheco che vivono sulle coste.
Altri itinerari sono le Isole Lofoten dove ammirare l’aurora boreale e il sole di mezzanotte, il nord della Scozia e le Svalbard alla ricerca degli orsi polari.
Barca a vela nei Caraibi
Popolate sin dalle antichità dai popoli indigeni dell’America latina, i Caraibi rappresentano nell’immaginario comune la destinazione perfetta per gli amanti della barca a vela.
Questa è la regione delle Americhe che fu scoperta per prima dagli europei per via delle rotte nautiche conosciute all’epoca che sfruttavano gli alisei: vi approdò anche Cristoforo Colombo nel suo viaggio transoceanico da Palos de la Frontera a San Salvador (Bahamas).
Successivamente alla conquista e sottomissione coloniale da parte degli europei (spagnoli, portoghesi e olandesi) fu un luogo di deportazione degli schiavi d’Africa per il lavoro nelle piantagioni nonché luogo dedito alla pirateria.
Ed è proprio il fascino creato dai pirati, dalla libertà e dalla ricchezza da loro sognata, che ha trasformato i Caraibi nel luogo perfetto per chi vuole sfuggire dalla quotidianità.
Purtroppo queste aree sono sotto forte pressione antropica, dal disastro petrolifero causato dalla British Petroleum, agli scarichi industriali e cittadini, il golfo del Messico soffre.
L’agenzia americana Noaa ha infatti misurato un’area con bassi livelli di ossigeno di quasi 23 mila chilometri quadrati, quanto la superficie del New Jersey. Per gli scienziati è la maggiore mai osservata dal 1985, da quando sono cominciate le rilevazioni.
Le “zone morte” marine sono quelle in cui i livelli di ossigeno sono talmente bassi da mettere in pericolo la vita dei pesci.
Ecco perché lo sviluppo di un turismo sostenibile come quello della barca a vela è più importante che mai per ridurre lo sfruttamento eccessivo dell’area.
Data la grande abbondanza di isole e luoghi, la scelta dell’itinerario perfetto non manca di certo di spunti.
Le isole sono raggruppate in arcipelaghi, a loro volta compresi in gruppi più vasti:
- le Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico), di cui la maggiore è Cuba;
- le Piccole Antille che formano la metà orientale dell’arco insulare;
- le isole Bahamas, di natura corallina, a nord-est delle Grandi Antille.
Il clima è tropicale, piuttosto piovoso e con temperatura costante su tutto l’arco dell’anno, la zona soffre di fenomeni atmosferici violenti come tempeste tropicali e uragani a causa anche della presenza di acque calde dovute alla Corrente del Golfo e pertanto è molto importante affidarsi agli esperti della zona.
Vacanze in barca a vela: considerazioni finali
L’industria ecoturistica deve crescere per soddisfare la sempre crescente domanda di viaggi responsabili e sostenibili come le vacanze in barca a vela, tuttavia insieme agli operatori del settore devono crescere anche i viaggiatori che devono pretendere attività che rispettano l’ambiente.
Ecco perché tra due operatori, scegli sempre quello che ti assicura standard ecologici elevati a bordo nave. Se siamo in tanti a chiederlo, gli operatori sono costretti ad adeguarsi.
Se non troviamo accettabili questi standard, facciamolo presente e soprattutto scriviamo sul web, recensiamo le offerte e avvertiamo chi verrà dopo di noi.
Troppo spesso ci si nasconde dietro le parole ecologia, sostenibilità e responsabilità, è giunto il momento di imparare a scegliere e di favorire tutte quelle realtà locali che hanno seriamente a cuore il futuro del pianeta.
Se ben svolto, il turismo su vela può contribuire seriamente alla conservazione perché sono i locali stessi a diventare i primi protettori dell’ambiente perché riflettono sull’importanza di possedere un mare intatto che significa salute, guadagno, sostenibilità e futuro.
Se cerchi delle idee per viaggi ecologici, ti consiglio di seguire la pagina dove riporto i vari viaggi naturalistici con itinerari e zone da visitare per chi come me ama la natura.
Buon viaggio a tutti.
Alessandro Nicoletti
P.s unisciti a noi, iscriviti al gruppo Facebook Amici di Keep the Planet.