Un articolo di Alessandro Nicoletti su turismo sostenibile e turismo responsabile, una nuova nicchia di mercato che garantisce sostenibilità ambientale e sociale dei paesi visitati.
Come associazione ambientalista, siamo attenti a tutte le opportunità che il mercato offre per aiutare la conservazione degli ecosistemi naturali.
Tra le varie attività, certamente il turismo sostenibile è una di quelle componenti della società che possono veramente fare la differenza in determinati paesi.
Prendiamo l’esempio del Borneo, una zona che conoscono molto bene, qui la deforestazione incessante è infatti un serio problema ambientale che minaccia l’esistenza stessa dell’isola.
Dico questo perché la deforestazione provoca un mutamento delle condizioni climatiche sull’isola che la trasformeranno da zona verde e lussureggiante, a secca ed arida.
Questo succede perché la foresta tropicale favorisce le precipitazioni, se questa viene tagliata le condizioni ambientali cambiano, se inoltre aggiungiamo che al suo posto arriveranno le coltivazioni da palma di olio che al contrario consumano grandi quantità di acqua, il danno diventa ancora peggiore.
Perché, nonostante i rischi, questo avviene?
Il motivo è semplice, le foreste vengono tagliate per motivi economici, le coltivazioni infatti generano nel breve periodo grandi profitti e posti di lavoro, mentre nel lungo periodo portano povertà e danni ambientali.
Il solo modo per contrastare l’inevitabile deforestazione è lo sviluppo del turismo ecologico sostenibile in grado di generare un’economia alternativa allo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali.
Ed è proprio grazie al turismo che ampie aree del Borneo sono oggi protette sotto forma di parchi nazionali, parchi che hanno un bisogno costante di turismo e soldi per sopravvivere.
Ecco perché, come associazione ambientalista supportiamo la nascita di queste forme forme di turismo in grado di salvare le foreste e gli oceani.
Turismo sostenibile e responsabile
Nonostante le differenze tra turismo sostenibile e responsabile è più di forma che di sostanza, è interessante analizzare le due definizioni per capirne le sottili differenze.
Secondo la definizione dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile AITR:
Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.
Nella pratica, la definizione indica la necessità per gli operatori turistici di rispettare i principi di responsabilità, e cioè nella responsabilità di ridurre al minimo l’impatto ambientale e sociale nelle aree visitate.
Questi concetti sono particolarmente importanti specialmente nei paesi più poveri dove il turismo da risorsa può facilmente trasformarsi in minaccia.
Questo si traduce nella consapevolezza di tutti gli attori coinvolti (organizzatori, turisti, comunità locale) verso una particolare attenzione delle proprie azioni che potrebbero creare un impatto sociale o ambientale, un rapporto tra le parti che non si deve focalizzare su una parte rispetto all’altra, ma attuare in maniera funzionale.
Per quanto riguarda il turismo sostenibile, ci affidiamo alla definizione data dall’Organizzazione Mondiale del Turismo che indica:
“ll turismo sostenibile può essere definito come quella forma di turismo che “soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro”.
Nonostante le differenze lessicali, secondo il mio modestissimo parere le due definizioni non sono altro che due modi distinti di definire un bisogno incessante verso la natura e la società che si traduce in una consapevolezza diffusa del viaggiatore verso le sue azioni e atteggiamenti.
Non c’è viaggio sostenibile che non sia responsabile, e viceversa.
Tuttavia, come amanti della natura e persone documentate e informate dei fatti, dobbiamo sapere che sì è vero che ogni nostra azione ha un impatto sociale e ambientale, ma che tuttavia se ben gestito il turismo può solo portare dei vantaggi nel lungo termine.
I benefici del turismo ecosostenibile responsabile
In medio stat virtus è una locuzione latina, il cui significato letterale in italiano è: «la virtù sta nel mezzo».
La locuzione invita a ricercare l’equilibrio, che si pone sempre tra due estremi, pertanto al di fuori di ogni esagerazione che non porta benefici a nessuno.
Rapportato al mondo del turismo, questo sta ad indicare che se il turismo di massa uccide , il non turismo uccide ugualmente.
Tra i due estremi della scala, va sempre e comunque ricercato un equilibrio intermedio che rappresenta il punto di massimo beneficio.
Un turismo di massa infatti comporta una modificazione eccessiva dell’area visitata, dalle abitudini dei locali che si abituano alla massiva presenza del turista, fino agli inevitabili danni ambientali provocati da una presenza umana eccessiva, la massa non solo uccide l’autenticità dei luoghi, ma anche e soprattutto i delicati equilibri ambientali e sociali.
Il turista responsabile deve evitare tutte quelle aree dove il turismo di massa rappresenta una seria minaccia.
Dall’altra parte, non avere nemmeno un turista apre la strada verso tutte quelle pratiche illegali e insostenibili come la deforestazione massiva, la poca cura dell’ambiente, l’inquinamento, lo sfruttamento massivo e disagio sociale che avviene nelle aree naturali ricche di risorse che purtroppo non offrono un’alternativa di sviluppo sostenibile.
Ovviamente questi scenari sono caratteristici dei paesi poco sviluppati dove l’avidità di alcuni individui porta al collasso dell’ecosistema, collasso che potrebbe essere arginato grazie alla presenza di turisti viaggiatori responsabili.
Ecco quindi la necessità di sviluppare attività di nicchia che siano in grado di innescare quel cambiamento virtuoso dove i locali guadagnano grazie alla presenza di un turismo consapevole alla ricerca di natura rigogliosa, locali che avranno tutto l’interesse di proteggere il loro ambiente dallo sfruttamento selvaggio.
Dalla mia umile esperienza, ho capito che i migliori guardiani del territorio sono le persone che vivono il territorio ed è nostro dovere supportare queste pratiche virtuose e sostenibili nel lungo termine.
Caratteristiche del turismo sostenibile e responsabile
Abbiamo già visto che non tutto il turismo è uguale, vediamo quindi quali sono le caratteristiche che dobbiamo ricercare in un’offerta turistica sostenibile:
- Il turismo sostenibile è un prima di tutto un turismo che finanzia l’economia locale direttamente;
Penso che non ci sia bisogno di ribadire che un resort di lusso circondato da baracche (cosa che avviene in moltissimi paesi del terzo mondo) non è turismo sostenibile.
Il turismo deve e può garantire una fonte di sostentamento per le popolazioni locali che possono offrire quell’esperienza di viaggio unica e irripetibile in una grande struttura turistica.
Sei tu, sono io, siamo noi, che decidiamo come spendere i soldi duramente guadagnati, un mondo migliore non è utopia, ma una diretta conseguenza delle nostre azioni quotidiane.
In un’epoca dominata dalle multinazionali che decidono governi e politiche, abbiamo un’importante responsabilità sopra le nostre spalle, ma dobbiamo aprire gli occhi e diventare consapevoli del nostro potere.
Siamo noi comuni cittadini che decidiamo quale modello di sviluppo percorrere, siamo noi che decidiamo di andare al supermercato piuttosto che al mercato locale, siamo noi che prenotiamo una crociera su una grossa nave piuttosto che su una piccola barca a vela, siamo noi che decidiamo di pernottare in un resort piuttosto che una casa locale, siamo noi che decidiamo.
Ma questo fatto è ancora ignorato dalla maggioranza della gente, è ora che ci svegliamo prima che sia troppo tardi.
- Il turismo sostenibile usa un modello di sviluppo sostenibile;
Ci sono diversi modalità di viaggio, sta a te scegliere quella più rispettosa per l’ambiente. Ecco quindi scegliere una vacanza in barca a vela rispetto alla crociera su una grande nave, ecco prediligere i mezzi pubblici rispetto all’auto e così via.
Certo, la società deve ancora fare dei passi da gigante verso la sostenibilità, tuttavia come persone consapevoli dobbiamo iniziare a chiedere alternative valide al nostro modo di pensare.
Cari cittadini del mondo, fermiamoci un secondo a riflettere con un esempio di cambiamento che potremmo innescare.
Visto che è ormai palese a tutti la piaga della plastica (4 pesci su 5 in nord atlantico è contaminato, fonte National University of Ireland), perché non iniziamo nel nostro piccolo una piccola scintilla di cambiamento?
Visto e rivisto che condividere un post su facebook da persone indignate non serve a nulla, perché non chiediamo espressamente ai vertici delle aziende di cui siamo clienti delle alternative biodegradabili?
Se siamo in 5 se ne fregano, se siamo 1000 forse qualcosa cambia, se siamo un 1 milione cambia sicuramente.
Esemplare il caso del supermercato senza plastica in Olanda, se vivessi lassù non avrei dubbi nel dove andare a comprare.
Quindi, se prenotate una vacanza, chiedete, ci saranno bicchieri di plastica? Verranno utilizzate dei piatti biodegradabili?
Se la risposta è no, senza mezzi termini dite che voi la vacanza con loro non la prenotate.
Stesso discorso con mezzi di trasporto, finanziamento delle economie locali, eccetera. Ovviamente per raggiungere un qualche risultato servono turisti consapevoli, aiutami a diffondere il messaggio.
- Il turismo sostenibile non avvicina animali selvatici;
Ho già parlato ampiamente del problema dell’avvicinamento della fauna selvatica nell’articolo sull’ecoturismo. Se un operatore turistico ti promette il contatto con la fauna selvatica significa che si nasconde una pratica scorretta nei confronti del benessere degli animali.
Le specie selvatiche infatti sono schive, tendono ad evitare il contatto con gli umani, se vedi una tigre docile significa che è stata maltrattata, se cavalchi un elefante stai contribuendo alle loro violenze, evita tutti quei santuari che di santo non hanno proprio nulla.
Alcuni casi di successo
Ci sono delle zone che in passato rischiavano il collasso e che si sono salvate grazie all’ecoturismo sostenibile.
Vediamo alcuni casi di successo per rincuorarci e sperare in un mondo migliore:
- Namibia: nel paese si è avviato un processo di salvaguardia del patrimonio naturale, processo iniziato da ben 20 anni e che ha portato la nazione a vincere il Gift to the Earth Award come prova del loro impegno. Grazie alla creazione di una rete di parchi nazionali, la Namibia oggi è una delle destinazioni di punta per tutti gli ecoturisti del mondo. Guarda un breve assaggio del paese:
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- Costarica: quando parliamo di Costarica pensiamo subito a foreste, oceani, natura e sostenibilità. La stabilità politica del paese ha attirato grandi investimenti per lo sviluppo sostenibile del turismo che ha di fatto obbligato alle popolazioni a diventare il primo difensore dell’habitat naturale. Ed è grazie all’ecoturismo che ampie aree naturali sono oggi ben conservate e protette. Qui un assaggio di Costarica:
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- Ruanda: devastato negli anni 90 da una tremenda guerra civile tra etnie diverse, il piccolo paese africano si è risollevato anche grazie allo sviluppo dell’ecoturismo che ha inevitabilmente portato alla protezione degli habitat naturali. Esemplare il caso del Parco Nazionale dei Vulcani dove la presenza dei gorilla di montagna ha garantito la protezione assoluta di un’area particolarmente importante per la biodiversità.
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Tipologia di turismo sostenibile
Ora che abbiamo capito che il turismo sostenibile è di vitale importanza per la conservazione dell’ambiente, vediamo alcune attività che si prestano al nostro scopo di viaggio sostenibile.
Trekking
Per trekking intendiamo l’attività di camminare su percorsi presegnalati che generalmente attraversano aree naturali, zone boschive, montagne, laghi, coste.
Il trekking è un’attività sana per la persona e per l’ambiente, un ritorno alle origini dell’uomo che attraversava il mondo a piedi alla scoperta di nuovi territori.
I benefici del trekking sono fuori discussione, la scienza ha già dimostrato che chi fa trekking migliora l’apparato cardio circolatorio, muscolare, respiratorio e soprattutto mentale. Il trekking è probabilmente l’attività più sostenibile al mondo, il nostro passaggio sulla terra non comporta effetti sull’ambiente (un trekker professionale non getta mai spazzatura lungo il cammino) e inoltre facilita la nascita di tutte quelle attività ad esso collegata come B&B, ristoranti, eccetera, che aiutano l’economia locale.
Cicloturismo
Il cicloturismo è una forma di turismo praticata in bicicletta, l’alternativa più simile al trekking.
È una maniera di viaggiare particolarmente economica e sostenibile, che fuoriesce dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa.
I cicloturisti sono quasi sempre accomunati da una spiccata sensibilità ambientale, da una grande passione per la bicicletta come mezzo di trasporto e come stile di vita, da una vivace curiosità per i luoghi sconosciuti al grande pubblico e da una grande adattabilità alle situazioni impreviste.
Organizzare un viaggio in bici prevede una forte preparazione fisica e una pianificazione attenta degli itinerari scelti.
Vacanze a barca a vela
Da biologo marino quale sono, ho un richiamo irresistibile nei confronti del mare e della vita marina. Quando non sto vicino al mare, la mia mente soffre e non ho paura a dirlo.
Tra le varie opzioni, la barca a vela è senza dubbio la migliore delle ipotesi, la più ecologica e sostenibile possibile. La bellezza della navigazione è anche quella di immergersi nella natura e allontanarsi dallo smog e dallo stress quotidiano.
Un vero toccasana per il corpo, la mente e lo spirito.
L’uso della barca a vela è preferibile rispetto all’uso della barca a motore, inoltre sono disponibili soluzioni molto più innovative capaci di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.
Esistono, infatti, delle imbarcazioni eco-sostenibili ibride che navigano non solo grazie alla forza del vento, ma anche grazie all’utilizzo di energia solare.
Fotografia naturalistica
La fotografia naturalistica è un genere fotografico che concentra la propria attenzione sulla bellezza di fauna e flora selvatica immerse nel proprio ambiente naturale. Una nicchia dentro la nicchia dei viaggi sostenibili.
Generalmente, e sarebbe folle se non lo fosse, il fotografo naturalista è un profondo amante della natura, consapevole che possiamo solo essere spettatori del magnifico spettacolo che la natura ci offre e come tale possiamo solo cercare di catturare tale meraviglia grazie alla macchina fotografica.
Spesso si muove con cautela e professionalità, la presenza del fotografo è impercettibile alla natura stessa, condizione essenziale per realizzare delle foto uniche e magnifiche.
Avvistamenti fauna selvatica
Variante amatoriale della fotografia naturalistica, c’è chi non ha né competenze né desiderio di realizzare foto memorabili della natura, ma che invece si accontenta semplicemente di essere testimone visivo delle meraviglie della natura.
Come accennato in precedenza e in dettaglio nell’articolo dedicato all’ecoturismo, evitare sempre e comunque tutte quelle agenzie che ci garantiscono il contatto con gli animali e l’avvistamento ravvicinato.
Turismo sostenibile e responsabile: considerazioni finali
Ammetto che provo una grande gratificazione personale nello scrivere questi articoli che spero possano aiutare il cittadino comune a diventare un viaggiatore consapevole che presta attenzione alle scelte che fa.
Il cambiamento non arriverà dall’alto, siamo noi che dobbiamo cambiare con le nostre azioni e le nostre scelte, siamo noi i responsabili di quello che ci succede intorno.
Per troppo tempo abbiamo pensato che bastasse delegare agli altri le decisioni, non è più possibile affidare la nostra vita alle istituzioni che non ascoltano i bisogni del pianeta, loro sanno ascoltare solo i loro rendiconti personali.
Non delegare, agisci.
Anche se mi piace moltissimo scrivere questi articoli sulla sostenibilità ambientale, devi sapere che da solo non posso farcela, ho bisogno di te e delle tue condivisioni per raggiungere quante più persone possibili.
Grazie e mi raccomando, vieni a trovarci sul gruppo Facebook Amici di Keep the Planet.
Alessandro