Le foreste sulla terra coprono circa quattro miliardi di ettari e oltre ad essere importanti risorse economiche sono ambienti naturali dal raro e delicato ecosistema.
Si pensi solo alla Foresta Amazzonica del Brasile, che con i suoi sette milioni di chilometri quadrati ha enormi riserve d’acqua ed una vastità di fauna e flora dal valore incomparabile; o la foresta pluviale del Congo che ospita 10mila specie di piante, oltre mille specie di uccelli e circa 500 varietà di mammiferi; o la foresta nazionale di Tongass, la più grande foresta americana, che ospita rarissime specie animali e vegetali per la maggior parte, purtroppo, in via d’estinzione.
Insomma, è un dato di fatto che le foreste siano patrimonio dell’umanità e come bene collettivo sarebbe un dovere di ognuno di noi fare in modo che esse siano tutelate.
Minacce
Tante sono le minacce che gravano sugli habitat forestali e sicuramente la deforestazione incontrollata è il principale crimine dell’uomo contro la natura.
La quasi totalità di essi è minacciata dalla selvicoltura che, attuata senza principi di sostenibilità, porta all’alterazione della struttura e delle dinamiche dei boschi.
Di particolare impatto per le foreste umide e strettamente dipendenti dall’apporto di acqua, sono invece le alterazioni idrologiche dovute alle attività umane come l’attingere acqua, la deviazione di canali e soprattutto l’inquinamento.
Cause sempre legate all’uomo sono il cambiamento climatico, l’eccesso di pascolo, l’urbanizzazione e l’immissione di specie aliene invasive.
Ma la più completa distruzione, anche forse più impattante e più rapida delle altre minacce è sicuramente data dagli incendi, che oltre a causare perdite di risorse, di specie, habitat, ed ecosistemi, porta al conseguente rilascio nell’atmosfera di enormi quantità di anidride carbonica, all’erosione del suolo e al rischio di frane e alluvioni.
Solo negli ultimi anni infatti c’è stato un susseguirsi di incendi catastrofici che hanno interessato varie parti del mondo, portando alla distruzione di più di 20 milioni di ettari di foreste: sono andate in fiamme ben 27 mila ettari di foreste nel Bacino del Congo, oltre 8 milioni nell’Artico, 400 mila ettari in Indonesia e più di 12 milioni di ettari di foreste in Amazzonia.
E tutto questo comporta danni irreparabili per l’ecosistema, il clima e l’habitat di oltre l’80% di tutte le specie terrestri, che comprendono piante, mammiferi, volatili, insetti e anche specie d’acqua dolce che muoiono per le polveri dei fuochi, l’erosione del suolo e l’interramento dei fiumi.
Tecnologie a supporto delle foreste
Tutelare, ripristinare e promuovere un uso sostenibile dell’ecosistema terreste deve essere quindi un obiettivo comune alle comunità e Nazioni tutte, e punto primo della lista è sicuramente la gestione sostenibile delle foreste, tramite l’arresto della deforestazione, il ripristino delle aree danneggiate e l’aumento della forestazione e del rimboschimento.
Big Data
Molte sono le tecnologie sempre più impiegate in questa causa. Di fondamentale importanza è, ad esempio, il sistema geo spaziale che tramite telerilevamento e sistemi di posizionamento permette l’acquisizione di enormi quantità di dati, che tramite complessi algoritmi e intelligenze artificiali, i Big Data, sono organizzati e finalizzati alla valutazione dello stato di fatto delle foreste e rende più facile condurre sondaggi, raccogliere campioni e monitorare i cambiamenti futuri in maniera più efficiente.
Uno dei migliori Big Data è il Gloabal Forest Watch, un promettente sistema di monitoraggio lanciato nel 2014 dal World Resources Institute con la collaborazione di Google, l’Università del Maryland ed altri 40 illustri soci.
Il Global Forest Watch è un enorme occhio indagatore che riesce a recepire un enorme quantità di dati e li unisce a immagini ad alta risoluzione dei satelliti, fornite dall’agenzia geologica americana, per controllare la situazione delle foreste in tempo reale in tutto il pianeta.
Strumento che prevede la possibilità di condividere segnalazioni, da utenti di tutto il mondo, delle situazioni anomale così da evitare attività di deforestazione illegale.
Campagne di sensibilizzazione social
Fondamentale e da non sottovalutare è poi il mondo dei Social Media, che ha portato alla promozione dell’educazione ambientale soprattutto nei giovanissimi.
Educazione dovuta anche a svariate campagne di sensibilizzazione ambientale.
Una delle più note è la #FridayForFuture, un movimento che ha preso piede dall’agosto 2018, grazie a Greta Thunberg, una ragazzina svedese che a soli 16 anni è diventata una delle teenager più influenti al mondo, ed inserita nella copertina del Time nello stesso anno.
Friday perché il venerdì era il giorno scelto da Greta per manifestare davanti al Parlamento svedese, per chiedere norme più incisive nel combattere i cambiamenti climatici e la distruzione degli ambienti naturali.
Manifestazione che l’ha portata a diventare ispirazione per milioni di persone, adulti e ragazzi, fino a diventare personaggio di svolta nella Conferenza delle Parti sul Clima delle Nazioni Unite, il cui discorso è diventato in poco tempo virale in tutto il mondo.
Oggi il movimento oltre a richiamare al suo seguito i giovanissimi, ha portato tante associazioni a farne parte.
Nata da un hashtag lanciato su Facebook, e poi diventato virale anche sugli altri social, è la #10yearschallenge, che consisteva nel pubblicare una propria foto attuale ed una risalente a dieci anni prima.
Ci hanno pensato le grandi ONG a trasformare il gioco in una vera e propria campagna di sensibilizzazione che punta su immagini di una realtà schiacciante, pubblicando foto di luoghi che dieci anni prima erano foreste, boschi e paesaggi dalla natura rigogliosa e dieci anni dopo erano nella più completa distruzione e non avevano l’ombra di un albero,
Agricoltura di Precisione
Questo tipo di agricoltura si avvale dei Big Data per l’acquisizione e l’utilizzo di dati tramite rilevamento spaziale e temporale e mette a punto pratiche innovative di monitoraggio, pianificazione e gestione delle risorse forestali e ambientali.
Pratiche che vanno dall’e-commerce alle etichette intelligenti (IoT) volte a determinare le risorse legnose ritraibili dalle piantagioni forestali e a localizzare i flussi di legname.
Lo scopo è quello di contrastare lo sfruttamento illegale del legno e indirizzare alla programmazione e ottimizzazione del trasporto verso i possibili mercati, andandone anche a certificare la provenienza.
Si attuano quindi sistemi di certificazione forestale, su scala nazionale e internazionale per garantire la tracciabilità dei prodotti forestali attraverso ogni fase produttiva, dall’approvvigionamento alla lavorazione, fino al commercio.
Foreste urbane e peri-urbane
È facile pensare alla foresta come un luogo incontaminato e lontano da noi, ma oggi le foreste possono essere presenti nel tessuto periurbano e urbano delle nostre città.
Si va a creare un collegamento tra foreste, alberature stradali, piante di parchi e giardini in una struttura vertebrale verde indirizzata a migliorare l’impronta ambientale della città.
I benefici di questa foresta urbana sono legati alla riduzione dei consumi energetici, al miglioramento della qualità dell’aria, alla riqualificazione di aree abbandonate e degradate, ma anche alla preservazione degli habitat la cui fauna e flora caratterizzata la foresta urbana.