Nel 2021 quando si parla di natura è facile cadere nel vortice dei problemi senza via d’uscita.
Deforestazione, pesca eccessiva, specie simbolo in pericolo di estinzione, sbiancamento della barriera corallina, la lista è lunga ed è facile farsi prendere dallo sconforto.
Abbiamo una grande sfida da affrontare nei confronti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, la situazione è preoccupante, ma alcuni traguardi ad illuminare la via sono stati raggiunti.
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino, fondatore di Keep the Planet e oggi parliamo di 6 storie di successo nella conservazione ambientale.
Puoi guardare il video o continuare nella lettura:
6 Successi di conservazione ambientale
La prima storia che andiamo a raccontare è la storia di un grande fotografo, chi ama la fotografia molto probabilmente sa di chi parlo.
Sebastião Salgado è un foto reporter considerato uno dei migliori fotografi al mondo. Ha girato in lungo e largo per decenni per denunciare attraverso le sue incredibili e uniche foto le innumerevoli ingiustizie sociali e ambientali che affliggono il nostro pianeta.
Ma non è delle sue foto che vi voglio parlare.
Quando, dopo anni di lontananza, il famoso fotografo ritornò in Brasile, nella sua terra Natale, al posto del paradiso tropicale che ricordava da bambino, trovò solamente alberi abbattuti e fauna scomparsa.
Da lì, l’idea di un grande progetto: ricostruire quell’angolo scomparso.
Grazie alla Fondazione dell’Instituto Terra, il fotografo ha reclutato partner, raccolto fondi e piantato più di 2 milioni di alberi permettendo alla natura di ritornare rigogliosa.
Il progetto ha recuperato circa 1500 ettari di foresta pluviale sulle coste brasiliane dell’Oceano Atlantico, una delle zone che più di altre ha subito gli effetti drammatici della deforestazione.
Grazie al progetto, si è recuperato un pezzo fondamentale della Foresta Atlantica, la rinascita della natura ha permesso il ritorno di ben 30 specie di mammiferi, 168 specie di uccelli e 15 specie di rettili.
All’interno dell’area si è costruito inoltre un centro di educazione ambientale dove studenti da tutto il mondo possono venire a studiare e lavorare.
Voliamo dall’altra parte del pianeta per raccontare la storia di Afroz Shah, un avvocato di Mumbai famoso non per le sue vittorie in tribunale, ma per la più grande pulizia della spiaggia al mondo.
Cresciuto ai bordi della costa , durante i suoi anni di studio si allontanò dal mare per inseguire la carriera.
Quando rivide i luoghi dell’infanzia, Afroz trovò uno spettacolo avvilente.
Consapevole di non potercela fare da solo, iniziò a coinvolgere altre persone, volontari, cittadini, e tutti insieme riuscirono ad eliminare 4200 tonnellate di plastica.
Questa impresa riportò l’antico splendore di Versova Beach, e al suo ideatore ad ottenere il titolo di Campione della Terra nel 2016.
L’India, ma non solo, ha un enorme problema con la plastica, un problema da risolvere assolutamente.
La terza storia che vi racconto è situata in Indonesia, nel cuore del Borneo. Una storia che conosco personalmente.
Qui, dove deforestazione e sfruttamento dei lavoratori è la norma, un gruppo di giovani indonesiani hanno creato una piccola associazione ambientalista che grazie all’aiuto dei volontari internazionali protegge le ultime foreste del Borneo e i suoi abitanti, come gli orango.
Grazie alla presenza e al contributo dei volontari, i ragazzi dell’associazione portano avanti progetti vitali per la conservazione della biodiversità locale.
Sono i primi ad intervenire per spegnere gli incendi, sono i primi a riforestare le aree danneggiate, sono i primi a soccorrere gli orango in difficoltà.
Probabilmente il loro successo maggiore è l’acquisizione di porzioni di foresta vergine sui confini del parco nazionale destinati alle coltivazioni di palma.
La buona notizia è che puoi partecipare anche tu a questo incredibile sforzo di conservazione.
Dal link qui in descrizione scarica il database.
Il quarto successo che voglio raccontarvi in questo video non riguarda uno o più persone, ma uno stato intero.
Il Costa Rica non è solamente il primo stato al mondo ad aver abolito l’esercito, ma anche il primo ad aver fatto della sostenibilità la sua bandiera.
Oggi, il 27% del territorio della Costa Rica è protetta per legge e il paese è leader mondiale nelle iniziative di conservazione. Ma non è stato sempre così: negli anni ’80, il Costa Rica aveva il più alto tasso di deforestazione dell’America Latina, rappresentando un’enorme minaccia per la sua ricca biodiversità.
Molte persone credono nel successo solo in termini di piantare alberi e proteggere le specie in via di estinzione, ma questo è solo un pezzo del puzzle. Il successo di conservazione della Costa Rica collega affari, scienza, agricoltura, economia e turismo, tutti gli elementi interconnessi che hanno trasformato il paese andando contro corrente rispetto al resto del mondo.
Divieto di aprire nuove miniere, divieto di nuove esplorazioni alla ricerca di petrolio, sono dei risultati straordinari a cui dovremmo tutti ambire.
Qualcuno lo dica al nostro ministro della transizione ecologica.
Bene ragazzi, arriviamo alla 5 storia di successo, di come i pescatori più poveri al mondo si sono trasformati in imprenditori benestanti grazie alla conservazione.
Oslob è una regione meridionale sull’isola di Cebu, nelle Filippine. Qui, grazie alla tutela degli squali balena, i pescatori locali si sono trasformati in guide turistiche.I pescatori hanno visto aumentare il loro guadagno da poco più di un dollaro al giorno ai 60 attuali.
Il caso Filippine non è certamente paragonabile al successo del Costa Rica perché qui ci sono ancora moltissime problematiche da risolvere come l’eccesso di turisti e l’abitudine dei pescatori ad alimentare gli squali balena per farli avvicinare alle barche.
Tuttavia, dobbiamo anche capire che l’alternativa sarebbe stata la pesca e la distruzione della zona. In altre zone gli squali balena sono cacciati e uccisi per loro pinne, mentre qui maggiori profitti significa maggiore conservazione e abbandono di pratiche distruttive come la pesca con la dinamite.
Sesto e ultimo successo di conservazione non riguarda solamente l’ambiente e gli animali, ma anche le persone e la pace.
Prendi due mondi che si odiano e mettili insieme per il futuro del bene comune, l’ambiente.
Ricercatori ed istituti israeliani hanno unito le forze con gli stati arabi per la conservazione della barriera corallina del Mar Rosso.
L’alleanza nasce da un’idea di Moaz Fine, un professore israeliano presso l’Università di Tel Aviv, che ha invitato esperti marini dei paesi che si affacciano sul Mar Rosso a collaborare in un nuovo centro di ricerca.
Il team sarà composto da rappresentanti di Israele, Eritrea, Giordania ed Egitto, con scienziati di Arabia Saudita, Sudan, Yemen e Gibuti, nazioni che non riconoscono Israele.
Questo potrebbe rappresentare finalmente il primo passo dove vengono messi da parte le differenze per raggiungere un risultato comune e utile a tutti.