Quali sono le specie maggiormente allevate in acquacoltura?

Quali sono le principali specie allevate in acquacoltura?

Lo vedremo in questo video/articolo.

Ciao a tutti ragazzi io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet.

Questo è il quarto video dedicato qui sul canale circa i temi dell’acquacoltura, un settore strategico per la produzione alimentare del futuro prossimo.

Puoi vedere il video o leggere l’articolo proseguendo nella lettura:

https://www.youtube.com/watch?v=AH6IVMIq8K0

 

Come ormai noto, il 90% degli stock ittici a livello globale sono sfruttati al loro massimo biologico, da ormai diversi anni le tonnellate di pescato non cresce perché le risorse ittiche non sono infinite, mentre di pari passo è cresciuta la produzione di prodotti derivanti dall’acquacoltura.

In un mondo dove la popolazione umana cresce senza sosta, e dove difficilmente sarà possibile obbligare l’intera umanità a non assumere proteine animali, l’acquacoltura è forse la sola strada percorribile per garantire la sicurezza alimentare del futuro.

Ma, ad oggi, quali sono le specie acquatiche maggiormente allevate?

Le specie allevate in acquacoltura

specie più allevate in acquacoltura
Le principali specie ittiche allevate

Possiamo stilare ben 3 classifiche, una che prende in considerazione la quantità per singola specie, la seconda che valuta il valore economico prodotto e la terza che invece raggruppa le varie specie allevate a seconda del gruppo di appartenenza.

Seguendo il primo metodo, questa è la classifica delle 10 specie per produzione.

Ai primi due posti e alla settima posizione troviamo le alghe marine, mentre nella terza, quinta, nona e decima posizione troviamo rispettivamente tutte specie d’acqua dolce come la carpa e la tilapia, nella quarta e ottava posizione troviamo due specie di molluschi, ed infine alla settima posizione troviamo la mazzancolla tropicale, l’unico crostaceo in classifica.

Sebbene si parli molto di allevamenti di specie importanti come orata e branzino, nessun pesce di acqua marina è nella classifica per quantità prodotta.

La classifica come è facile immaginare cambia notevolmente se dalla quantità prodotta, analizziamo il valore commerciale.

Al primo posto troviamo quindi la mazzancolla tropicale seguito da salmo salar, il salmone atlantico, per poi lasciare spazio ai pesci d’acqua dolce come carpe, tilapie e alcune specie di granchio, mentre in decima posizione troviamo la vongola verace giapponese.

Se invece vogliamo analizzare i gruppi di organismi che sono allevati, al primo posto troviamo le carpe e altre specie di ciprinidi, una famiglia di pesci d’acqua dolce, al secondo posto gamberi e mazzancolle, pesci ossei del gruppo dei salmoni e delle trote al terzo posto, tilapie e pesci gatto alla quarta e quinta posizione, in sesta i gamberi d’acqua dolce, per poi lasciare via via spazio ad altri gruppi come i molluschi e i granchi.

Analizzando insieme queste classifiche possiamo trarre una conclusione e cioè che la quasi totalità delle specie commerciali più diffuse da noi in Italia sul banco del pesce, non entrano in queste classifiche.

Fatta eccezione per le mazzancolle tropicali e il salmone, molte specie come cozze, vongole, scampi, merluzzi, alici, sgombri, tonni, calamari, seppie, orate e branzini non entrano nelle classifiche internazionali.

I motivi sono semplici, da una parte alcune delle specie appena elencate non sono allevabili perché non ne siamo ancora capaci, questo è il caso del tonno rosso o delle alici, mentre le specie che sono allevabili come orate e branzini a livello globale non sono così determinanti.

Questo è chiaramente dovuto dalle diverse tradizioni culinarie, il mercato dell’acquacoltura è dominato infatti dalla Cina, il primo produttore mondiale.

Bene, per questo video/articolo è tutto, ci vediamo nel prossimo episodio qui sul canale di Keep the Planet dove parliamo di biologia, alimentazione sostenibile, conservazione e animali.

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