Dopo il precedente video sugli animali che si trasformano in tossici, oggi non potevamo non parlare di sesso, animali e piacere.
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet e in questo video volevo rispondere ad una domanda: gli animali fanno sesso per piacere, oppure lo fanno esclusivamente per riprodursi?
Leggi l’articolo o guarda il video:
Tra le varie milioni di specie esistenti, è giusto sottolineare che i mammiferi, gli animali più evoluti, sono i soli ad aver dimostrato esempi di piacere durante il sesso.
I mammiferi infatti hanno la capacità fisiologica di raggiungere l’orgasmo perché hanno gli organi adatti ad averlo.
Partiamo da un presupposto, la maggior parte degli animali fa sesso esclusivamente a scopo riproduttivo.
Questi infatti non possono permettersi di sprecare l’incredibile quantità di energia necessaria per l’atto sessuale a meno che non porti alla produzione della prole.
Piacere sessuale o riproduzione?
Consideriamo il maschio del cavalluccio marino che per attirare la femmina deve impegnarsi in una danza che dura fino ad 8 ore, oppure l’estenuante ricerca della pietra giusta da parte del pinguino di Papua per la sua compagna.
Devi sapere che questi pinguini passano molto tempo cercando l’oggetto perfetto da presentare alla propria amata, fino ad entrare finalmente nelle sue grazie. Se la femmina accetterà il regalo, lo custodirà nel suo nido come prova della sua approvazione.
Per molte specie, sembra che non vi sia alcun vantaggio biologico nell’impegnarsi nel sesso quando non vi è alcuna possibilità che i loro geni vengano trasmessi attraverso la produzione della prole.
Questo fatto lo possiamo notare specialmente nelle femmine o nei maschi che, a seconda della specie, emettono segnali chiari e rilevabili ad indicare il periodo di fertilità: un cambiamento nell’aspetto, un odore distintivo, suoni o comportamenti specifici per segnalare al loro partner che sono fertili.
Al di fuori di questi periodi riproduttivi, la maggior parte delle femmine allontanerà il proprio compagno o lo ignorerà.
Pensiamo inoltre a quelle specie dove l’atto riproduttivo significa morte, il caso esemplare ci arriva dalla grande migrazione dei salmoni, o dalla mantide religiosa in cui il maschio diventa cibo per la propria compagna.
Gli animali provano piacere durante l’atto sessuale?
Questa domanda sul piacere del sesso negli animali è da decenni al centro delle attenzioni di molti scienziati che lavorano nel mondo delle neuroscienze e della filosofia
Il grande mistero nella scienza che è rappresentato dalla coscienza, dal suo studio e dalla relazione tra mente e corpo.
E’ ormai dimostrato che molti animali, oltre a noi umani, possono provare piacere durante l’atto sessuale.
Quello che hanno in comune queste specie è il forte sviluppo della neocorteccia, la zona del cervello presente negli animali più evoluti che in noi umani forma il 90% dell’intero organo.
La neocorteccia è la parte più recente della corteccia cerebrale e sembra essere una caratteristica distintiva dei mammiferi; la troviamo in tutti i mammiferi, ma non in nessun altro gruppo di animali.
Esistono delle cellule nervose analoghe alla neocorteccia dei mammiferi negli uccelli che potrebbero svolgere un ruolo simile che aprono a nuove teorie, mentre in tutti gli altri gruppi animali non esiste traccia di strutture nervose complesse che possono essere legate al piacere sessuale.
Il sesso porta infatti a piaceri euforici che sono correlati al rilascio di alcuni neurotrasmettitori nel nostro cervello. Questi neurotrasmettitori ci aiutano a rilassarci e a farci sentire bene.
Tutti gli animali che hanno dimostrato atteggiamenti di piacere sessuale sono mammiferi con una neocorteccia evoluta legata ai livelli più alti di coscienza che portano a fare determinate azioni per puro piacere.
Quali specie provano piacere?
Per dimostrare la veridicità della tesi che gli umani non sono gli unici mammiferi a provare piacere sessuale sono state svolte svariate ricerche sul campo che hanno coinvolto primati e non solo.
Una delle ricerche più interessanti sotto questo punto di vista è stata quella portata avanti da due ricercatori italiani, Alfonso Troisi e Monica Carosi che hanno speso ben 238 ore della loro vita ad osservare i macachi giapponesi testimoniando 240 atti copulativi.
In un terzo di questi, sono state osservate risposte orgasmiche femminili che non erano correlate all’età femminile o al grado di dominanza dell’individuo, ma alla lunghezza e all’intensità del rapporto.
Sebbene sia impossibile chiedere a una macaco femmina circa le sue sensazioni e sentimenti, è ragionevole pensare che questo comportamento è simile a quello sperimentato dagli umani.
Questo lo possiamo dedurre dai cambiamenti fisiologici come gli aumenti della frequenza cardiaca e gli spasmi vaginali che avvengono sia nei macachi sia negli umani
Un ulteriore possibile conferma circa il piacere sessuale ci arriva da quelle specie, come il bonobo, che fanno sesso anche quando la riproduzione è impossibile.
Questo avviene ad esempio quando la femmina è incinta o quando sta allattando, periodi dove la fertilità femminile è praticamente zero.
Un ulteriore esempio ci arriva dalle leonesse che può accoppiarsi quasi 100 volte al giorno per un periodo di circa una settimana e con più partner ogni volta che ovula.
Teoricamente basterebbe un solo sperma per dar vita al miracolo della vita, ma questo alla leonessa non sembra interessare troppo.
Ovviamente nella lista degli animali che provano piacere sessuale non potevano mancare i nostri amici delfini.
Fanno sesso tutto l’anno anche quando possono concepire solo per determinati periodi dell’anno. Alcuni scienziati statunitensi hanno esaminato per la prima volta il clitoride dei delfini in modo molto dettagliato e hanno scoperto che è notevolmente simile all’organo umano.
L’analisi della struttura del clitoride dei delfini suggerisce che i mammiferi marini potrebbero provare piacere sessuale e potenzialmente anche l’orgasmo. La struttura dell’organo ricca di nervi e vasi sanguigni suggerisce che i delfini siano in grado di provare piacere.
Quello che caratterizza le specie più evolute come umani, primati e cetacei è la socialità, la vita in gruppo, il cui comportamento cooperativo si rivela più efficace di quello dell’individuo da solo.
È probabile che in questi animali l’uso del sesso si sia evoluto oltre la riproduzione per svolgere funzioni sociali aggiuntive.
Il piacere sessuale può mantenere il maschio intorno alla femmina e alla prole, contribuendo così alla crescita e alla maturazione della prole.
Il sesso rafforza i legami sociali intimi che possono formare strutture sociali più grandi, qualcosa che può aiutare nella sopravvivenza generale, nella caccia di gruppo alla difesa contro gli intrusi e così via.
Il piacere sessuale come motore dell’evoluzione di specie, della complessità del mondo animale.