Oggi parliamo di un tema molto importante e che mi sta particolarmente a cuore.
Come selezionare un vero progetto di conservazione ambientale che abbia un impatto reale sul territorio?
Puoi guardare il video o continuare con la lettura dell’articolo:
https://www.youtube.com/watch?v=C-Giw34nv38
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet.
Se segui questo canale, sai bene che il volontariato ambientale è una delle azioni più efficaci per proteggere la natura e gli animali.
In molti paesi infatti la nostra presenza come volontari internazionali fa la differenza perché andiamo a finanziare progetti di conservazione che spesso rappresentano l’ultimo baluardo contro la distruzione del territorio.
Ma, come tutto nella vita, c’è un ma, perché ci sono progetti etici che meritano tutto il nostro supporto e progetti che non lo sono affatto.
Sono molte infatti le finte associazioni che dichiarano di apportare un beneficio alla conservazione, ma in realtà non sono altro che agenzie turistiche che sfruttano la passione delle persone per la natura e gli animali.
Rischiamo di cadere vittime del cosiddetto volonturismo, l’unione di due parole, volontario e turismo che rappresenta molto bene il concetto.
Da una parte ci sono le vere associazioni che apportano un reale beneficio attraverso il lavoro dei volontari, dall’altra tutta una serie di strutture che speculano su questo desiderio da parte dei volontari di aiutare.
Prima di partire per un viaggio di volontariato ambientale è necessario informarsi molto bene sull’associazione !!!
Questo è anche il tema centrale del sito Keep the Planet dove ho personalmente selezionato i migliori progetti di conservazione, cercando di evitare quelle che possiamo definire delle trappole per turisti.
Purtroppo questa attività di ricerca preventiva non è molto facile ed evitare sempre e comunque le fregature è impossibile.
Tuttavia, per ridurre questo rischio ci sono alcuni parametri e considerazioni da tenere in mente durante la fase di valutazione.
I 10 parametri per selezionare un vero progetto di conservazione
Primo parametro essenziale che svela subito la vera natura del progetto è la presenza di foto di volontari che accarezzano animali selvatici.
Cuccioli di ghepardo tenuti in braccio, volontari che lavano con cura elefanti asiatici, leoni che si lasciano toccare, ecco queste immagini sono un grave campanello di allarme.
Nessuna associazione che fa vera conservazione permetterebbe il contatto ravvicinato tra volontari e specie selvatiche.
Questo infatti renderebbe impossibile il rilascio in natura dell’individuo rendendo vano qualsiasi programma di recupero.
Molte agenzie senza scrupoli che si spacciano per associazioni di conservazione si approfittano dell’amore che le persone nutrono verso gli animali, sfruttano l’immagine di questi ultimi per incrementare il numero dei volontari paganti.
Secondo parametro per selezionare la qualità del progetto è il numero di volontari accettati.
Le vere associazioni hanno sempre posti limitati di volontari che andranno ad affiancare il team di lavoro. Spesso i volontari non hanno l’esperienza necessaria per svolgere un lavoro in autonomia e pertanto devono essere monitorati e seguiti dagli esperti.
Le vere associazioni come obiettivo primario hanno la tutela dell’ambiente e i volontari sono solamente un mezzo per raggiungerlo.
Le finte associazioni al contrario, come obiettivo primario hanno quello di incrementare il numero di volontari paganti e poco altro.
Terzo aspetto da considerare durante la fase di valutazione è capire se tale progetto offre lavoro e benefici alle persone del luogo.
Qualsiasi progetto etico di conservazione non può infatti prescindere dal coinvolgimento della popolazione locale.
Senza questo rapporto reciproco di mutua collaborazione tra volontari internazionali e persone locali non ci sarà mai un vero risultato nel lungo termine.
Devono essere le persone che vivono il territorio a capire che la natura va tutelata e preservata non solo per fini astratti, ma anche per un diretto vantaggio personale.
Nessuna imposizione dall’alto potrà mai essere efficace come una tutela richiesta dal basso.
Quarto aspetto da tenere in considerazione quando si sta scegliendo un progetto di tutela ambientale è la valutazione degli obiettivi che devono precisi e con risultati concreti.
Per intenderci, un obiettivo come “tutelare la biodiversità” è un concetto troppo generale e astratto che non propone nel dettaglio una serie di azioni interconnesse con loro.
Il campo di volontariato deve proporti un idea chiara e azioni concrete e misurabili. Un esempio di obiettivo chiaro potrebbe essere: campo di volontariato per il controllo e monitoraggio dei siti di nidificazione delle tartarughe marine.
Quinto aspetto: l’associazione ha partner istituzionali? Pubblicano i dati ottenuti su qualche rivista scientifica? O quanto meno hanno dei report che mettono a disposizione dei ricercatori universitari?
Grazie alla presenza di volontari è infatti possibile raccogliere una quantità importante di dati sul campo, dati che sono fondamentali per la ricerca scientifica e quindi per la conservazione.
Una vera associazione che ha veramente a cuore la protezione della natura sa bene l’importanza di questi studi e pertanto sarà felice di raccogliere questi report e utilizzarli nel migliore dei modi.
Dall’altro lato, un’agenzia di pseudo volontariato che ha a cuore solo i tuoi soldi, dei dati scientifici se ne infischia.
Sesto punto: com’è il processo di selezione? Accettano tutti? Non ti chiedono se non il Cv quanto meno una lettera motivazionale? Ecco queste sono delle domande legittime.
Se è vero come è vero che ci sono tante vere associazioni con progetti veri e utili che sono aperti a tutti coloro che vogliono partecipare, dall’altro bisogna prestare attenzione alle finte associazioni che ovviamente accettano sempre e comunque chiunque.
Qui arriviamo alla settima questione e cioè le spese per partecipare al campo.
Spesso è richiesta una legittima quota di partecipazione al volontario per sostenere le spese di vitto, alloggio, trasporti e un piccolo contributo al progetto. Spesso le quote di partecipazione sono il solo sostentamento per questi campi di volontariato e quindi apportare un contributo anche economico è legittimo.
Tuttavia questi costi devono essere ragionevoli e in linea con il costo della vita del paese. Se ti chiedono 1000 euro per una settimana in India, be probabilmente è una fregatura.
Ottavo aspetto, questo molto importante: tralasciando le grandi e famose associazioni internazionali che sono ovviamente presenti in tutto il mondo, l’associazione che ricerca volontari ha pochi progetti attivi in cantiere oppure no?
Una vera associazione impegnata nella conservazione non ha l’interesse di offrirti tante esperienze tutte assieme.
Dal volontariato con le tartarughe in Messico, ai gorilla in Uganda, o agli orsi in Canada, dietro ad un”associazione che offre una vastissima scelta di campi nei quattro angoli del pianeta spesso si nasconde un’agenzia poco interessata alla conservazione.
Nona considerazione da fare quando si seleziona un campo di volontariato ambientale è l’acquisizione di competenze professionali.
Molti neolaureati in ambito scientifico per trovare lavoro hanno bisogno di fare esperienze pratiche sul campo ottenendo quindi delle competenze in futuro spendibili sul mercato del lavoro.
Un vero progetto di conservazione ha bisogno di persone motivate e competenti, per averle fanno selezione dei candidati e offrono formazione durante il periodo di svolgimento.
Ovviamente ci sono progetti e progetti, alcuni meno selettivi e aperti a tutti che comunque hanno la loro utilità ai fini della conservazione.
Decima considerazione da tenere bene in mente quando si decide dove andare è la presentazione del progetto.
Nessun volontariato ambientale è una passeggiata nel parco, ma impegno e lavoro. In questi luoghi remoti dimenticati le comodità che hai a casa.
Molti progetti sono infatti situati in zone difficili sia dal punto di vista climatico sia dal punto di vista geografico, sono luoghi meravigliosi perché reali, naturali e autentici.
Ti offriranno ricordi indelebili, ma se cerchi le comodità meglio il villaggio turistico.
Ultima considerazione per valutare un progetto di conservazione è il rispetto delle tradizioni del luogo ospitante .
Come accennato all’inizio del video, non esiste reale conservazione senza il coinvolgimento delle popolazioni locali, e per ottenerlo ci si deve adeguare alle loro tradizioni.
Ti ricordo che sul nostro sito puoi accedere ad un ricco database di associazioni che accettano volontari.