La scelta della lavastoviglie è spesso fonte di dubbi per gli acquirenti che hanno un occhio di riguardo verso l’ambiente e il tema del consumo energetico, è facile trovarsi disorientati di fronte alla varietà di lavastoviglie in offerta proposte dal mercato degli elettrodomestici, per questo è bene approfondire quali sono le caratteristiche che possono fare la differenza in fatto di sostenibilità.
Sono pochi gli acquirenti che acquistano in funzione di un vantaggio per l’ambiente, per fortuna lo scopo di ogni consumatore è quello di trovare la lavastoviglie che consuma meno energia e che, quindi, incide meno sulla bolletta.
In questo senso, vale la pena di sapere che i modelli con le dimensioni più compatte hanno bisogno di una quantità di energia inferiore rispetto agli altri, dal momento che per portare a termine il loro ciclo necessitano di poca acqua calda.
Ovviamente, una lavastoviglie compatta è consigliabile solo per un nucleo familiare poco numeroso: nella scelta dell’elettrodomestico che si ha in mente di acquistare si deve tenere sempre conto del numero di piatti che dovranno essere lavati quotidianamente, considerando che non si dovrebbe procedere a più di un lavaggio al giorno.
Come valutare la classe energetica
Per capire quanto consuma una lavastoviglie non si può fare a meno di far riferimento alla sua classe energetica: come noto, più essa è elevata e più basso è il consumo di elettricità che ne deriva.
Vale la pena di verificare l’esistenza di opzioni di lavaggio a ciclo breve, così come è utile poter contare su informazioni precise a proposito del quantitativo di acqua di cui c’è bisogno per ciascun lavaggio: così si avrà la certezza di individuare sul modello più efficiente.
L’asciugatura
Un aspetto che a volte viene sottovalutato nella scelta della lavastoviglie è quello relativo all’asciugatura: alcuni modelli, infatti, si caratterizzano per la presenza di un programma per l’asciugatura, in grado di funzionare sfruttando il calore o ad aria.
Nel caso in cui si abbia la possibilità di decidere per quale soluzione optare, è sempre meglio propendere per l’asciugatura ad aria, in quanto essa assicura un risparmio di energia più consistente.
Tuttavia, non è detto che il programma di asciugatura sia sempre necessario: a meno che non si abbia bisogno di usare i piatti e le pentole subito, è sufficiente aprire lo sportello, estrarre i cestelli verso l’esterno e fare in modo che le stoviglie si asciughino da sole.
In generale, se non si usa il programma di asciugatura si può beneficiare di un risparmio di energia compreso tra il 5 e il 15 per cento.
Consigli dopo l’acquisto
Come comportarsi con il prelavaggio
Nel caso in cui sia indispensabile risciacquare le padelle prima di metterle in lavastoviglie, per esempio perché sono molto incrostate, il consiglio è quello di impiegare acqua fredda.
Ogni volta che se ne ha la possibilità occorre fare a meno del prelavaggio con acqua corrente: per togliere i residui basta usare un cucchiaio. Si stima che, senza il prelavaggio, siano non meno di 70 i litri di acqua che si riesce a risparmiare. Piuttosto, è più intelligente mettere le stoviglie in ammollo con un goccio di sapone.
Quali cicli preferire
A meno che i piatti non siano particolarmente sporchi, è bene adottare i cicli più ecologici e più brevi. Questi ultimi non hanno solo il pregio di richiedere meno tempo, ma necessitano anche di meno energia e di meno acqua rispetto ai cicli normali, pur assicurando risultati più o meno identici.
I programmi a bassa temperatura e quelli rapidi permettono di risparmiare, nel giro di un anno, fino a 1500 litri di acqua, specialmente se si ha l’abitudine di far entrare in funzione l’elettrodomestico a pieno carico.
La temperatura, in ogni caso, deve essere impostata a 50 gradi: ciò vuol dire ottenere un risparmio annuo pari a 84 chilowattora, che equivalgono a 80 cicli di lavaggio.