I pinguini, nome con il quale comunemente si indica la famiglia degli sfeniscidi, sono uccelli piuttosto goffi e per nulla abili nella pratica del volo.
Sebbene distaccatesi evolutivamente da antichi uccelli volatori, ad oggi non esiste specie in grado di volare, ma in compenso sono abilissimi nuotatori che riescono a resistere sott’acqua oltre 30 minuti.
Sono infatti gli uccelli che più di tutti si sono adattati alla vita acquatica. Si ritiene addirittura che siano i discendenti dei primi uccelli che popolavano la Terra. Nel corso del tempo si sono adattati al loro nuovo ambiente, poiché hanno dovuto trascorrere più tempo in acqua che sulla terraferma.
Chiariamo innanzitutto alcuni luoghi comuni come il fatto che alcuni considerino i pinguini dei mammiferi, o addirittura pesci.
Nonostante la loro ecologia non rappresenti la loro classe, i pinguini sono uccelli a tutti gli effetti.
Qui di seguito si andrà ad analizzare la classificazione, quale sia il loro habitat e alcune curiosità sulle specie considerate tra le più buffe e più amate dai bambini.
Chi sono i pinguini
Gli sfeniscidi, largamente diffusi sotto il nome di pinguini, sono l’unica famiglia di pennuti appartenente all’ordine degli Sphenisciformes, una stirpe di abili uccelli acquatici.
Nati come uccelli volatori, ad oggi nessuna specie di pinguino è in grado di prendere il volo: infatti le ali di cui sono dotati, nel tempo, son diventate delle vere e proprie pinne.
Il nome pinguino è probabilmente dovuto al francese pingouin e l’inglese penguin, termini che indicavano l’alca impenne, un uccello estinto nel 1844 che popolava l’Oceano Atlantico.
Secondo alcune teorie meno accreditate, il termine potrebbe derivare dallo spagnolo e dal latino e avrebbe come significato “grasso”.
Descrizione dei pinguini, uccelli nuotatori
I pinguini, a differenza dei loro parenti uccelli, non sono dotati di ossa cave o pneumatiche. Questi presentano una testa piccola e arrotondata, adagiata su un corpo tozzo e oltre modo goffo. Le ali di cui sono dotati, si sono trasformate nel tempo, come abbiamo già detto, in pinne.
Uno dei fiori all’occhiello dei pinguini è il piumaggio folto e impermeabile che varia lievemente a seconda della specie. Gli sfeniscidi sono noti per essere animali omeotermi, ovvero con la capacità di mantenere una costante temperatura corporea.
Il corpo tozzo è avvolto in uno strato di grasso che permette loro di trattenere il cibo e mantenere la temperatura costate anche al freddo più rigido.
Il grasso che serve a proteggerli dal freddo permette inoltre loro di digiunare per periodi anche molto lunghi. Il pinguino imperatore può resistere a digiuno per addirittura 120 giorni.
Questi animali, una volta in acqua, abbandonano il movimento oscillatorio con il quale camminano e che li caratterizza, trasformandosi in abili nuotatori nel nuoto in superficie, volo subacqueo e nuoto a focena.
Alimentazione e riproduzione dei pinguini
Il grasso corporeo di cui sono dotati i pinguini, permette loro di accumulare e conservare cibo, ma nello specifico la loro dieta che cosa prevede?
Principalmente gli sfeniscidi si cibano di pesci, crostacei e diverse varietà di piccoli molluschi. Purtroppo, all’interno della catena alimentare, questi non sono soltanto predatori, ma talvolta anche prede, soprattutto per la procellaria gigante che è un uccello caratterizzato da un comportamento particolarmente aggressivo.
Per la prole bisogna sapere che i pinguini sono animali ovipari e nidificano tra marzo e aprile con l’inizio dell’inverno polare.
L’uovo viene tenuto tra le gambe dal maschio per ben 65 giorni, in attesa che la femmina torni a sfamare il cucciolo appena nato. Durante questo lungo periodo al maschio è richiesto di camminare, e a fatica, con l’uovo tra i piedi ed evitare di nutrirsi per scongiurare l’ipotesi dell’uovo che cada al suolo e si geli.
La nidificazione avviene a colonie e gli adulti tornano lì la stagione successiva. Da questa pratica bisogna escludere tre specie: il pinguino del Capo, quello Papua e quello delle Galapagos.
Specie e habitat dei pinguini
Gli sfeniscidi sono l’unica famiglia dell’ordine Sphenisciformes, ma le specie che compongno la famiglia sono varie.
Numerosi sono anche i generi, come l’Aptenodyes a cui appartiene il noto pinguino imperatore. Nonostante il numero elevato di specie, l’habitat è strettamente legato alle alte latitudini.
Delle 18 specie note, infatti, ben 12 vivono esclusivamente in Antartide o nelle zone limitrofe dell’oceano Meridionale.
Quattro specie appartenenti al genere Spheniscus si trovano in Africa e America, mentre l’Eudyptula minor in Australia e Nuova Zelanda.
Non tutti i pinguini, dunque, vivono nel gelo perenne, alcune specie nidificano scavando sotto gli alberi, nel terreno e mettendo come fondo foglie ed erba.
Il Congresso Ornitologico Internazionale (2018) riconosce le seguenti 18 specie:
Genere Aptenodytes:
- pinguino imperatore: è il più grande di tutte le specie di pinguini: può raggiungere i 115 cm di altezza e pesare tra i 22 e i 37 kg. E’ l’uccello che più di tutti si è adattato al gelo, infatti trascorre l’inverno dell’Antartide direttamente sul gelo senza emigrare a latitudini inferiori. Per farlo ha adottato alcune strategie evolutive come la creazione di una fitta rete elastica con le sue piume che rinchiude una camera d’aria a contatto con la pelle creando una sorta di muta stagna che lo mette al riparo dalle temperature polari. Per sopravvivere al freddo, le colonie di pinguini imperatore si comportano come un unico organismo disponendosi in cerchio formando degli enormi assembramenti per diminuire la dispersione di calore. A turno i pinguini esterni del cerchio vanno verso l’interno e viceversa per permettere a tutti di riscaldarsi meglio e sopravvivere al gelido inverno antartico. Negli ultimi decenni, il numero dei pinguini imperatori in alcune colonie si è ridotto drasticamente a causa della scomparsa dei ghiacciai e della banchisa, provocate dai cambiamenti climatici.
- pinguino reale: questa specie è diffusa in alcune isole dell’emisfero meridionale del pianeta in particolare sulle isole Falkland, Georgia del Sud e Sandwich Australi, Oceano Indiano meridionale. Suddiviso in 2 sottospecie, il pinguino reale è alto in media intorno ai 95 cm per un peso che va dai 9 ai 15 kg. Le piume della testa sono nere, sulle ali ed il dorso grigio scuro. Le parti inferiori del corpo sono bianche e la parte alta del petto passa gradualmente dal giallo all’arancio. Dotato di spessi depositi adiposi sottocutanei, il pinguino reale può galleggiare quasi senza compiere movimenti; nel nuoto è velocissimo, e compie frequenti immersioni alla ricerca di pesci e altri organismi marini di cui si nutre. Ha abitudini sia acquatiche sia terrestri: vive in enormi colonie e trascorre la maggior parte del tempo in acqua, mentre per riprodursi si sposta nell’entroterra.
Genere Pygoscelis:
- pigoscelide comune: diffuso nella regione antartica, il pinguino Papua è lungo dai 51 ai 90 centimetrie pesa tra i 5 e gli 8 chili; come molti altri pinguini, ha il dorso nero e il ventre bianco. Il becco è dal rosso al giallo-arancione. Sopra l’occhio ha una caratteristica macchia bianca. E’ composto da 2 sottospecie, ed è stato descritto solamente nel 1971 da esploratori inglesi. La loro peculiarietà è quella di essere il pinguino più veloce a nuotare sott’acqua raggiungendo velocità fino a 36 km/h. La specie è particolarmente adattata ai climi estremamente freddi e rigidi. Nonostante non siano in pericolo di estinzione, le colonie purtroppo si riducono a causa dei cambiamenti climatici.
- pigoscelide di Adelia: è il pinguino più diffuso sulle coste del continente Antartico. Tra i pinguini è una delle specie più aggressive. Deve il suo nome a Adélie Land, la moglie dell’esploratore francese Jules Dumont d’Urville che scoprì per la prima volta questo pinguino nel 1840. Questi pinguini di taglia media sono alti dai 46 a 71 cm e pesano da 3,6 a 6,0 kg. Alcuni segni distintivi sono l’anello bianco che circonda l’occhio e le piume alla base del becco. Sulla base di un’analisi satellitare del 2014 , si stima ben 3,79 milioni di coppie riproduttive di pinguini di Adelia suddivisi in 251 colonie riproduttive che rappresenta un aumento del 53% rispetto a un censimento effettuato 20 anni prima.
- pigoscelide antartico: anch’esso di medie dimensioni, il pigoscelide antartico può raggiungere un’altezza di 68-76 cm e il suo peso varia dai 3,2 ai 5,3 kg. Le gambe corte e tozze gli conferiscono la tipica andatura che caratterizza i pinguini. Diffuso nel circolo polare sud, si riproducono in Antartide, Argentina, Isola Bouvet, Cile, Isole Falkland, Territori francesi meridionali e Georgia del Sud e Isole Sandwich meridionali. Alcuni individui esploratori sono stati trovati in Nuova Zelanda, nelle isole di Sant’Elena e Tristan da Cunha e in Sud Africa. La dieta consiste in piccoli pesci, krill, gamberetti e calamari, per i quali nuotano fino a 80 km al largo ogni giorno.
Genere Eudyptes
- eudipte beccogrosso: detto anche pinguino dal becco grosso o pinguino del Fiordland, si riconosce per avere dorso e testa di colore grigio scuro, fino alla coda, con ventre e petto bianco. Il becco è massiccio, di colore arancione. Le zampe sono di colore rosa-arancione. Le penne alla base del becco e dietro l’occhio hanno la base bianca. Possiede un sopracciglio crestato giallo molto marcato. Il maschio è mediamente più grande della femmina, con becco più robusto. E’ considerato una specie vulnerabile per via del suo ridotto areale di distribuzione: lo troviamo infatti su Stewart Island e sugli isolotti e scogli vicini, sull’isola di Solander e sulle coste sud-occidentali dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. Un censimento a fine anni 90 stimarono circa 2500 coppie riproduttive, tuttavia sulla base delle tendenze storiche la popolazione sta probabilmente continuando a diminuire. Le principali minacce sono i predatori introdotti come cani, gatti, ratti e soprattutto ermellini. Sono anche vulnerabili ai disturbi umani, fuggono dai nidi e lasciano i pulcini esposti ai predatori.
- eudipte di Snares Island: detto anche pinguino delle Snares, vive nelle coste meridionali della Nuova Zelanda. E’ un pinguino medio-piccolo, dalla cresta gialla, con una dimensione di 50–70 cm e un peso di 2,5–4 kg. Ha una striscia sopracciglia gialla brillante che si estende sopra l’occhio per formare una cresta cadente e cespugliosa. Ha la pelle nuda e rosa alla base del suo grande becco rosso-marrone. Nidifica in piccole e grandi colonie sotto la copertura forestale o all’aperto. La specie è attualmente classificata come vulnerabile dalla IUCN poiché il suo raggio di riproduzione è limitato a un piccolo gruppo di isole. La popolazione attuale è stimata in circa 25.000 coppie riproduttive.
- pinguino crestato maggiore: la sua caratteristica principale è quella di avere un gran ciuffo biondo sulla testa, che sfoggia soltanto nel periodo dell’accoppiamento. Nel resto dell’anno i ciuffi stanno tirati indietro nei due lati della testa. Questo è un pinguino bianco e nero di taglia medio-piccola, dalla cresta gialla, di 50–70 cm e del peso di 2,5–6 kg. Il maschio è leggermente più grande della femmina e come nella maggior parte dei pinguini crestati ha un becco più grande. Il suo habitat sono alcune isole al largo delle coste meridionali della Nuova Zelanda. La popolazione attuale è stimata in 150.000 individui maturi e viene elencata come specie in via di estinzione nella Lista Rossa IUCN; il pinguino dalla cresta eretta è elencato come in pericolo e ha ottenuto protezione.
- pinguino saltarocce: ha un corpo piuttosto tozzo, nero sul dorso e bianco sul ventre. Caratteristiche sono le lunghe piume gialle, simili a sopracciglia, poste ai lati della testa. Formano ampie colonie in zone costiere rocciose; il nome della specie deriva proprio dall’abitudine di spostarsi lungo le spiagge saltando da un masso all’altro.La specie è suddivisa in 2 sottospecie: Eudyptes chrysocome chrysocome diffusa fra le isole Falkland e Capo Horn. Eudyptes chrysocome filholi diffusa nelle isole Kerguelen e nelle isole subantartiche della Nuova Zelanda.
- eudipte di Moseley: noto anche come pinguino crestato di Moseley o pinguino saltarocce di Moseley, più del 99% delle colonie si riproduce su Tristan da Cunha e sull’isola di Gough nell’Oceano Atlantico meridionale. Colonie riproduttive si trovano anche nelle Terre australi e antartiche francesi dell’isola di Amsterdam e dell’isola di San Paolo. Uno studio pubblicato nel 2009 ha mostrato che la popolazione mondiale era diminuita del 90% dagli anni ’50, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, dei cambiamenti negli ecosistemi marini e della pesca eccessiva di calamari e polpi da parte dell’uomo.
- eudipte della Nuova Zelanda: noto anche come pinguino reale dal ciuffo dorato, si ciba prevalentemente di piccoli pesci catturati ma anche di piccoli gamberi o granchi. È presente sull’isola Macquarie e sugli isolotti adiacenti, situata geograficamente fra la Nuova Zelanda e l’Antartide e appartenente politicamente all’Australia. Nidifica su spiagge o su pendii erbosi, fino 1-2 km dalla costa. Sono classificati come quasi minacciati dalla IUCN, con alto rischio di pericolo in natura. Storicamente sono stati cacciati per il loro petrolio; tra il 1870 e il 1919 il governo della Tasmania ha rilasciato licenze per cacciarli, con una media di 150.000 pinguini ogni anno.
- eudipte ciuffodorato: noto anche come pinguino fronte dorata o pinguino macaroni, si distingue dagli altri Sfeniscidi a causa della sua particolare cresta gialla. È un ornamento che mette in mostra nelle fasi del corteggiamento. Diffuso nella zona subantartica della penisola antartica, le sue popolazioni sono di circa 18 milioni di individui. La specie è considerata vulnerabile, sono in corso programmi di monitoraggio a lungo termine in numerose colonie riproduttive e fortunatamente molte delle isole che supportano le popolazioni riproduttive di questo pinguino sono riserve protette.
Genere Megadyptes
- pinguino occhigialli: conosciuto anche come pinguino degli antipodi, è un pinguino di media taglia raggiunge al massimo i 65 cm di altezza ed i 5/6 kg di peso. Il piumaggio degli adulti è giallo con piume nere sulla testa. Presenta inoltre una banda più chiara tendente al bianco che va dalla base del becco alla nuca, passando per gli occhi che sono anch’essi gialli.È diffuso sulla costa sud-orientale della Nuova Zelanda e nello stretto di Foveaux, oltre che sulle isole Aukland, Stewart e Campbell. Questi pinguini nidificano nelle foreste, nelle scogliere e nelle praterie costiere neozelandesi. E’ una specie considerata dalla IUCN in pericolo di estinzione. Si calcola che ne siano rimasti circa 5.000 esemplari, il che ne fa la specie di pinguino più rara del mondo. I principali pericoli per questi pinguini vengono dalla distruzione dell’habitat, dai predatori introdotti in Nuova Zelanda e dai cambiamenti climatici globali.
Genere Eudyptula
- pinguino minore blu: è la specie dalle minori dimensioni, infatti è molto più piccolo rispetto agli altri pinguini, la specie è suddivisa in sei sottospecie diffuse lungo le coste meridionali dell’Australia e nei mari della Tasmania e della Nuova Zelanda. È di colore blu scuro, a volte con una dominante verdastra e la sua parte inferiore è bianca. Il becco è grigio e le gambe e i piedi sono di colore chiaro con suole scure. I maschi sono leggermente più grandi delle femmine ed i cuccioli sono di un blu brillante e marcatamente più piccoli degli adulti. Il pinguino minore blu si trova principalmente entro 25 km dalla riva durante la stagione riproduttiva ma può nuotare più al largo. È un eccellente cacciatore in acque poco profonde. Nonostante non sia in pericolo di estinzione, molte colonie si stanno lentamente riducendo a causa dei predatori come gatti, cani, opossum e furetti, mentre in mare spesso rimangono imprigionate nelle reti.
Genere Spheniscus
- pinguino del Capo: detto anche pinguino africano o pinguino dai piedi neri, la specie è diffusa in Sudafrica e su alcune isole a largo della Namibia. La sua lunghezza può raggiungere i 68-70 cm ed il suo peso è 2,9 chilogrammi circa. Il dorso dello Spheniscus demersus è di colore grigio-nero scuro mentre il ventre, il petto ed il collo sono bianchi. Una sorta di banda nera scende dal petto fino alle zampe dell’animale. Sopra l’occhio ha una macchia rosa. Ha zampe palmate, e come tutti i pinguini non sa volare. I pinguini africani sono monogami. Durante il periodo dell’accoppiamento, i maschi e le femmine sono principalmente distinguibili gli uni dalle altre grazie al disegno/colore del piumaggio. I pinguini africani scavano stretti cunicoli sotto le rocce, nella sabbia o sotto la rada vegetazione.
- pinguino di Magellano: è diffuso sulle coste marine meridionali dell’America del sud (ovvero dal Cile e dall’Argentina centrali fino al Capo Horn) e delle isole Falkland. Alto mediamente 45 centimetri, corporatura robusta (pesa 2,7-4,8 Kg), il piumaggio compatto ed impermeabile di colore nero sulla testa e sul dorso e bianco attraversato da due strisce nere sul ventre, ali ridotte a rigidi moncherini e con le zampe palmate spostate ben indietro. Milioni di questi pinguini vivono ancora sulle coste dell’Argentina e del Cile, ma la specie è classificata come quasi minacciata e in diminuzione. Il governo provinciale di Chubut è impegnato nella creazione di una AMP per proteggere i pinguini e altre specie marine vicino alla più grande colonia nidificante di Magellano. La creazione di un MPA probabilmente migliorerebbe il successo riproduttivo delle colonie, aumenterebbe la disponibilità di prede, ridurrebbe la distanza di foraggiamento e aumenterebbe la frequenza di alimentazione.
- pinguino di Humboldt: diffuso principalmente lungo la costa peruviana e Cilena dell’oceano Pacifico. Quando raggiunge l’età adulta, questo pinguino presenta un ventre bianco e un dorso nero come tutte le specie di pinguini. La testa è nera con una specie di nastro bianco che parte da dietro agli occhi e scende fino alla gola. La popolazione ha subito un forte declino nella metà del 19° secolo a seguito dello sfruttamento intensivo nel Perù e nel nord del Cile del guano proveniente dai siti di nidificazione più apprezzati dalla specie. Il guano è questo ammasso di escrementi di uccelli marini accumulatisi nei loro luoghi di vita. È un concime naturale estremamente efficace, con un contenuto particolarmente alto di azoto, fosforo e oligoelementi. La popolazione è passata da centinaia di migliaia di individui a 16 000 o 20000 per calare ancora a 5000 e 6000 dopo il fenomeno El Nino del 1982 e del 1983. Altre minacce pesano sul pinguino di Humboldt come la pesca eccessiva, l’inquinamento e le perturbazioni dell’habitat.
- pinguino delle Galapagos: lungo 48–53 cm, pesa intorno ai 2,2 chilogrammi. È considerato quello di minori dimensioni fra gli appartenenti al suo genere. Più piccolo delle altre specie di pinguino, pesa circa 2 Kg ed è lungo circa 50 centimetri. Come dice anche il nome lo si trova quasi esclusivamente sulle Galápagos, è il pinguino che vive più a nord, a cavallo dell’Equatore. La sua particolarità è che vive molto più a Nord di tutti i suoi “cugini”. Questo curioso fenomeno è dovuto alla presenza della corrente Humboldt, corrente marina fredda dell’Oceano Pacifico che scorre da Sud a Nord che gli dona anche il suo nome.
Curiosità sulla famiglia degli sfeniscidi
Ai pinguini vengono riconosciute due giornate l’anno: la prima giornata ricade il 20 gennaio ed è la Giornata di sensibilizzazione ai pinguini mentre la seconda ricade il 25 aprile ed è la Giornata Mondiale del pinguino.
La prima, in assoluto, è importante per dare voce a questi dolci uccelli acquatici che da diverso tempo combattono col rischio estinzione.
Un’altra curiosità sui pinguini è il manto bianco e nero che appartiene a tutte le specie. Questo colore serve a mimetizzarli mentre nuotano.
Il nero della schiena infatti sarà irriconoscibile dall’alto mentre nuotano in profondità. Il bianco, di conseguenza, visto dal basso si confonderà con la luce del sole riflessa in superficie.
Il manto prevede un cambi piumaggio, caratteristica che li accomuna a tutti gli altri uccelli. A differenza degli altri volatili, però, i pinguini non sostituiscono alcune piume per volta ma tutte in una volta, subendo la cosiddetta catastrofe moltitudine.
Le minacce climatiche e il rischio estinzione
A sottoporre la specie dei pinguini a un forte stress intervengono i cambiamenti climatici. Questi sono una delle principali minacce della scomparsa dei ghiacciai e della banchisa e il rischio estinzione è dietro l’angolo.
Le conseguenza portano a disastri inimmaginabili. Si pensi, ad esempio, al pinguino imperatore che è l’unico uccello a nidificare durante l’inverno antartico ma il cambiamento climatico costringe i giovani pinguini a gettarsi in mare e affrontare non solo il gelo ma gli attacchi dei predatori.
La minaccia poi è raddoppiata se si considera che l’uomo va considerato altro responsabile dell’estinzione della specie, non solo perché causa il drastico inquinamento e la conseguenza climatica, basti pensare a una colonia di pinguini trovata su un’isola si plastica nel sud del pacifico, ma perché l’Antardide è sempre stata una delle zone meno alterate dalla presenza umana.
Negli ultimi anni però si stanno abbattendo questi confini e la scoperta dell’uomo in maniera aggressiva sta stravolgendo l’ecosistema della fauna.