Oggi parleremo di animali strani.
Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet e oggi voglio presentarvi un animaletto piuttosto particolare, l’ornitorinco, uno degli animali più strani e bizzarri al mondo.
Puoi guardare il video o leggere l’articolo:
https://www.youtube.com/watch?v=mnn1xk_3S0M
Così strano che i primi scienziati che ricevettero il primo ornitorinco direttamente dall’ Australia, pensarono addirittura che si trattasse di uno scherzo.
La storia narra infatti che servirono diverse spedizioni scientifiche prima che l’esistenza della specie venisse ufficializzata dai ricercatori dell’epoca.
E’ un mammifero, ma depone le uova, da buon mammifero allatta i suoi cuccioli, ma non ha i capezzoli.
Pensate un po’, secerne il suo latte come se fosse sudore.
Ma c’è una particolarità ancora più assurda, è un mammifero e produce veleno. Ok, ci siamo capiti, siamo davanti ad un animale piuttosto strano.
Chi è l’ornitorinco
L’ornitorinco è un piccolo mammifero semi-acquatico endemico della parte orientale dell’Australia.
L’animale vive i fondali dei fiumi e laghi, dove va a caccia di larve, insetti, molluschi. È una delle cinque specie ancora esistenti che compongono l’ordine dei monotremi, gli unici mammiferi al mondo che depongono uova invece di dare alla luce dei piccoli cuccioli.
Una peculiarità dei monotremi che li differenziano dai restanti mammiferi è la presenza di un solo orifizio per svolgere tutte le varie funzioni fisiologiche. L’ornitorinco è un animale più unico che raro, non a caso è il solo appartenente alla sua famiglia e al suo genere.
Sono animali che un tempo venivano designati come l’anello di passaggio fra uccelli e mammiferi; mentre oggi sappiano che non è cosi perché i primi proto mammiferi si sono evoluti dai rettili.
Le “stranezze” dell’ornitorinco
Perché il povero ornitorinco è considerato un animale strano?
Iniziamo dal suo aspetto fisico.
La prima cosa che salta subito all’occhio è il suo muso, che assomiglia maggiormente a quello di una papera piuttosto che a qualsiasi altro mammifero esistente.
Discorso identico per le zampe palmate che lo fanno somigliare a un uccello acquatico piuttosto che a un mammifero.
Un’altra caratteristica fisica piuttosto bizzarra che più che una specie a sé stante, lo fa sembrare un puzzle di pezzi presi a caso da altri animali, è la sua coda simile a quella di un castoro.
Nonostante queste caratteristiche fisiche siano le più visibili, le vere stranezze che rendono l’ornitorinco un animale particolare devono ancora arrivare.
Ragazzi, l’ornitorinco si è impegnato molto ad essere strano e dobbiamo dargliene atto.
Tra tutte le sue stranezze, certamente quella di essere un mammifero e deporre uova le supera certamente tutte.
Un recentissimo studio pubblicato sulla nota rivista Nature ha rivelato per la prima volta l’intero genoma dell’ornitorinco dando finalmente una risposta alle peculiarità di questa specie.
Durante il corso dell’evoluzione, i mammiferi evoluti hanno perso tutti e tre i geni della vitellogenina, ciascuno dei quali è fondamentale per la produzione del tuorlo dell’uovo.
Tutti e tre questi geni sono attivi e funzionanti negli uccelli, mentre nell’ornitorinco ne troviamo solamente uno. Questa caratteristica permette all’ornitorinco di deporre uova, tuttavia i due restanti geni mancanti sono probabilmente scomparsi grazie al fatto che i cuccioli vengono allattati.
Nei mammiferi questi geni sono stati sostituiti dai geni codificanti la caseina, un componente fondamentale nel latte dei mammiferi.
Le stranezze ovviamente non finiscono qui.
Nonostante l’ornitorinco non sia il solo mammifero ad essere velenoso, questo lo inserisce di fatto in un gruppo ristretto di specie rispetto alla maggioranza.
Il maschio dell’ornitorinco ha, in ognuna delle zampe posteriori, uno sperone cavo, che usa per iniettare un veleno prodotto da specifiche ghiandole, e che usa per difesa dai predatori o nei combattimenti per il territorio.
Un altro tratto che rende l’ornitorinco così unico è che, a differenza della stragrande maggioranza dei mammiferi, non ha denti.
Sebbene gli antenati più vicini di questo monotremo fossero dentati, l’ornitorinco moderno è dotato di due piastre cornee che vengono utilizzate per schiacciare il cibo.
Un’altra stranezza degli ornitorinchi studiata dai ricercatori è stata il modo in cui viene determinato il loro sesso.
Sia gli esseri umani che tutti gli altri mammiferi sulla Terra hanno 2 cromosomi sessuali che determinano il sesso: il sistema cromosomico X e Y in cui XX è femmina e XY è maschio.
Chiaramente la normalità non è qualcosa che piace al nostro ornitorinco , lui infatti non si accontenta avendo ben 10 cromosomi sessuali, con 5 cromosomi Y e 5 X.
Il fatto di assomigliare ad un puzzle di animali diversi non è tuttavia sufficiente, l’ornitorinco come gli squali presenta tutta una serie di elettrocettori che utilizza per trovare le sue prede.
L’aspetto e la pelliccia di una lontra, con la coda di castoro, le zampe e il muso di una papera e il sistema di caccia degli squali.
Una meraviglia dell’evoluzione insomma.
L’ornitorinco può stare simpatico o no, quello che è certo è che purtroppo minacciato di estinzione.
Secondo una ricerca pubblicata su Biological Conservation, condotta dal Centre for Ecosystem Science della UNSW di Sidney (Australia), le popolazioni di ornitorinco potrebbero vedere una drastica diminuzione.
Un tempo diffuso in quasi tutta l’Australia, la ricerca stima che a causa del cambiamento climatico il numero di ornitorinchi potrebbe ridursi addirittura del 73% nei prossimi cinquant’anni.
Le stime sarebbero ancora più pessimistiche dato l’aumento dei periodi di siccità, sempre più lunghi e frequenti.
Ciò significa che l’ornitorinco potrebbe estinguersi nel 40% circa delle aree in cui vive attualmente.
Un tempo diffuso in quasi tutta l’Australia, la ricerca stima che se nulla verrà fatto, il numero di ornitorinchi potrebbe ridursi addirittura del 73% nei prossimi cinquant’anni. Ciò significa che l’ornitorinco potrebbe estinguersi nel 40% circa delle aree in cui vive attualmente.
Le cause ovviamente sono sempre da ricercare all’interno delle nostre azioni.
L’habitat dell’ornitorinco infatti è a rischio per via dei cambiamenti climatici, deforestazione e scarsità d’acqua dovuta alla costruzione di dighe.
Le dighe impediscono agli ornitorinchi di nuotare liberi nei fiumi, le coltivazioni agricole distruggono le loro tane e le attrezzature da pesca rischiano di farli annegare.
L’allarme degli scienziati è stato lanciato, ora tocca alle istituzioni agire.
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