Un articolo di Alessandro Nicoletti, fondatore di Keep the Planet, sullo stato di conservazione della lince iberica, una delle 5 specie viventi di lince. Tra esse, la lince iberica è la sola in pericolo critico di estinzione. Buona lettura!!
Porto avanti con passione e impegno il progetto divulgativo di Keep the Planet perché voglio apportare il mio piccolo contributo alla causa della conservazione dell’ambiente.
Per farlo, scrivo anche e soprattutto articoli informativi sulle specie in pericolo di estinzione. Per questo motivo, oggi ho deciso di parlarti di uno schivo felino che abita le aree naturali della penisola iberica.
Mi riferisco alla lince iberica.
Puoi guardare il video o continuare con la lettura dell’articolo:
Sono ben 4 le specie esistenti di lince, una delle quali è appunto la lince iberica.
Se le altre 3 specie sono attualmente fuori dal rischio critico di estinzione, lo stesso non può dirsi per la specie iberica.
Nel 2002 infatti, la lince iberica è stata dichiarata il felino più minacciato nel mondo perché per anni si è visto ridurre il suo areale di distribuzione e con esso il numero di individui presenti.
L’animale condivide il triste destino di quasi tutta la fauna selvatica al mondo, un futuro fatto di riduzioni di areali, di popolazioni e in alcuni casi di estinzioni.
Nonostante gli sforzi di conservazione, la società umana ha preso una direzione insana che provoca una serie di conseguenze che stiamo vivendo proprio in questi giorni.
Quando non è il diretto sfruttamento delle risorse a minacciare l’esistenza delle specie selvatiche, arrivano gli effetti indiretti che agiscono senza limitazioni di spazi e confini.
Non c’è parco nazionale o area protetta che possa infatti contrastare gli effetti globali del cambiamento climatico che sta modificando in maniera univoca gli ecosistemi naturali.
Ma forse non è ancora tutto perduto, c’è ancora un nutrito gruppo di persone che hanno deciso di dedicare la propria vita alla protezione dell’ambiente.
Gli sforzi sono visibili in molti esempi, dallo sviluppo di nuove tecnologie, alle ricerche scientifiche, ai cambiamenti del proprio stile di vita, il movimento ecologista mondiale sta crescendo e crescerà.
Un sempre più nutrito gruppo di persone sono ormai consapevoli che proteggere la natura è una delle azioni indiscutibili da compiere nel nostro tempo.
Questa rinnovata consapevolezza ha portato alla nascita di nuovi progetti di conservazione come quello della salvaguardia della lince iberica.
Negli ultimi anni infatti, le popolazioni selvatiche stanno aumentando, gli areali si stanno espandendo e il rischio di estinzione lentamente si attenua.
Noi di Keep the Planet tifiamo per lei, la lince iberica, il simbolo della penisola iberica.
Lince iberica: cenni generali
Linx è un genere di mammiferi carnivori appartenenti alla famiglia dei felidi che nel linguaggio comune vengono riconosciute con il nome di linci.
All’interno del genere troviamo 4 specie viventi:
- Lince europea (Lynx lynx), diffusa in passato in quasi tutto il continente asiatico ed europeo, oggi la troviamo prevalentemente nelle grandi foreste della Siberia, ma diversi programmi di conservazione la stanno riportando in diversi paesi europei, Italia compresa;
- Lince pardina o iberica (Lynx pardinus), la specie che analizzeremo in questo articolo;
- Lince rossa (Lynx rufus), la più diffusa negli Stati Uniti, detta anche bobcat;
- Lince canadese (Lynx canadensis), simile alla lince rossa, diffusa in Canada.
In passato il genere era composto da 5 specie, tuttavia ultime ricerche hanno spostato la lince del deserto o Caracal (Caracal caracal) in un genere a se stante.
Una storia simile, ma diversa è capitata alla lince iberica che in passato era considerata una sottospecie della più grande e numerosa lince europa. Entrambe le specie erano presenti nel continente europeo dal Pleistocene, tuttavia non sono mai entrate in competizione per lo spazio vivendo in areali differenti.
Per correttezza terminologica, quando comunemente parliamo di lince iberica, in realtà ci riferiamo alla lince pardina (Linx pardinus), nome comune che riflette il nome scientifico.
Nonostante l’aspetto possa trarre d’inganno, la lince iberica è evolutivamente più vicina ai grandi felini predatori quali tigri, leoni e giaguari, piuttosto che al gatto comune.
I ricercatori individuano l’origine della specie in Nord America, dove 3,2 milioni di anni fa si formò la prima specie del genere, la lince rossa.
A seguito delle glaciazioni del Pleistocene, l’europa del sud venne isolata dando vita alla speciazione delle altre specie di lince, iberica compresa.
Ovviamente le 4 specie ancora esistenti sono simili tra loro condividendo molte caratteristiche fisiche come ad esempio la coda corta, lunghi baffi, peli sotto al mento e orecchie con ciuffo. La differenza dell’habitat ha invece differenziato le specie che hanno adottato dimensioni molto differenti.
Aspetto e caratteristiche fisiche
L’aspetto e la conformazione del fisico rispecchia strettamente la sua natura di abile predatore che cattura le sue prede in maniera efficiente.
A prima vista potrebbe sembrare un grande gatto, tuttavia abbiamo già visto come dal punto di vista evolutivo assomigli di più ad un leone o ad una tigre.
Con un peso medio di circa 12 kg, una lunghezza di 80 cm e un’altezza di 45, è un animale dall’aspetto elegante e slanciato.
I maschi pesano anche fino a 25 kg, mentre le femmine più piccole pesano mediamente 15 kg. Sono più piccoli rispetto al cugino europeo.
Grandi bulbi oculari frontali offrono uno spiccato senso della vista molto sviluppato anche e soprattutto di notte.
Le grandi e appuntite orecchie sono l’organo perfetto per un altrettanto sviluppato senso dell’udito capace di percepire anche i più piccoli rumori provocati dalle prede della lince.
Come tutti i felini, la lince pardina ha quattro gruppi di vibrisse: due sulle orecchie e due sul mento. Esse vengono utilizzate per individuare le prede come i conigl, mentre i caratteristici ciuffi di pelo sulle orecchie amplificano il suo udito.
Una caratteristica peculiare sono i peli che circondano i margini dei piedi che aumentano la silenziosità dei passi del felino.
Il corpo è ricoperto da un pelo folto di color grigio con macchie simili al leopardo che spiccano sul mantello. E’ un animale molto silenzioso che si mimetizza facilmente nell’ambiente circostante.
Ecologia e riproduzione
La sopravvivenza della specie è strettamente legata alla presenza del coniglio selvatico europeo che compone ben l’80% della dieta della lince.
Un maschio adulto ha bisogno di mangiare almeno un coniglio al giorno, mentre una femmina con cuccioli addirittura tre.
Oltre al coniglio, la lince preda la lepre, roditori, piccoli rettili, uccelli e in occasioni particolari anche grandi erbivori come daini e mufloni.
E’ un animale prevalentemente notturno, al crepuscolo si attiva per la caccia che non avviene mai per inseguimento, ma per agguato: la lince infatti si mimetizza silenziosamente nell’ambiente per poi tendere agguati efficaci alle prede di passaggio.
Non vive in gruppi, ma si muove generalmente in solitudine difendendo il suo territorio che marca con il rilascio di urina, cumuli di escrementi o graffi nella corteccia degli alberi.
Questi sono dei chiari segnali della presenza della lince che aiuta i ricercatori nella conta degli individui.
La specie ha bisogno di grandi areali, si sposta anche di molti chilometri, addirittura può superare anche i 100 km.
La stagione dell’accoppiamento va da gennaio a luglio, la femmina in calore abbandona il proprio territorio per ricercare un maschio fertile.
La maturità sessuale viene raggiunta all’anno di età, tuttavia alcune osservazioni hanno evidenziato che molti esemplari non si riproducono fino a quando non si sono stabiliti in un territorio.
Dopo una gestazione di 2 mesi nascono da 1 a 5 cuccioli, le cure parentali sono esclusivi della madre che se ne occuperà per circa un anno. I picchi delle nascite avvengono intorno a Marzo Aprile.
Quando la femmina è pronta per una nuova gravidanza smette di curare la prole che, ormai indipendente, resta però nello stesso territorio per altri 20 mesi prima di iniziare la ricerca di un proprio terreno di caccia.
I cuccioli sviluppano una forte aggressività tra loro tra i 30 e i 60 giorni di vita: queste lotte possono portare uno dei cuccioli ad uccidere tutti i suoi fratelli e sorelle. Questo è il periodo in cui il cucciolo smette di prendere il latte materno adattandosi alla dieta prettamente carnivora.
Nelle riproduzioni controllate per evitarlo si tengono i cuccioli separati.
Dove vive la lince iberica
La lince iberica è un animale molto legato al territorio di appartenenza e difficilmente si potrebbe adattare ad altre tipologie di ecosistema.
Il suo habitat ideale è la macchia mediterranea alternata ad ampie zone erbose.
Un tempo questo ambiente era molto diffuso, mentre oggi le attività umane lo hanno relegato all’interno dei parchi nazionali e sulle aree montuose. La lince infatti non ama le coltivazioni e le aree frequentate dall’uomo.
Un tempo diffusa in tutta la penisola iberica, nel 2002 il suo areale si ridusse ai massimi storici comprendendo due soli territori: la Sierra Morena e il Parco Nazionale di Doñana, entrambi in Andalusia, Spagna.
In questa sequenza di foto qui sotto vediamo il cambiamento dell’areale dal 1980 fino ai giorni nostri.
Dal 2002 in poi, data la drammaticità della situazione, gli sforzi di conservazione si moltiplicarono, nuove tecniche di riproduzione vennero sviluppate e nuovi fondi investiti nella protezione della lince.
Questo ha portato all’espansione dell’areale minimo raggiunto allargando l’estensione attuale del territorio dove trovare la lince iberica.
Molti esemplari sono oggi controllati attraverso collari dotati di Gps, grazie a questa tecnologia è possibile seguire gli spostamenti degli animali e quindi proteggerli.
Sul portale ufficiale Iberlince trovi una magnifica mappa interattiva dove osservare i cambiamenti e l’espansione dell’areale.
Particolarmente interessante sono le funzioni laterali che permettono la distinzione tra areali passati e presenti, inoltre c’è una dettagliata sintesi degli eventi legati alla lince in Spagna.
Attualmente, nel 2017, oltre alle due aree più importanti come il Parco di Doñana e la Sierra Morena, la lince vive sui monti di Toledo, nel parco portoghese di Vale do Guadiana e l’area di Matachel-Badajoz.
Status di conservazione
Tra le 4 specie, la lince pardina o iberica è la specie meno numerosa che corre quindi i maggiori rischi di estinzione.
Nelle liste rosse dell’IUCN, l’istituto mondiale sulla conservazione delle specie selvatiche, il lince viene inserito ora inserito nelle specie in pericolo di estinzione. La specie è stata recentemente avanzata di grado in seguito agli sforzi di conservazione che hanno scongiurato il rischio imminente degli anni passati.
In questo grafico pubblicato dal quotidiano El Pais vediamo il numero di individui negli ultimi anni notando un calo impressionante dal 1999 al 2002, seguito poi da una lenta ma costante ripresa.
Ultime stime del 2017 hanno confermato il trend di crescita che hanno confermato il superamento della fatidica quota 500, un risultato notevole visto il picco minimo raggiunto nel 2002 con soli 134 esemplari.
Il calo costante avvenuto dagli anni 80 al 1999 era dovuto essenzialmente alla perdita di habitat e riduzione delle prede selvatiche, mentre il calo vertiginoso del 2002 fu provocato da un’epidemia di mixomatosi che decimò le popolazioni di conigli selvatici, principale preda della lince.
Nonostante i rischi che vedremo ora, le popolazioni selvatiche di lince sono in aumento, la protezione degli areali in atto e il monitoraggio continuo, tutte azioni che rendono ottimisti i ricercatori e gli appassionati di tutto il mondo.
Se il trend continua, e ci sono tutti i presupposti, la lince iberica sopravviverà.
Le minacce alla lince pardina
La scomparsa dei boschi mediterranei e dei conigli selvatici portarono la specie sull’orlo dell’estinzione.
Grazie agli sforzi, il pericolo è ora rientrato, tuttavia sono ancora numerose le minacce che affliggono questo splendido animale.
Una delle principali cause di mortalità della lince pardina sono gli incidenti stradali. Purtroppo le aree dove vive la lince sono attraversate da strade trafficate, e per questo motivo ogni anno le uccisioni accidentali sono numerose.
Altra minaccia sono gli incendi, l’habitat della lince infatti è rappresentato principalmente dal sud della Spagna, una delle aree più aride dell’intera europa.
Notizie degli ultimi giorni l’incendio devastante al Parco di Doñana che ha purtroppo provocato la morte di alcuni esemplari e la ricollocazione di altre decine.
In concomitanza con gli incendi, la costruzione di dighe, strade, case, industrie e coltivazioni, ma più in generale l’insieme delle attività umane, comportano la frammentazione dell’habitat che impediscono gli scambi genetici degli esemplari.
Un altro problema molto importante per la conservazione sono il mantenimento delle popolazioni selvatiche di conigli.
Senza di loro, le linci spariscono velocemente.
Ultimo, ma non per importanza, la caccia illegale e il bracconaggio. Nonostante le pene severe e le leggi chiare, non sono rari i ritrovamenti di animali uccisi per colpa delle armi da fuoco.
Come proteggere la Lince iberica
Molto è stato fatto per conservare l’animale simbolo della penisola iberica, tuttavia i successi ottenuti non devono far abbassare la guardia.
Le autorità spagnole devono continuare il loro programma di conservazione della lince attraverso:
- la protezione degli habitat,
- miglioramento dei canali ecologici per unificare il territorio della lince,
- segnalazione sui cartelli stradali della presenza dell’animale,
- applicazione delle norme sulla protezione,
- miglioramento dell’habitat,
- controllo sul numero dei conigli ed eventuali rilasci,
- continuazione del programma di reintroduzione in natura,
- continuo e costante monitoraggio della popolazione selvatica di lince.
Mentre le autorità lavorano, noi cittadini comuni dobbiamo guidare con prudenza all’interno dei parchi nazionali, non dobbiamo lasciare spazzatura in giro, e soprattutto dobbiamo vivere queste aree naturali andando a finanziare l’ecoturismo, così da aiutare le attività locali e dimostrare che la conservazione delle specie non è una spesa, ma un investimento per il futuro.
Noi di Keep the Planet abbiamo selezionato progetti di conservazione in Spagna che coinvolgono anche la lince.
Lince iberica: considerazioni finali
La storia moderna della lince pardina ha dimostrato che l’uomo non è solo portatore di sventure, ma può e deve anche salvare e proteggere specie animali a lui differenti.
Purtroppo la logica del mercato e del profitto quasi mai coincide con gli interessi della natura. Ma forse qualcosa inizia a muoversi, la consapevolezza cresce, le alternative allo sfruttamento incontrollato pure, dobbiamo nel nostro piccolo essere gli attori del cambiamento, le nostre azioni tutte insieme possono e devono fare la differenza.
Spesso la rivoluzione verde inizia al supermercato, dai prodotti che compri, dalle scelte che fai.
Molte aziende investono nella protezione degli ecosistemi, reinvestono parte dei profitti in progetti di riforestazione ed educazione ambientale.
Sarà compito mio fartele conoscere.
Alessandro Nicoletti, Keep the Planet.