Impronta ecologica: riduci il tuo impatto ambientale 

impronta ecologicaSiamo tutti abituati a sentir parlare di sostenibilità.

E’ una parola che negli ultimi anni si è ben stabilita nel linguaggio comune: si sente a scuola, in televisione, si legge sulle pagine web.

Ma quante persone si soffermano per analizzare e andare a fondo, sul vero significato di sostenibilità?

Cos’è sostenibile?

Ma soprattutto come si misura la sostenibilità di un oggetto?

Di un gesto?

Dell’uomo?

Non tutti ci pensiamo ma ogni singola persona lascia sempre il suo segno in questo mondo: ogni giorno, in base a cosa mangia, in base ai rifiuti che produce, per gli oggetti che usa, per come vive.

Con questa guida avrai qualche informazione in più su come puoi ridurre il tuo impatto ambientale e un’idea sull’Impronta Ecologica.

Cos’è l’impronta ecologica

Ognuno di noi si insinua con il proprio “piccolo carico inquinante” nel ciclo naturale dell’equilibrio dinamico degli organismi viventi e della materia non vivente che appartiene all’ Ambiente.

E’ inevitabile.

Anche in questo momento mentre stai leggendo questa guida attraverso lo schermo, consumando la batteria del tuo telefono o rimanendo collegato al PC, stai facendo il tuo, stai rilasciando il tuo impatto.

Per ridurre il tuo impatto e fare in modo che non faccia troppi danni, devi essere sostenibile. Ma come si fa a calcolare la sostenibilità?

L’Impronta Ecologica è proprio un indicatore di sostenibilità: serve sostanzialmente per comprendere il nostro impatto ambientale con tutti i risvolti sociali ed economici che ci appartengono.

E’ uno strumento di calcolo che permette di stimare il consumo di risorse e la richiesta di assimilazione dei rifiuti da parte di una determinata popolazione umana o economia e di esprimere queste grandezze in termini di superficie di territorio corrispondente.

Molti scienziati affermano che l’Impronta Ecologica è un metodo rilevante per sensibilizzare e accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica del nostro impatto sulla natura e soprattutto della nostra dipendenza da essa. E’ un metodo che ha sviluppato analisi, ricerche, studi e riflessioni importanti per precisare meglio cosa sia la sostenibilità all’interno del nostro sviluppo e come la si può misurare in maniera migliore.

Il compito dell’Impronta Ecologica nello specifico è quello di misurare il consumo delle risorse naturali da parte degli uomini: questo stesso consumo poi viene paragonato alla capacità della Natura di rinnovare le risorse appena consumate.

Quanto territorio biologicamente produttivo e quanta superficie ricoperta d’acqua vengono utilizzati da un individuo, da una città, un paese, una regione o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera?

La cosa raccapricciante è che stiamo spendendo il capitale della Natura più di quanto non si rigeneri!

Questo sovrasfruttamento globale ha cominciato a rivelarsi già nei primi anni 80 e da allora va sempre più aumentando, segnale questo, che stiamo consumando troppo velocemente quello che la Terra ci dona senza pensare alle generazioni future, ai nostri figli.

Ecco perché è importante riflettere sul vero significato di sostenibilità e su questo, realizzare nuove possibilità, nuove economie che ci diano la possibilità di risolvere i gravi problemi che noi stessi abbiamo creato.

Quando si parla di Impronta Ecologica di un paese, ci si riferisce all’area totale richiesta per:

  • produrre gli alimenti e i materiali fibrosi che consuma;
  • fornire lo spazio per costruire le infrastrutture;
  • assorbire i rifiuti dell’energia che consuma.

Nel 2001, l’impronta globale era di 13,5 miliardi di ettari globali: ciò significa che era pari a 2,2 ettari globali pro capite, tenendo conto che un ettaro globale è quello con produttività pari alla media globale.

Nello specifico i tipi di area inclusi nell’Impronta Ecologica per conteggiare la biocapacità, quindi la capacità potenziale di erogazione delle risorse naturali, sono sei:

  • Terreni agricoli: Sono i terreni dedicati alle colture per la produzione di cibo, mangime, fibre e oli. E’ il terreno che ha la maggior capacità produttiva.
  • Pascoli: Per allevare il bestiame che fornisce carne, latte e lana è necessario avere del terreno dedicato ai pascoli.
  • Aree forestali: Sono quelle aree destinate all’industria del legno e della carta e anche per il legname combustibile.
  • Aree di pesca: Nelle piattaforme continentali è concentrata la maggior parte delle aree produttive degli oceani che ammontano a 1,9 miliardi di ettari.
  • Territorio costruito: E’ formato dalle infrastrutture per la residenza, i trasporti, l’industria e l’energia idroelettrica
  • Terreno per l’energia: Per calcolare l’impronta dei combustibili fossili si stima l’area biologicamente produttiva necessaria per sequestrare la quantità di CO2 sufficiente ad evitare l’aumento della concentrazione atmosferica di questo gas.</p>

I principali problemi ambientali

L’uomo è sempre fuggito dalla natura. Fin dai tempi della preistoria infatti ha sempre cercato di adattare l’ambiente alle sue necessità rendendolo più sicuro e più comodo.

Con il tempo i bisogni sono cresciuti si sono fatti più esigenti fino ad arrivare al mondo che conosciamo oggi. La crescita demografica e lo sviluppo della tecnologia inoltre non hanno fatto altro che indebolire ancor di più l’intero ecosistema di cui l’uomo stesso ne fa parte.

Che sia stato un istinto di sopravvivenza o meno, rimane il fatto che oggi il mondo che conosciamo, di Natura ne ha ben poca e gli umani ormai hanno perso quasi totalmente l’empatia con essa.

Nonostante ciò, c’è un filo che lega l’uomo alla Natura, un filo invisibile e vitale che se dovesse spezzarsi, l’uomo scomparirebbe. Ed è quello che prima o poi succederà, se non smettiamo di adattare questo mondo ai nostri bisogni in maniera scellerata e senza scrupoli, senza creare soluzioni concrete ai principali problemi ambientali che abbiamo creato, che trovi qui elencati:

Buco dell’ozono: Tutti sentiamo parlare di buco dell’ozono, proprio perchè è un fenomeno per niente tranquillizzante. La Terra “è avvolta” in 5 strati di atmosfera: troposfera, stratosfera, mesosfera, termosfera ed esosfera: l’ozono è presente nella stratosfera e serve per trattenere i raggi ultravioletti del sole, quindi funge da filtro.

A causa delle sostanze inquinanti provocate dall’uomo in particolare per i CFC (clorofluorocarburi), questo strato sta andando sempre più assottigliandosi con conseguenze gravissime per la nostra esistenza!

Prova ad immaginare a vivere in un mondo con raggi ultravioletti che si fiondano senza freni sulla terra: noi non riusciremmo a sopravvivere, ma se ci riuscissimo, svilupperemmo per prima cosa, gravi malattie della pelle.

Le piante inoltre non crescerebbero più e il Pianeta si trasformerebbe in un immenso deserto.

La celerità con la quale l’ozono sta riducendosi desta non poche preoccupazioni agli scienziati.

Pensa che in prossimità delle aree polari, si sono provocati addirittura dei veri buchi, lasciando scoperta dalla protezione, queste zone.

Effetto serra L’effetto serra è uno dei principali problemi ambientali più sentiti su scala mondiale.

L’effetto serra tuttavia è un fenomeno naturale, indispensabile per la nostra sopravvivenza sulla Terra perché “regola” la temperatura mantenendola “ideale” per la vita di piante, umani e animali.

Se non esistesse l’effetto serra, il nostro Pianeta avrebbe una temperatura troppo bassa, intorno ai 20 gradi sotto zero..non sarebbe proprio un mondo confortevole vero? Ma perché allora è diventato tanto pericoloso?

Semplicemente perchè ancora una volta l’uomo ha forzato troppo la mano. Immaginando il mondo come una serra, dove anziché il vetro a schermare il sole ci sono i gas serra appunto, puoi già avere un’idea di cosa sia l’effetto serra.

I gas serra tra le quali spicca di più l’anidride carbonica, hanno il compito di trattenere sulla terra parte delle radiazioni solari che ci arrivano durante il giorno. Se non fossero “bloccati” tornerebbero nello spazio di notte sotto forma di raggi infrarossi.

Purtroppo a causa delle grandi attività umane come l’industria, le deforestazioni, lo smog l’anidride carbonica è aumentata notevolmente, provocando il mantenimento eccessivo delle radiazioni solari sulla terra con il conseguente aumento delle temperature.

L’aumento delle temperatura, quindi il cambiamento climatico, dipende proprio da questo e lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare ne sono le conseguenza più dirette.

Pioggia acida: Non è difficile intuire a cosa sia dovuta la pioggia acida. Se sporchiamo, lo sporco ci ricade in testa, vivendo sulla Terra succede così.

La pioggia acida infatti è quel fenomeno che nasce a causa dell’immissione di alcuni gas in atmosfera, in particolare il biossido di zolfo SO2, che innescano a loro volta un processo di acidificazione e dal quale si formano particelle acide che si diffondono nell’atmosfera. Tali molecole acide ricadono al suolo attraverso la neve, la pioggia, la nebbia, la grandine.

Rifiuti Se c’è l’uomo ci sono i rifiuti.

L’aumento demografico sul Pianeta non ha fatto altro che far aumentare in maniera esponenziale la spazzatura, tant’è vero che non sappiamo più dove metterla: siamo riusciti a trasformare la Terra e i mari in discariche.

I rifiuti si differenziano in base alla loro tipologia: ci sono quelli innocui e quelli pericolosi, quelli biodegradabili quelli riciclabili e quelli invece che per “scomparire” impiegano anni se non addirittura secoli.

La plastica per esempio è presente ovunque, esistono isole di plastica negli oceani, la troviamo negli intestini dei pesci, nelle spiagge, nei boschi: è un materiale che danneggia fortemente l’Ambiente perché “è dura a morire” e inquina tantissimo. Dovremmo smettere tutti di usare la plastica.

Inquinamento L’inquinamento è la grigia conseguenza della presenza dell’uomo sulla Terra. Proprio perché come già detto, l’uomo vuole adeguare la Natura a se stesso e non viceversa, l’inquinamento è il frutto di questo rapporto conflittuale.

Esiste l’inquinamento atmosferico, terrestre, marino, agricolo ecc. insomma l’inquinamento racchiude tutti i problemi ambientali che conosciamo compresa l’estinzione di specie animali e vegetali.

Come ridurre il tuo impatto ambientale

E’ inutile che l’uomo faccia il “distaccato” dalla natura, l’uomo stesso è natura e non può prescindere da essa.

Tu magari vivi in città, sei abituato a comprare il cibo nel supermercato, paghi con una tessera di plastica e butti i rifiuti nel cassonetto sotto casa: non pensi che esiste una connessione tra te e la natura, ma c’è.

C’è perchè mangi, bevi e respiri e nel farlo scambi continuamente energia e materia con il nostro ambiente.

La Natura ci garantisce una fornitura costante dei fattori essenziali per la vita e noi dobbiamo obbligatoriamente ridurre il nostro impatto ambientale.

Come? Visto che la Terra per il momento è l’unica casa possibile la sostenibilità richiede che si viva entro la capacità produttiva della Natura. Essere sostenibile è una vera e propria sfida, per tutti noi. Ma non è una sfida impossibile. Per ridurre il tuo impatto ambientale per esempio puoi iniziare a prendere piccole abitudini come:

  • Consumare meno: Ci sono tantissime cose inutili che compriamo che puntualmente nel giro di poco tempo diventano rifiuti.
  • Eliminare la plastica: Plastic free è un argomento che va molto di moda ultimamente, ma non deve rimanere tale: basta il buon senso e potrebbe trasformarsi in realtà. La merce che compriamo al supermercato spesso è avvolta in involucri di plastica inutili, che dallo scaffale, impiegano giusto il tempo di arrivare a casa nostra per poi finire nella spazzatura. Che senso ha?
  • Utilizzare i mezzi di trasporto pubblici o la bicicletta: Siamo invasi dalle automobili! La gente compra le auto per impazzire nel traffico e per cercare parcheggio, inquinando terribilmente l’aria che respiriamo. L’utilizzo del trasporto pubblico è una scelta consapevole di sostenibilità. Se poi usi la bicicletta ancora meglio, è il top!
  • Mangia meno carne: Non vuol dire diventare vegani estremi. Riducendo il consumo di carne oltre a garantirti una salute migliore, non contribuisci al commercio di carne che deriva dagli allevamenti intensivi che sono una delle maggiori cause di inquinamento da polveri fini al pari dello smog e delle industrie.
  • Mangia cibi a km zero e pianta un orto: I cibi a km zero non arrivano a noi con “spostamenti invasivi” e per di più, se scelti con cura, non fanno male perchè non hanno pesticidi. Anche se vivi in città pianta un piccolo orto, anche sul balcone: avrai così a portata di mano, erbette aromatiche e qualche verdurina che eviterai di comprare al supermercato.
  • Scollega i dispositivi elettronici quando non sono in uso La TV spenta consuma lo stesso. Ricordalo!
  • Non sprecare l’acqua: L’acqua è il nostro bene più prezioso. Gli scienziati dichiarano che meno dell’1% dell’acqua dolce mondiale è disponibile come risorsa rinnovabile. Un dato per niente rassicurante. Il resto dell’acqua tuttavia è racchiusa nei ghiacciai, nelle falde fossili oppure è semplicemente inaccessibile o scarsamente accessibile.

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