Pensare di indicare un solo animale sotto il nome di canguro è una credenza largamente diffusa. Va detto però che in realtà sono state classificate oltre 60 specie appartenente all’ordine dei macropodidi e inseriti nella famiglia dei marsupiali.
Il nome deriva dal greco Macropus e significa grande piede mentre il nome canguro ha origine inglese e deriva da kangaroo, registrato dal tenente James Cook il 4 agosto nel 1770.
Questi animali concentrano la maggior parte delle attività durante le ore notturne e vivono in strutture sociali dalla gerarchia molto rigida.
Descrizione dei canguri
Definire l’aspetto estetico in poche righe è un compito arduo a causa dell’incredibile varietà delle diverse specie esistenti in natura.
Il canguro lepre ad esempio pesa all’incirca 1 kg mentre il Macropus più grande raggiunge i 90 kg. Si può quindi facilmente dedurre quanto i vari ceppi familiari possano essere differenti tra loro. In generale però si può dire di tutti i canguri che abbiano la testa più piccola rispetto al resto del corpo.
Il viso e le orecchie sono allungate e permettono di slanciare la figura. Gli arti superiori sono decisamente più sviluppati rispetto a quelli anteriori, fatta eccezione per il canguro arboricolo che, abituato a vivere sugli alberi, possiede quattro arti non troppo dissimili tra loro.
Anche la coda è allungata ed è molto muscolosa, poiché ha la funzione specifica di bilanciare ed equilibrare peso e a fungere da sostegno.
La primissima caratteristica che i bambini riconoscono del canguro è però il marsupio di cui è dotato per trasportare i cuccioli e che rappresenta in assoluto l’elemento chiave di questo splendido e caratteristico esemplare.
L’andatura può essere in due modi diversi: a bassa velocità procede da quadrupede, mentre ad alta velocità sfoggia la resistenza delle zampe posteriori, balzando da una parte all’altra con estrema eleganza.
Comportamento del canguro
Anche se all’apparenza possono sembrare dei giocherelloni, i canguri sono in realtà molto timidi e sospettosi e sebbene alcune specie siano molto imponenti, sono timorosi e fuggono da qualsiasi pericolo o presunto tale.
Il loro udito e l’ottimo olfatto gli permettono di avere sempre una chiara visione di ciò che li circonda, così da essere pronti a fuggire con ampi balzi. La natura non lo ha reso un predatore, ma gli ha fornito gli strumenti necessari per tenersi sempre a debita distanza dai pericoli.
Il salto è un’altra disciplina del quale il canguro è campione indiscusso. Può correre alla velocità di 45 km/h e saltare fino a 9 metri di lunghezza e 3 in altezza.
La velocità dei salti cambia a seconda della specie, nel caso del canguro rosso si può registrare un massimo di 70km/h. Oltre ai notevoli balzi, i canguri sanno dimostrare il meglio di sé in acqua.
Sono abili nuotatori e il timore li spinge a sfuggire dalle grinfie dei predatori più feroci, siano essi inseguiti in terra o in mare.
Alimentazione e riproduzione dei canguri
I canguri sono tra le specie erbivore maggiormente conosciute. Lo stomaco della specie è diviso in due comparti e permettono una facile digestione. Questi mammiferi si nutrono di tutto ciò che la natura ha da offrire tra erba, foglie, germogli e frutta.
Molti paesi ordinano l’abbattimento della specie a causa dei raccolti di cui si nutrono e danneggiano. La stranezza di questi esemplari è che possono sopravvivere mesi senza toccare acqua.
Per quanto riguarda la riproduzione della specie bisogna considerare i canguri come mammiferi poco proliferi, nasce infatti un solo piccolo per volta e in genere intorno al mese di gennaio.
Questo resta nel grembo materno per circa 40 giorni. Alla nascita i cuccioli pesano appena 1 grammo e sono lunghi meno di 2 cm. Il loro sviluppo verrà completato all’interno del marsupio materno.
All’interno della sacca resterà fino a 6 mesi e continua ad essere allattato oltre il dodicesimo mese. Sebbene dal sesto in poi cominci a saltellare in autonomia, il cucciolo di canguro di tanto in tanto tornerà nel marsupio materno.
Dove vivono i canguri
Quale sia l’habitat di queste numerose specie non è identificabile in un solo luogo. Il continente d’origine è l’Australia ed è qui che si registra il maggior numero di canguri esistenti. Le specie si spalmano tra Australia, Nuova Guinea, Tasmania e isole vicine.
Il luogo migliore per la sua crescita è la steppa ma alcune specie si trovano anche in montagna. Esiste in Australia una Kargoroo Island dove è possibile ammirare numerosi esemplari di Red Kangaroo al pascolo. Il 60% dei canguri grigi dell’ovest sono dislocati in Australia, tra i boschi e le zone costiere calde, soprattutto in pascoli aperti o nelle periferie delle città. I canguri grigi dell’est invece si trovano sula costa orientale e nelle foreste umide australiane.
Diversità di canguri
In natura esistono numerose specie e si è già detto quanto questi possano pesare 1 o 90 kg a seconda dell’appartenente. Riuscire a indicare tutte le 60 specie esistenti in natura è fin troppo faticoso ma ci sono alcuni canguri che meritano di essere annoverati per importanza e diffusione.
Il Red Kangaroo è il canguro rosso più grande al mondo e può raggiungere oltre i 90 kg. Il nome scientifico è “Macropus Rufus” e la femmina di questa specie ha un manto di colore blu/grigio.
Il Western Grey Kangaroo è stato trattato per lungo tempo come una sottospecie. Il suo peso è medio e varia dai 28 ai 54 kg. L’Eastern Grey Kangaroo è il nome del canguro grigio gigante e può raggiungere un peso notevole che va dai 18 ai 95 kg. Questo è il marsupiale più pesante al mondo.
Curiosità sui canguri
I canguri hanno avuto origine in Australia ed è lì che hanno dimostrato di vivere meglio, questo mammifero è infatti diventato il simbolo/emblema del continente oceanico.
Sulla divisa militare nazionale ci sono infatti l’emu e il canguro che rappresentano il progresso del paese. Tra le curiosità meno conosciute c’è la denominazione per genere: i canguri maschi sono chiamati “boomer” mentre i canguri femmina “flyer”. Un nome è dato anche ai canguri di taglia piccola che vengono indicati come “joey” mentre i cuccioli vengono chiamati “wallabies”.
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