In questo articolo vedremo quali sono gli animali in via di estinzione e affronteremo il tema delle liste rosse dell’IUCN che descrivono la situazione delle specie in rischio. Buona lettura!!!
Da sempre le associazioni ambientaliste di tutto il mondo sono impegnate a proteggere le specie animali e vegetali a rischio estinzione: sono quasi 2 milioni di specie da difendere dato che ogni giorno la distruzione degli habitat, il commercio illegale, il bracconaggio, l’inquinamento, i cambiamenti climatici mettono sempre più in pericolo gli abitanti non umani del nostro Pianeta.
Difendere le specie animali in pericolo di estinzione è un dovere per tutti noi: il loro benessere deriva dall’equilibrio degli ecosistemi del Pianeta, sempre più minacciato e deteriorato dalla presenza dell’uomo.
Tantissimi animali rischiano l’estinzione a causa di diversi fattori che costituiscono una seria minaccia: perdita e degradazione degli habitat terrestri e marini, inquinamento, commercio illegale, bracconaggio e cambiamenti climatici, sono i principali fattori che stanno portando all’estinzione centinaia di specie animali.
In effetti, oggi non si può stimare il numero esatto di specie animali che si estinguono ogni anno, ma si sa che attualmente ben il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli è seriamente a rischio di estinzione.
Vediamo in questa guida di capire perché molte specie animali sono in serio rischio, che cosa sono le liste dell’IUCN, quali sono gli animali emblema del rischio di estinzione e quali sono le misure che dovrebbero essere prese in seria considerazione per prevenire il rischio di estinzione degli animali.
Perché ci sono animali che rischiano l’estinzione?
Da sempre alcune specie si sono estinte ed altre sono nate, è un fenomeno completamente naturale, tuttavia, in quest’ultimo secolo, il tasso di sparizione è aumentato vertiginosamente e le cause purtroppo non sono naturali, ma provocate quasi esclusivamente dall’uomo.
L’impatto umano sulle specie selvatiche è così elevato che ha portato al biologo Eugene Stoermer a coniare il termine Antropocene, cioè l’epoca geologica dominata dall’uomo che attraverso le sue attività modifica in maniera sostanziale l’ambiente terrestre.
Per colpa dell’umanità, sono tantissime le specie animali (soprattutto mammiferi ed uccelli) a rischiare l’estinzione dalla faccia della Terra: oltre 5.000 specie animali sono in pericolo e sono seriamente minacciate dalla distruzione del loro habitat naturale.
Tantissimi i fattori che minacciano e contribuiscono seriamente a compromettere l’equilibrio dell’ecosistema ambientale e del regno animale: la deforestazione delle foreste pluviali per esempio ha condotto, nel tempo, alla scomparsa di numerose specie di insetti e invertebrati, i quali non hanno più trovato un ambiente adatto dove vivere, nutrirsi e potersi riprodurre per assicurare la sopravvivenza della specie.
Altro gravissimo fattore e problema è quello della caccia: si pensi, ad esempio, a come sia minacciata seriamente la specie degli orsi bruni che muoiono a causa dell’uomo, anche i bisonti nordamericani oppure i rinoceronti sono altre specie animali vittime della mano cacciatrice dell’uomo.
Per non parlare poi dei disastri all’ecosistema ambientale che cagionano non pochi danni ed emergenze alle specie marine: gli incidenti delle petroliere ed il versamento delle chiazze di greggio in mare aperte decima migliaia di uccelli che vengono a contatto con il catrame e cagiona la moria di pesci e cetacei.
Il cambiamento climatico è un altro gravissimo fattore che gioca un ruolo altrettanto rilevante nel cagionare la scomparsa di molte specie del regno animale: a tal proposito, il leopardo delle nevi o la tigre in Asia sono a rischio per la riduzione del loro habitat naturale.
L’introduzione di specie non autoctone, considerate dannose comporta l’estinzione e la moria di specie animali, così il commercio illegale di alcuni animali costituiscono una grave e seria minaccia anche per la sopravvivenza degli ecosistemi in cui queste vivono naturalmente.
Pelli, pellicce, lane di varie specie di mammiferi, rettili e anche pesci sono oggetto di commercio illecito e proibito per essere trasformati in articoli di vestiario, scarpe, scialli, portafogli, ciondoli, tappeti, trofei.
Cosa sono le liste rosse dell’IUCN?
La IUCN è la sigla che sta ad indicare l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Fondata oltre 60 anni fa, ha la missione di “influenzare, incoraggiare e assistere le società in tutto il mondo a conservare l’integrità e diversità della natura e di assicurare che ogni utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile“.
Essa rappresenta la più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di conservazione della natura, la cui finalità è quella di supportare la comunità internazionale in materia ambientale venendo ad espletare un ruolo di coordinamento e di scambio di informazioni fra oltre 1000 organizzazioni, agenzie e stati membri.
Tra le sue attività risulta la creazione delle liste rosse delle specie selvatiche.
Le liste vengono stilate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura che risulta essere l’ente preposto e responsabile.
La Lista rossa IUCN (IUCN Red List of Threatened Species, IUCN Red List o Red Data List) è stata istituita nell’anno 1948 e rappresenta il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il pianeta terrestre.
Attiva da 50 anni, la Lista Rossa IUCN è il più completo inventario del rischio di estinzione delle specie a livello globale.
I dati scientifici sono raccolti ed analizzati da una grande quantità di esperti (circa 7500 in tutto il mondo), generalmente si tratta di ricercatori, scienziati o esperti nei vari ambiti della zoologia, della botanica o altre discipline ecologiche affini.
Alla IUCN è affiliata una rete di oltre 10000 ricercatori che contribuiscono come volontari alle attività scientifiche e di conservazione.
Il mantenimento e l’aggiornamento periodico della IUCN Red List of Threatened Species o Lista Rossa IUCN delle Specie Minacciate (http://www.iucnredlist.org) è l’attività più influente condotta dalla Species Survival Commission della IUCN.
Con il tempo, si è evoluta la Lista Rossa IUCN: se, nella fase iniziale, raccoglieva le valutazioni soggettive del livello di rischio di estinzione secondo il punto di vista dei principali esperti del settore, dall’anno 1994, vi è stato un cambiamento epocale in merito alle valutazioni.
Infatti, da oltre 20 anni le valutazioni sono basate su un sistema di categorie e criteri quantitativi scientificamente rigorosi, la cui ultima versione risale al 2001.
Queste categorie e criteri, applicabili a tutte le specie viventi ad eccezione dei microorganismi, rappresentano lo standard globale per la valutazione del rischio di estinzione delle specie viventi.
Per l’applicazione su scala nazionale, esistono delle guide lines ufficiali.
L’importanza delle liste rosse è enorme in quanto permette l’individuazione immediata dello status di conservazione delle specie e di conseguenza adottare delle misure di protezione ove necessarie.
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Classificazione delle specie in pericolo di estinzione
Come abbiamo già messo in evidenza, la valutazione del rischio di estinzione delle specie viventi è basata sulle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 3.1, le Linee Guida per l’Uso delle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 10, e le Linee Guida per l’Applicazione delle Categorie e Criteri IUCN a Livello Regionale versione 3.0 .
Ben undici sarebbero le categorie di rischio o di minaccia:
- Estinta (EX), applicata alle specie per le quali si ha la definitiva certezza che anche l’ultimo soggetto della popolazione sia deceduto,
- Estinta in Ambiente Selvatico (EW),
- Estinta nella Regione (RE), i cui esemplari nell’attuale classifica sono lo storione, la gru, il gobbo rugginoso, la quaglia tridattila, etc.,
- In Pericolo Critico (CR), i cui esemplari nell’attuale classifica della Lista rossa IUCN, sono ascrivibili allo squalo volpe, forapaglie comune, anguilla, aquila del Bonelli, etc.,
- In Pericolo (EN), i cui esemplari sono ascrivibili alla coturnice di Sicilia, all’alzavola, alla moretta tabaccata, etc.,
- Vulnerabile (VU), i cui esemplari sono ascrivibili al dragone bruno, all’allodola, cheppia etc.,
- Quasi Minacciata (NT), i cui esemplari sono ascrivibili al cannareccione, al dragone azzurro, all’oca selvatica orientale, etc.,
- Minore Preoccupazione (LC), i cui esemplari sono il tordo di fondale, l’astore, lo sparviere, etc.,
- Carente di Dati (DD), i cui esemplari sono la pernice sarda, la pernice rossa, lo squalo volpe occhione, etc.,
- Non applicabile (NA), i cui esemplari il sergente maggiore del Mar Rosso, l’acanturo chirurgo, il pesce lupo, etc.
Gli animali simbolo nel mondo che rischiano di sparire
Abbiamo visto che una grandissima fetta delle specie animali selvatiche sono in via di estinzione.
Con la costante crescita demografica e l’utilizzo delle risorse naturali, il panorama rimane molto cupo.
Se è vero che i temi sulla sostenibilità ambientale e la conservazione si stanno sviluppando, dall’altro lato le pressioni economiche spingono ad un ulteriore sfruttamento degli habitat naturali.
In questo contesto di interessi e lobby, implementare pratiche di conservazione non sempre risulta possibile.
Per incrementare le possibilità di protezione, le associazioni ambientaliste fanno leva sull’opinione pubblica attraverso l’utilizzo di specie simbolo dal forte impatto emotivo.
La gente normale infatti chiede protezione solamente sulle cose che conosce, mentre ignora completamente la struttura ecologica degli ecosistemi e le specie minori.
Per sensibilizzare le persone e con esse le politiche governative, si pone particolare attenzione alle specie simbolo che tutti conoscono.
Pensiamo al Panda gigante, simbolo internazionale della conservazione ambientale per decenni che oggi, grazie agli sforzi messi in atto, è dichiarato fuori pericolo.
Ma purtroppo, altre specie importanti dal punto di vista simbolico non stanno avendo la stessa fortuna.
Un esempio è la Tigre di Sumatra, una delle specie più a rischio sulla Terra: sono solo 400 gli esemplari che vivono sull’Isola indonesiana di Sumatra.
La Tigre di Sumatra rischia l’estinzione schiacciata dalle pressioni economiche che ruotano intorno alle risorse naturali dell’isola indonesiana. Coltivazioni di palme da olio, legname, sfruttamento minerario e crescita demografica hanno ridotto all’osso l’areale di sopravvivenza che infatti si riduce ogni giorno di più.
Stessa sorte per tutte le altre specie simbolo dell’Indonesia come il Rinoceronte di Giava, l’Elefante di Sumatra e l’Orango Tango.
L’Indonesia è una delle regioni più ricche al mondo in termini di biodiversità, ma anche quella dove le minacce sono più grandi.
Un simile destino infausto aspetta all’Amazzonia, il polmone verde del mondo. I tassi di deforestazione, e con essa la sparizione delle specie animali e vegetali, sono impressionanti, gli interessi economici enormi e la difesa sempre più debole.
In questa area del mondo, gli ultimi protettori della natura sono le popolazioni indigene: mentre il mondo cosiddetto civilizzato tace, loro pagano con la loro vita la protezione del loro territorio.
Non è certo un mistero che ogni anno migliaia di attivisti indigeni vengono uccisi nel silenzio dei media.
Altre specie a rischio estinzione sono la Focena del golfo di California ( ne sono rimasti circa 150/200 esemplari), la Tartaruga Liuto, il Pangolino dalla coda lunga, la Tigre cinese meridionale o Tigre della Cina, il leopardo dell’Amur, la Vaquita e la Foca Monaca.
Leggi anche: Rinoceronte di Sumatra
Specie meno famose, ma fondamentali
Pochi ne parlano, ma senza di loro la vita sulla terra collasserebbe.
Ci concentriamo su animali belli e conosciuti, ma poi ci dimentichiamo dei piccoli e meno piccoli che con la loro presenza il sistema ecologico non collassa.
Se hai studiato ecologia, devi conoscere il concetto di catena trofica o alimentare, cioè la struttura che rappresenta i legami tra le specie di uno stesso ecosistema.
Le relazioni sono così delicate e strutturate che anche un piccolo cambiamento può provocare il collasso del sistema.
Se vogliamo difendere la Tigre di Sumatra, allora dobbiamo proteggere anche le piante che forniscono il cibo per gli erbivori che saranno preda della tigre.
Se uccidiamo le tigri, il predatore apicale, gli erbivori aumenterebbero che quindi mangerebbero troppe piante che a loro volta rischierebbero di sparire.
I tasselli sono lì da millenni, noi arriviamo e sconvolgiamo tutto, troppo, con conseguenze inaspettate.
Ecco perché, quando parliamo di animali in via di estinzione, non possiamo non considerare gli habitat e le relazioni in esso contenute.
Noi di Keep the Planet possiamo aiutarti a lavorare nella conservazione ambientale in due modi:
- Accedi al database: abbiamo selezionato oltre 200 tra enti pubblici e privati, istituti di ricerca, rifugi di animali selvatici, centri di recupero, associazioni di volontariato, progetti di ricerca, tirocini e internship in ambito ambientale che accettano volontari internazionali e che offrono opportunità di inserimento lavorativo.
- Iscriviti alla Green Academy: l’unica scuola online in Italia dedicata interamente alla tua crescita professionale nel settore della sostenibilità e conservazione ambientale. La Green Academy ti spiega come raggiungere i tuoi obiettivi lavorativi nella tutela degli ecosistemi naturali da chi ha fatto la strada prima di te.
Animali in pericolo di estinzione in Italia
L’Italia è un paese ricco di storia e tradizioni, le condizioni climatiche uniche al mondo hanno creato un territorio particolare per lo sviluppo di una biodiversità elevata e varia.
Tuttavia, la presenza antropica è enorme e antica, abbiamo iniziato a modificare l’ambiente da millenni e ad oggi sono poche le aree protette.
Se alcuni parchi nazionali terresti hanno conservato l’antico splendore naturale proteggendo specie simbolo come l’Orso Bruno Marsicano e il Camoscio, le loro dimensioni ridotte mettono comunque in pericolo il successo della conservazione.
Ancora più difficile è la situazione dei mari dove un eccessivo sfruttamento delle risorse sta portando al collasso tutti gli ecosistemi marini.
Sul territorio nazionale, ci sono diverse specie animali che sono a rischio di estinzione; tra le specie di vertebrati italiani minacciati ricordiamo:
Osteichthyes Acipenseriformes Acipenser sturio Storione RE
Huso huso Storione ladano RE
Aves Anseriformes Oxyura leucocephala Gobbo rugginoso RE
Gruiformes Grus grus Gru RE
Turnix sylvatica Quaglia tridattila RE
Mammalia Chiroptera Rhinolophus blasii Rinolofo di Blasius RE
Chondrichthyes Lamniformes Alopias vulpinus Squalo volpe CR
Carcharhiniformes Galeorhinus galeus Canesca CR
Squaliformes Squalus acanthias Spinarolo CR
Squatiniformes Squatina aculeata Squadrolino CR
Squatina oculata Squatina oculata CR
Squatina squatina Pesce angelo CR
Rajiformes Rhinobatos cemiculus Pesce chitarra CR
Rhinobatos rhinobatos Pesce violino CR
Rostroraja alba Razza bianca CR
Agnatha Petromyzontiformes Lampetra fluviatilis Lampreda di fiume CR
Petromyzon marinus Lampreda di mare CR
Osteichthyes Acipenseriformes Acipenser naccarii Storione cobice CR
Anguilliformes Anguilla anguilla Anguilla CR
Cypriniformes Cobitis zanandreai Cobite del fiume Volturno CR
Scardinius scardafa Scardola tirrenica CR
Squalius lucumonis Cavedano dell’Ombrone CR
Salmoniformes Salmo cettii Trota mediterranea CR
Salmo fibreni Carpione del Fibreno CR
Salmo marmoratus Trota marmorata CR
Perciformes Knipowitschia punctatissima Panzarolo CR
Reptilia Squamata Podarcis raffoneae Lucertola delle Eolie CR
Aves Falconiformes Gypaetus barbatus Gipeto CR
Gyps fulvus Grifone CR
Aquila fasciata Aquila di Bonelli CR
Neophron percnopterus Capovaccaio CR
Passeriformes Acrocephalu schoenobaenus Forapaglie comune CR
Sylvia nisoria Bigia padovana CR
Mammalia Chiroptera Nyctalus lasiopterus Nottola gigante CR
Carnivora Ursus arctos Orso bruno C
Nell’ Elenco delle libellule italiane minacciate figurerebbero:
Corduliidae Epitheca bimaculata Bimacchiata RE
Coenagrionidae Nehalennia speciosa Codazzurra pigmea CR
Lestidae Sympecma paedisca Invernina delle brughiere CR
Coenagrionidae Erythromma najas Occhirossi maggiore EN
Lestidae Lestes macrostigma Verdina delle saline EN
Libellulidae Leucorrhinia pectoralis Frontebianca maggiore EN
Sympetrum depressiusculum Cardinale padano EN
Aeshnidae Aeshna grandis Dragone bruno VU
Aeshna subarctica Dragone artico VU
Coenagrionidae Ischnura fountainei Codazzurra delle oasi VU
Libellulidae Sympetrum flaveolum Cardinale dorato VU
L’elenco dei ropaloceri italiani minacciati includerebbe:
Lycaenidae Lycaena helle RE
Nymphalidae Euphydryas maturna CR
Papilionidae Papilio alexanor EN
Lycaenidae Polyommatus exuberans EN
Polyommatus humedasae EN
Polyommatus gennargenti EN
Nymphalidae Araschnia levana EN
Melitaea britomartis EN
Hipparchia sbordonii EN
Erebia christi EN
L’elenco dei pesci ossei marini italiani minacciati comprenderebbe:
Perciformes Sciaenidae Argyrosomus regius Ombrina bocca d’oro CR
Perciformes Serranidae Epinephelus marginatus Cernia bruna EN
Pleuronectiformes Scophthalmidae Scophthalmus maximus Rombo chiodato EN
Perciformes Serranidae Epinephelus aeneus Cernia bianca VU
Perciformes Serranidae Epinephelus costae Cernia dorata VU
Perciformes Polyprionidae Polyprion americanus Cernia di fondale VU
Perciformes Sciaenidae Sciaena umbra Corvina VU
Perciformes Scombridae Scomber scombrus Sgombro VU
Conclusioni: Cosa possiamo fare per contrastare il fenomeno
Come si è potuto comprendere dalla guida, supportata validamente dai dati delle ricerche espletate e pubblicate dalle Red List IUCN, numerosissime, quasi 2 milioni, sono le specie animali che rischiano l’estinzione dalla faccia della Terra.
Complice di questo rischio e minaccia è l’uomo che mette in atto azioni come la deforestazione, la caccia, il commercio illegale, il bracconaggio che minano profondamente il patrimonio faunistico globale.
Per non parlare poi, dei disastri ambientali e dei cambiamenti climatici cagionati sempre di più dall’inquinamento e dal mutamento del territorio a causa dell’intervento dell’umanità sullo stesso ambiente ed ecosistema naturale.
Che cosa fare per evitare tutto questo?
Impellenti sono le soluzioni di ordine globale e permanente, utili affinché la biodiversità del nostro ecosistema sia preservata e conservata come patrimonio mondiale.
Le regolamentazioni sembrano non bastare, rimangono solo sulla carta: si pensi, ad esempio, alla fauna del mare, questi sono protetti da decine e decine di regolamenti, sempre meno rispettati in nome dell’ingordigia dell’uomo verso il profitto e la sete di guadagno.
Questo processo di estinzione delle specie animali è un problema che rischia di cambiare le sorti della Terra e che richiede come soluzione urgente, come un radicale cambiamento dei nostri stili di vita: dalla tavola e dal consumo attento della carne e del pesce.
Netta attenzione al problema dell’inquinamento, al ricorso alle fonti di energia “green”, più pulita e responsabile ambientalmente.
Sostenere le associazioni ambientaliste, donare soldi per aiutare l’organizzazione mondiale a sostenere e portare avanti i Progetti di protezione delle specie viventi del mondo animale e vegetale. Aiutiamo ogni anno a proteggere l’ambiente, la fauna, la flora e a donare qualche euro per preservare la biodiversità degli ecosistemi.
Un ambiente più “green” e più protetto facilita la convivenza tra specie umana e specie animale.
Impariamo a proteggere: difendere le specie animali in estinzione è un dovere per tutti noi!
Noi di Keep the Planet possiamo aiutarti a lavorare nella conservazione ambientale in due modi:
- Accedi al database: abbiamo selezionato oltre 200 tra enti pubblici e privati, istituti di ricerca, rifugi di animali selvatici, centri di recupero, associazioni di volontariato, progetti di ricerca, tirocini e internship in ambito ambientale che accettano volontari internazionali e che offrono opportunità di inserimento lavorativo.
- Iscriviti alla Green Academy: l’unica scuola online in Italia dedicata interamente alla tua crescita professionale nel settore della sostenibilità e conservazione ambientale. La Green Academy ti spiega come raggiungere i tuoi obiettivi lavorativi nella tutela degli ecosistemi naturali da chi ha fatto la strada prima di te.
OTTIMO ARTICOLO, COMPLIMENTI!
Grazie