Animali e droga: le specie che usano sostanze stupefacenti

Animali che si drogano!!!! Ebbene sì, alcol, droga, sballo, non sono un’esclusiva di noi umani.

Ciao a tutti ragazzi, io sono Alessandro Nicoletti, biologo marino e fondatore dell’associazione ecologista Keep the Planet e oggi voglio parlarvi di animali e droga.

Puoi leggere l’articolo o guardare il video:

Si esatto, hai capito bene, anche gli animali assumono sostanze psicoattive capaci di alterare la loro coscienza.

Detta così potrebbe sembrare addirittura una leggenda, ma in realtà sono numerosi i casi documentati di animali che si sballano.

Le prime evidenze circa l’uso di sostanze psicoattive negli animali

Le prime scoperte circa questi particolari comportamenti ci arrivano dal Sudafrica, dove ben 200 anni fa il naturalista, esploratore e cacciatore Adulphe Delegorgue documentò le storie delle sue guide africane circa lo strano e aggressivo comportamento degli elefanti maschi assunto dopo aver mangiato i frutti maturi di marula, un albero originario dell’Africa meridionale.

I frutti di marula infatti se lasciati macerare sotto il caldo sole africano iniziano a fermentare e produrre etanolo, cioè l’alcol etilico che tanto appassiona anche noi umani.

I cosiddetti elefanti ubriachi, da cui è meglio tenersi lontani.

La leggenda narra che qualche anno fa, in India, alcuni elefanti hanno scovato, attirati dall’odore, una distilleria clandestina.

Per arrivarci, hanno abbattuto addirittura i muri di mattoni del laboratorio.

Poi, ubriachi, hanno quasi distrutto il villaggio”.

Per molti anni questa tesi fu messa in discussione dagli scienziati date le grandi dimensioni degli elefanti e la quantità di alcol assunto, tuttavia uno studio del 2015 tolse i vari dubbi e affermò che è possibile che gli elefanti si ubriachino per via della bassa capacità di smaltimento dell’etanolo da parte di questi grandi mammiferi.

Quello degli elefanti amanti dell’alcol è un caso ormai noto, ma non sono i soli, sono moltissime infatti le specie selvatiche che amano le sostanze psicoattive.

Le specie animali che usano droga

animali e drogaIl caso più divertente e strano forse ci arriva dai nostri amici delfini.

Considerati nell’immaginario comune degli animali socievoli, giocherelloni e amici dei bambini e delle famiglie, in realtà anche loro hanno i loro scheletri nell’armadio da nascondere.

I ricercatori della Murdoch University e una troupe della BBC hanno documentato alcuni esemplari di delfini in Australia masticare e poi passarsi tra di loro dei pesci palla, pesci noti per il loro contenuto di tetrodotossina sulla pelle e in vari organi interni.

La tetrodotossina è una potente neurotossina letale per molti animali, umani compresi, mentre nei delfini se assunta in piccole dosi ha effetti stupefacenti.

Sembra strano, ma gli umani non sono i soli a sballarsi.

Elefanti e delfini non sono i soli animali selvatici ad assumere sostanze psicoattive, anzi sono in ottima e lunga compagnia.

Forse i peggiori, sono i wallaby australiani che non si sono fermati all’alcol, ma sono passati direttamente alle droghe pesanti.

La Tasmania, l’isola situata a sud del continente australe, è il maggiore produttore mondiale di oppio, coltivato legalmente per il mercato farmaceutico internazionale.

Circa 500 agricoltori coltivano il raccolto su 20.000 ettari di terreno, producendo circa la metà dell’oppio grezzo per morfina e altri oppiacei.

Qui, in questo contesto fatto di campi pieni di papaveri di oppio, arrivano loro, i wallaby tossici che si fiondano a depredare il raccolto per poi passare il resto della loro giornata saltellando in mezzo alla coltivazione, creando una sorta di “cerchi nel grano”, in preda agli effetti della sostanza.

Se i wallaby amano l’oppio, gli orsi non sono da meno, in vari casi infatti questi animali sono stati sorpresi ad annusare le taniche di kerosene in Siberia.

La storia narra che sono stati ripresi mentre sniffavano con gusto i contenitori pieni di carburante per poi successivamente scavare profonde buche dove si coricavano di schiena e distendendo le gambe in uno stato di totale torpore narcotico.

Un’altra curiosa segnalazione arriva dall’America settentrionale dove alcuni orsi sono stati ripresi a cibarsi dell’Amanita Muscaria, il cosiddetto ovulo malefico, uno dei funghi psicoattivi più appariscenti del bosco.

Gli orsi non sono gli unici a ricercare gli effetti da sballo dei funghi allucinogeni, anche le renne infatti sono state beccate a consumare l’ovulo malefico.

Dopo i delfini amici dei bambini, abbiamo appena scoperto che anche le renne di Babbo Natale sono delle fattone allucinate.

La lista degli animali che amano usare sostanze droganti è lunga e non termina qua, famoso e ben documentato è il caso dei gatti domestici e l’uso dell’erba gatta,nome comune della Nepeta cataria, una pianta con piccoli fiori bianchi dai puntini color porpora che cresce spontaneamente in giardini e terrapieni.

I gatti la adorano, la leccano, la mordono, si strusciano sulle foglie e, mentre sale lo stato di eccitazione, iniziano a produrre saliva e avere piccoli spasmi sul dorso.

Non tutti i gatti reagiscono alla nepeta: il 30-50% della popolazione felina è totalmente insensibile, mentre tra i due sessi, le femmine risultano più sensibili alla pianta.

Mi duole dirlo, ma anche il miglior amico dell’uomo è un tossico.

I cani in Australia, addirittura amano leccare i rospi delle canne, una specie invasiva molto numerosa che spesso invade parchi e giardini.

Non si conosce i motivi, forse i cani sono attirati dal rospo e giocano con loro solo per curiosità, fatto sta che la tossina presente nella pelle del rospo rappresenta un pericolo per i cani domestici.

Un altro animale che fa di tutto per raggiungere lo sballo, è la pecora delle montagne rocciose che scala montagne ripidissime per ottenere gli effetti di un raro lichene allucinogeno.

Non importa il rischio che si corre, l’importante è lo sballo.

Ben documentato invece è l’utilizzo che i lemuri del Madagascar fanno del mix esplosivo di sostanze che il millepiedi del fuoco secerne.

I lemuri vanno a caccia di questi insetti, iniziano a masticarlo affinché quest’ultimo non inizia a rilasciare una formidabile miscela di acido idroclorico, cianuro idrogenato, fenoli, cresoli e benzoquinoni.

Tale liquido sarebbe in grado di uccidere piccoli organismi ed irritare gravemente anche la nostra pelle degli umani, ma non quella dei lemuri, che anzi sembrano trarre un particolare piacere da una tale attività.

Il lemure, non mangia il millepiedi, ma inizia a strofinarselo sul pelo, avendo attenzione di raggiungere ogni angolo del suo corpo inclusa la lunga e pelosa coda.

Voglio concludere questa simpatica rassegna di animali fattoni con il re della foresta Amazzonica, sua maestà il giaguaro che non si accontenta di sostanze di seconda scelta, ma addirittura dell’ayuhasca, un infuso psichedelico a base di diverse piante amazzoniche in grado di indurre un effetto visionario oltre che spurgante.

Utilizzato come cura spirituale dai sciamani nelle viscere della foresta Amazzonica, anche il giaguaro è stato sorpreso ad assumere questa magica sostanza.

Agile e potente sulla terra, sugli alberi e nell’acqua; quasi invisibile; il giaguaro all’apice della catena alimentare, è un simbolo della spiritualità.

Quando la leggenda si intreccia con il mistero e la curiosità, ecco nascere tutte queste storie legate all’utilizzo di droghe da parte degli animali selvatici e no.

E’ difficile capire le vere intenzioni dell’assunzione di queste sostanze, se ci sono motivi che sfuggono a noi umani oppure anche loro vogliono semplicemente evadere dalla quotidianità come facciamo noi umani anche con un semplice bicchiere di vino.

Forse, la verità non la sapremo mai, quello che sappiamo è che dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per garantire che queste magie del regno animale possano continuare per molti millenni ancora.

Noi umani stiamo distruggendo i delicati equilibri della natura, forse è giunto il momento di fermarci a riflettere e agire di conseguenza.

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